L'affanno federale

La Confederazione è in netto affanno. Il ritardo accumulato dalla Confederazione rispetto alle decisioni dei Cantoni, è emerso oggi nella conferenza stampa dell’Ufficio federale della sanità. Non è il solo Ticino a trovarsi in conflitto con il Consiglio federale per quel che riguarda il blocco delle attività edili e industriali non essenziali.Oggi, Martin Dummermuth, direttore dell’Ufficio federale della giustizia, ha dichiarato la decisione ticinese “non conforme” al diritto federale, arrivando quasi a minacciare la non accettazione delle indennità per lavoro ridotto alle aziende che la chiederanno a seguito della serrata. Solo sul finale, ha aperto uno spiraglio al compromesso, indicando che si sta lavorando a una soluzione politica e sono possibili eccezioni vista la crisi pandemica.

 

Sul tema oggi si è espressa Vania Alleva, presidente della più grande organizzazione dei lavoratori e lavoratrici del Paese (Unia), dichiarando alla stampa il sostegno alla decisione ticinese. «La maggioranza dei Cantoni non esegue controlli sul rispetto delle regole. Ogni giorno in più che aspettiamo, la situazione peggiora. Per questo l'unica soluzione è uno shutdown generale. Chi non è in grado di seguire le misure del Consiglio federale, dovrebbe chiudere".


Ginevra invece è in conflitto con Berna per aver deciso di allentare gli obblighi e sanzioni nei confronti dei disoccupati nella ricerca d’impieghi, il cui esito appare piuttosto scontato visto il momento. Boris Zürcher, direttore della Seco, nel corso della medesima conferenza stampa ha deplorato la scelta unilaterale ginevrina, adottata pure da altri cantoni.


Il Vallese invece sta litigando con Berna perché i suoi medici auspicano decretare la quarantena per la località di Verbier, dopo che è stata registrata un’esplosione del numero di contagi. Questa volta è stato Daniel Koch, responsabile della cellula federale di crisi da coronavirus, a rimproverare al Vallese che solo la Confederazione può decretare la quarantena di una regione.«Ma stiamo discutendo una soluzione condivisa».


Insomma, i cantoni premono e Berna stenta a reagire. Intanto, i numeri dei conteggiati aumentano in tutto il paese, raggiungendo quota 8060.

Pubblicato il

23.03.2020 17:38
Francesco Bonsaver
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