Tra gli italiani all'estero, dopo le scorse elezioni politiche e la schiacciante vittoria del Centrodestra, c'è stato chi ha pensato "Adesso sì che per tutti noi andrà meglio". Era ovvio pensarlo visto che tutti gli italiani all'estero, in campagna elettorale, avevano ricevuto una lettera personale da Silvio Berlusconi con la quale manifestava la sua vicinanza ed il suo sostegno. Ma pure in considerazione del fatto che, nel governo e nella maggioranza del governo Berlusconi, avrebbe avuto un ruolo importante e determinante anche Alleanza Nazionale, il partito della Destra e di Mirko Tremaglia che, fin dai tempi del Movimento Sociale Italiano (Msi), si è sempre dichiarato vicino alle problematiche degli emigrati. Naturalmente non tutti gli italiani all'estero erano rassicurati: molti erano fortemente scettici e in attesa di fatti. E, purtroppo, i fatti hanno dato ragione agli scettici. Infatti questo governo ha sì tolto l'Imposta Comunale sugli Immobili (Ici) sulla prima casa, anche ai ricconi, come promesso agli italiani in campagna elettorale, ma non l'ha tolta su quella posseduta in Italia dagli emigrati e tenuta a propria disposizione che, oltretutto, a seguito di questa nuova legge, hanno perduto pure i benefici sull'Ici di cui già godevano grazie ad una norma che aveva introdotto il precedente governo Prodi. Il governo Berlusconi ha anche introdotto un nuovo requisito di 10 anni di residenza ininterrotta in Italia tra quelli richiesti agli ultra sessantacinquenni indigenti per poter beneficiare dell'Assegno sociale. Un nuovo requisito che avrebbe dovuto rendere più difficile l'ottenimento di tale prestazione da parte degli immigrati extracomunitari ma che, di fatto, ne rende impossibile il diritto agli emigrati italiani che rimpatriano da anziani e che si possono trovare in uno stato di indigenza. Infine il governo ha presentato la Finanziaria 2009 che riduce a 31,5 milioni di euro l'importo complessivo dei capitoli di spesa destinati agli italiani all'estero che per il corrente anno ammontavano a 82 milioni di euro. Un vero e proprio salasso per le comunità italiane nel mondo che saranno gravemente penalizzate soprattutto per quanto riguarda l'assistenza agli emigrati indigenti ed i corsi di lingua e cultura italiana frequentati in tutto il mondo da 700mila ragazzi, di cui quasi 16mila in Svizzera. Così nel 2009 in molti Paesi dell'America Latina, con scarsa protezione sociale, vi saranno migliaia di emigrati italiani indigenti e senza assicurazione malattia che non potranno più contare su aiuti da parte dello Stato italiano. Come pure vi saranno gran parte (due terzi?) dei corsi di lingua e cultura italiana che dovranno chiudere i battenti. Senza dimenticare la sempre più disastrosa situazione in cui si trova la rete diplomatico-consolare italiana. Di fronte a questa drammatica situazione è già scattata la protesta delle istituzioni rappresentative degli italiani all'estero, Comites e Cgie, e dei parlamentari dell'opposizione eletti nella Circoscrizione Estero, soprattutto di quelli del Partito Democratico. Ma nel mondo non si sono fatte attendere manifestazioni di protesta delle comunità italiane sull'esempio di quella tenutasi recentemente a Berna per ricordare al governo Berlusconi che esiste anche un'Altraitalia e quali siano le sue aspettative e le sue necessità. |