Ho 21 anni e sono in Turchia a Istanbul da circa due mesi. Ho un contratto di lavoro legale per sei mesi. In altri paesi europei è diventato molto più difficile ottenere un permesso di lavoro come ballerina. Inoltre ho sentito dire che ti trattano molto male, una mia amica è tornata dalla Germania molto malconcia. Anche se all’inizio ho avuto difficoltà con la lingua turca; adesso la maggior parte dei clienti e dei lavoratori qui nel locale parlano inglese con me. Lavoro in questo locale notturno a Taksim come ballerina. Intrattengo clienti, ballo, parlo e rido con loro. Siamo circa dieci ragazze che provengono un po’ da varie regioni dell’Europa orientale: Russia, Ucraina, Moldavia, Romania, Bulgaria ecc... Il lavoro non è molto pesante, anzi, è molto tranquillo: dobbiamo praticamente intrattenere i clienti al tavolo e farli consumare il più possibile. È un gioco, a volte funziona molto bene a volte invece no. Bisogna farci l’abitudine. Il giorno di Natale lo passerò lavorando come ogni notte al locale. Infatti fino ai primi di dicembre non ho lavorato molto, il Ramadan ha tolto molta clientela abituale turca. Adesso dopo il Bajram per fortuna i clienti hanno ripreso a frequentare il locale. Inoltre non essendo un periodo turistico non ci sono molti stranieri. Io sono cattolica, la mia famiglia vive vicino al confine con la Polonia. Quando il Papa è venuto in Ucraina sono andata con mia mamma a vederlo, è stato molto emozionante. Se avrò tempo il giorno di Natale – durante il giorno non lavoro – magari andrò nella chiesa o nella cattedrale qui vicino. Altrimenti sarà una giornata come tutte le altre. Il lavoro comunque mi piace, non è troppo faticoso e si guadagna bene. Il proprietario del locale è molto gentile e ci tratta bene. Anche i clienti turchi sono decenti e per bene. Mia sorella più grande è già stata qui per sei mesi, adesso è tornata in Ucraina ed ha iniziato la sua carriera universitaria. Anche io appena avrò terminato il mio lavoro qui ritornerò a casa, vorrei studiare medicina, vorrei diventare una dentista oppure specializzarmi in analisi mediche. In Ucraina la situazione è terribile, non è vita, se si ha un lavoro normale non si riesce a sopravvivere. Per studiare medicina bisogna avere almeno dieci mila dollari. In questi sei mesi guadagnerò anche di più. Questa festa però per me non è molto importante, quello che mi manca è la mia famiglia, mia madre. Natale dovrebbe essere il ritorno dalla famiglia ma, dato che sono lontana e che sto lavorando, per me non cambierà molto. Io penso al mio futuro che sarà migliore: diventerò medico. Per questo faccio questo lavoro anche il giorno di Natale, il giorno in cui si dovrebbe restare con la propria famiglia, andare a messa ecc. Qui in Turchia è un giorno come tutti gli altri, cosa ci posso fare?

Pubblicato il 

20.12.02

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