"Io per il Ticino ho fatto tanto"

«Difendere il Ticino a Berna significa battersi per una Svizzera che assicuri pari dignità e chances a tutti i suoi figli, a tutte le sue regioni e minoranze. L'ho fatto per otto anni raccogliendo risultati concreti per la nostra gente, per il Ticino, per voi. Sono pronto a continuare il lavoro. Conto su di voi», dice un paffuto Filippo Lombardi sorridendo statico dal suo opuscolo elettorale. Un messaggio che si riduce a «Risultati concreti per il Ticino» quando il candidato Ppd agli Stati scende nelle vie appeso ai suoi manifesti. Risultati concreti. Ma quali? Nessuna paura: l'opuscolo elettorale del candidato è un vero oracolo anche se, sono talmente tanti i suoi successi che Lombardi non esita a scusarsi del fatto che sia ormai «impossibile fare un elenco completo dei risultati ottenuti». Tanto che poi non è raro sentir dire dalla gente «L'ha fai propi tant par ul Tisin». Ma che cosa ha fatto Filippo Lombardi di concreto per i ticinesi? Grazie all'aiuto di personaggi più o meno noti che frequentano i corridoi di Palazzo federale area ha cercato di saperne un poco di più.

Il Tribunale Penale Federale a Bellinzona. Certo, sottovoce si può anche ammettere che l'idea originale è dell'ex segretario della deputazione ticinese Ezio Cattaneo poi ripresa da Dick Marty. Ma nella Commissione giuridica il progetto era largamente osteggiato. A Lombardi dunque il merito di aver convinto la maggioranza della bontà dell'idea? Leggendo il suo opuscolo sembrerebbe proprio così… Peccato che leggendo documenti dell'epoca e sfogliando la rassegna stampa svizzera della primavera 2002, tutti i giornalisti della Svizzera siano concordi nel definire Dick Marty "un vero eroe nel saper convincere gli avversari", o nello scrivere "Il Ticino dovrà erigere una statua di ringraziamento a Dick Marty"… Nessuno fa invece il nome di Lombardi. Una sfortunata coincidenza? Non penso proprio, assicura un Consigliere agli Stati da noi interpellato.
Andiamo oltre. In vari punti l'opuscolo di Filippo Lombardi non perde occasione per segnalare quanto il senatore abbia fatto in favore del traffico su rotaia in opposizione alla strada: dalla ferrovia Stabio-Arcisate fino al proseguimento a sud di Vezia di Alptransit passando per il suo impegno per il trasferimento su rotaia del traffico pesante nel San Gottardo. Senza dimenticare la sua battaglia in favore della Borsa dei Transiti (BdT), progetto dell'Iniziativa delle Alpi. Ma non è Lombardi che ha sempre affermato e ribadito ancora di recente di essere «sempre stato favorevole al raddoppio del S. Gottardo (autostradale) per motivi di sicurezza» ma anche (!) «di fluidità del traffico e per la garanzia del collegamento stesso». Inoltre, quando si è trattato di discutere nella Commissione dei trasporti (Ct) della Borsa dei transiti (progetto dell'Iniziativa delle Alpi per il passaggio dalla strada su rotaia dei mezzi pesanti), Filippo Lombardi, la sola "pedina ticinese" in quella commissione, non si è visto. Una pedina che, come ci ha confermato un Consigliere agli Stati, si è limitata ad intervenire al plenum, più volte – senza pudore e senza ammettere di essere stato assente quando serviva – facendo molto arrabbiare il presidente della Ct Thomas Pfisterer che con sue parole aveva allora detto in sostanza: «Gli interventi al plenum non servono più a nulla ai progetti, servono solo a dare visibilità mediatica agli oratori». Lombardi avrebbe ad esempio potuto portare in commissione un controprogetto in favore della Bdt ma probabilmente non lo ha fatto perché, dicono i ben informati, in più occasioni hanno sentito Lombardi esprimere non poche reticenze verso questo progetto… Altro che impegno in favore del trasporto su rotaia…
Filippo Lombardi vanta poi l'aver ottenuto un milione all'anno di sussidio federale per il collegamento aereo Lugano-Berna. Bene. Ma quanti e quali ticinesi beneficiano della tratta, di questo milione l'anno? È davvero un gesto per i ticinesi? Si noti inoltre che il candidato è Presidente dell'Associazione passeggeri aerei della Svizzera italiana, i soli ticinesi a poter fondamentalmente auspicare lunga vita a questa tratta.
