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L'Udc stende il tappeto rosso agli stranieri (se sono miliardari)

La doppia morale del partito che più di tutti combatte contro l'immigrazione, ma va all'estero a caccia di ricchi da portare in Svizzera

L’ex presidente dell’UDC e consigliere agli Stati ticinese Marco Chiesa si è recentemente recato a Londra. Lo ha fatto in veste di municipale e responsabile del dicastero delle finanze del Comune di Lugano e a caccia di stranieri, possibilmente multimilionari, che possano prendere domicilio nella città sul Ceresio. Promettendo loro tante cose belle: tra queste, ovviamente, quella di pagare meno imposte.

In principio l’UDC e Marco Chiesa di stranieri in Svizzera ne vogliono di meno e non di più. Ma questo principio non vale per i multimilionari, che nella Svizzera dell’UDC sono invece più che benvenuti. Fuori le pecore nere, i semplici lavoratori stranieri, e dentro le pecore d’oro. Questa è la politica dell’UDC.

 

I multimilionari attirati da Chiesa che fuggono dal fisco britannico non sarebbero certamente i primi a trasferirsi in Ticino. La rivista Bilanz ha recentemente pubblicato un elenco aggiornato delle 300 persone più ricche della Svizzera nel 2024, che dichiarano al fisco elvetico un patrimonio di almeno 200 milioni di franchi.

 

Ticino cantone molto attrattivo

Il Ticino può andare fiero. Nel canton Uri non si conta nemmeno un contribuente nella lista dei 300 più ricchi, mentre a Sciaffusa ve ne è uno solo, due a Glarona e Soletta e tre a Friburgo. In Ticino, per contro, ve ne sono ben 18. Ma solo 4 di questi sono ticinesi: Tito Tettamanti, che però la sua fortuna di 900-1.000 milioni l’ha fatta sui mercati finanziari globali; la famiglia Mantegazza, arricchitasi dei suoi 2-2,5 miliardi nel settore internazionale dei viaggi; Sergio Ermotti, che i soldi (150-200 milioni) li ha fatti sulla piazza finanziaria di Zurigo; e Stefano Artioli, la cui fortuna (250-300 milioni) deriva dall’attività nel settore immobiliare. Sulla lista di Bilanz figurava in precedenza anche un altro ticinese, Silvio Tarchini, ma lui e le sue figlie sono scivolati fuori dalla lista.

Gli altri 14 superricchi elencati da Bilanz provengono dunque dall’estero. Il sole del Ticino e la clemenza del fisco ticinese hanno avuto certamente il loro effetto, che ora l’UDC vuole espandere.

 

I nuovi arrivati

Diversi sono i nuovi arrivati: Christian Angermayer, investitore con un patrimonio di oltre 1 miliardo di franchi, si è trasferito da Londra a Lugano nel 2024, in linea con gli auspici di Chiesa; Jorgen Dahl (800-900 milioni), la cui impresa opera nel campo dei sistemi di allarme, è giunto in Ticino dall’“inferno fiscale” della Norvegia; anche l’investitore Kjell Inge Rokke (3-3,5 miliardi) si è trasferito in Ticino dalla Norvegia due anni fa; nel 2023 è arrivata in Ticino anche la donna più ricca del paese scandinavo, Ninja Tollefsen (con un impero immobiliare di 2-2,5 miliardi); nuovi entrati nella lista dei ricchi “ticinesi” sono anche i fratelli Mario e Gianmaria Giuliani, eredi della famiglia proprietaria del noto Amaro italiano, arricchitisi nell’industria farmaceutica (3-3,5 miliardi).

 

Altri multimilionari e miliardari provenienti dall’estero sono già “domiciliati” da anni in Ticino. Si sono sicuramente ben adeguati allo stile di vita svizzero e ticinese (altrimenti l’UDC li manderebbe a fare un corso di integrazione...): i Perfetti (6-7 miliardi); gli eredi Thyssen-Bornemisza (3-3,5 miliardi); i Siccardi (2,5-3 miliardi); gli Zegna (2-2,5 miliardi); Lindsay Owen-Jones (1-1,5 miliardi); i Cornaro (800-900 milioni), i fratelli Dreier (800-900 milioni), Philipp Plein (200-250 milioni).

 

E ora il democentrista Chiesa vuole attirare un numero ancora maggiore di questi multimilionari. E per loro e per tutti i superricchi servono ulteriori sgravi fiscali in Ticino. E a causa di ciò gli affitti a Lugano e dintorni aumenteranno vertiginosamente, costringendo i normali lavoratori ad andarsene altrove. Ma all’UDC questo non interessa, perché vale il principio “Prima i ricchi!”.

Anche perché i superricchi stranieri per l’UDC non sono affatto stranieri, ma “ospiti benvenuti”.

 

IN TICINO

Il 9 per mille dei contribuenti detiene il 42% della ricchezza

 

I 18 superricchi “ticinesi” censiti da Bilanz per l’anno 2024 sono solo la punta dell’iceberg dei facoltosi. Solo a Lugano, ad esempio, vivono attualmente circa 1.000 contribuenti globalisti, che non sono tenuti a dichiarare i loro redditi come le persone normali: le loro entrate e i loro patrimoni vengono negoziati con l’autorità fiscale. E Marco Chiesa a Londra ha promesso buone condizioni.

Guardando da vicino l’ultima statistica svizzera in materia di imposte sulla ricchezza, si vede che in Ticino nel 2021 un piccolo e ben selezionato gruppo di persone ricche deteneva gran parte della ricchezza totale del cantone: 946 contribuenti che dichiarano un patrimonio superiore a 10 milioni di franchi (29 milioni in media) e 1.437 con un patrimonio tra 5 e 10 milioni di franchi.

Questi 2.383 contribuenti rappresentano complessivamente solo il 9 per mille di tutti i contribuenti ticinesi, ma possiedono il 42% del patrimonio totale dichiarato in Ticino! E come sappiamo, la ricchezza reale di queste persone è sicuramente ancora superiore, perché alcuni dei loro titoli sono ben nascosti da qualche parte nel mondo. Inoltre, il valore imponibile degli immobili è molto al di sotto dell’effettivo valore di mercato.

A questi 2.383 multimilionari si contrappone in Ticino un folto gruppo di nullatenenti: 147.000 contribuenti con una sostanza imponibile inferiore a 50.000 franchi, che per più della metà è pari a zero franchi. Gli altri, che si collocano nella fascia 1.000-50.000, hanno una sostanza imponibile media di soli 18.000 franchi. Magari un conto di risparmio o un terreno agricolo. Ciononostante, questo gruppo di 147.000 “non abbienti”, che possiede solo l’1,4% del patrimonio totale tassato, rappresenta la maggioranza dei contribuenti ticinesi, ossia il 57%!

Pubblicato il

23.01.2025 10:24
Andreas Rieger
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