Filippo Lombardi dice di aver lavorato in difesa dell'esercito ticinese permettendo il riacquisto delle infrastrutture militari in Ticino e delle nostre piazze d'armi. Bene. Si noti che dal '94 al 2003 Lombardi è stato Ufficiale di Stato maggiore.    
Filippo Lombardi si è impegnato per la creazione del quartiere Ticinese al museo di Ballemberg. Bene. Si noti che è membro del Consiglio di fondazione di tale museo.
Filippo Lombardi si impegna per i Ticinesi, gli Svizzeri all'estero. Bene. Si noti che Lombardi è membro del Consiglio dell'Organizzazione degli Svizzeri all'estero.
Per la legge radio Tv, è vero, Filippo Lombardi ha fatto molto. Molti colleghi gli riconoscono il merito. Anche se poi, a guardare bene, torna il solito meccanismo: faccio tanto per il Ticino ma nel contempo porto a casa un regalo anche per me. Si noti infatti che Lombardi è amministratore delegato di TeleTicino e Radio 3iii, presidente di Telesuisse, membro del Comitato della Confederazione Europea delle Radio e Televisioni Indipendenti e Locali…
Filippo Lombardi si dice deciso a difendere l'italianità. Ma allora perché in una recente intervista ha ad esempio affermato quanto segue? «Quando il governo ticinese fa delle prese di posizione le fa in italiano. È bene adoperarsi per la difesa dell'italiano, ma così si aggiunge una barriera linguistica, giacché l'italiano a Berna non gode della stessa considerazione del tedesco».
L'ultima comparsa "sfarzosa e paillettata" è fresca di questo martedì quando, affiancato dalla ministra dell'economia e collega di partito la signora Doris Leuthard, Lombardi ha orchestrato un summit al Palazzo dei Congressi incentrato sull'interessante problematica di come agganciare economicamente il Ticino al resto del Paese. (Buoni propositi; resta da vedere cosa concretamente rimarrà dopo il 18 novembre).
Popolato, è giusto ammetterlo, all'inverosimile, in particolare dalla destra del Ticino guidata dal Sindaco di Lugano, il summit sarà di certo ricordato per un buffet faraonico servito da camerieri in livrea. Ma l'osservatore più attento avrà anche notato il ditino del candidato Lombardi scorrere su e giù, a piacere, su un certo foglio così da indicare al moderatore quale domanda fosse giusto porgli in quel preciso momento. Peccato che a Berna non si possa continuare a fare così…


Profilo dell'onorevole senatore

Paffuto, con quel sorriso un poco plastico sempre pronto a scattare. Amicone di tutti. Ma chi è Filippo Lombardi?
È un patrizio di Airolo, nato a Bellinzona il 29 maggio 1956. Crescendo ha dapprima frequentato le scuole elementari a Locarno poi il ginnasio e il Liceo Papio ad Ascona. Con la maturità in tasca, Filippo Lombardi si iscrive alla Facoltà di diritto presso l'Università di Friburgo dove conosce il futuro Vescovo di Lugano, il professor Eugenio Corecco di cui diventerà sotto-assistente alla cattedra di diritto canonico della Facoltà di Teologia. Un'amicizia che porterà i suoi frutti qualche anno più tardi, nel 1987 (e fino al '96) quando Filippo Lombardi comincerà la sua carriera assumendo la carica di direttore del Giornale del Popolo. Prima di allora? Studi in economia e diritto. Niente laurea. Terminata la frequentazione dei corridoi di Friburgo (parole sue), Filippo Lombardi – dopo aver assaggiato la politica come vicepresidente del Movimento Giovanile Ppd Ticino e membro del comitato giovani Dc svizzeri, responsabile delle relazioni internazionali (1977-1980), si lancia fuori dai confini nazionali per ben sei anni, dall'81 all'87, indossando i panni di segretario generale dei Giovani Dc europei a Bruxelles. Concretamente? Mah! Ed è forse da lì che nasce il suo amore profondo per l'Unione europea, amore oggi piuttosto rinnegato… Nel frattempo, dall'84 all'87 riesce anche ad essere consigliere comunale a Minusio. La sola, unica e breve esperienza politica in Ticino. Risultati? Mah?
Finita l'era Corecco, finisce anche l'era Lombardi al GdP. Dalla carta stampata si passa così all'immagine dando vita, nel '96 all'emittente TeleTicino di cui dal '99 è direttore generale. Entra inoltre nei ranghi di Telesuisse, l'associazione delle Tv indipendenti svizzere, prima come portavoce poi come presidente.
Poi la svolta. Al posto giusto al momento giusto nel '99 quando il popolaredemocratico Renzo Respini lascia la scena politica, Filippo Lombardi è eletto al Consiglio degli Stati. Membro delle Commissioni della Gestione (fino al 2003), dei Trasporti, delle Telecomunicazioni, dell'Energia, dell'Ambiente e del Territorio. E in Commissione Redazione. L'anno successivo alla sua elezione Lombardi è presidente della deputazione ticinese alle Camere. Dal 2001 è membro dell'Ufficio presidenziale del Ppd e membro del gruppo Ppd  federale nel comitato nazionale del partito. Ne esce dopo lo scandalo del 2003 sull'infrazione della legge sulla circolazione stradale. Quattro anni dopo, malgrado i problemi stradal-penali decide che la miglior cosa è poter essere "giudicato politicamente" dagli elettori. Filippo Lombardi si rimette dunque in lista. E ed è rieletto. Comunque. Benché nel 2001 la magistratura bernese condanni Lombardi a 15 giorni di detenzione (sospesi condizionalmente) per circolazione in stato di ebrietà. Nel 2003 poi viene condannato a 20 giorni da espiare (sospesi con la condizionale e per il periodo di prova di un anno) e a una multa di 2mila franchi per l'infrazione della legge sulla circolazione stradale, dopo essere stato colto a Brittnau (Ag) a 115km/h in una zona limitata a 80 e privo della licenza di condurre. Lombardi cercò di sostenere che alla guida dell'auto ci fosse la sua collaboratrice...
Nel 2004, un'inchiesta del quindicinale il Diavolo smaschera Lombardi quale responsabile delle tirature gonfiate del Giornale del Popolo nel periodo '94-'95, quando era direttore del quotidiano. A questo punto Filippo Lombardi si autodenuncia in pretura.
Nel 2005, in fase di sorpasso Lombardi urta violentemente la fiancata di un'auto targata Zh con a bordo una coppia. Danno totale per entrambe le auto. Il fatto è avvenuto a Horgen il 7 aprile del 2005. Sul tavolo del procuratrice Maria Galliani arriva così un secondo fascicolo penale nei confronti del senatore ticinese, oltre a quello delle tirature gonfiate. Qualche giorno prima il politico ticinese è inoltre pizzicato per eccesso di velocità a Bodio.
Nel 2007 viene resa nota la sua condanna per le tirature gonfiate del GdP e per il suo incidente automobilistico di Horgen, per il quale gli viene attribuito il reato di guida in stato di inettitudine e infrazione alle norme della circolazione. Per i due reati gli viene inflitta una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere di 360 franchi l'una. (sospesa condizionalmente per 5 anni) e una multa effettiva di 3mila franchi con revoca (per aver guidato in stato di spossatezza, considerato un reato) del beneficio condizionale alla pena di 15 giorni di detenzione inflittagli dall'Ufficio dei giudici istruttori di Berna nel 2001. E malgrado a più riprese si sia detto pentito e anche nel suo volantino elettorale dica di "aver riconosciuto pubblicamente i suoi errori e di averne tratto le conseguenze", Filippo Lombardi si è per ora opposto al decreto di accusa. Il processo è intanto fissato per il prossimo 9 gennaio.
Tutto con leggerezza, tutto con tranquillità. Contrariamente a quanto è chiamato a fare un qualunque cittadino Filippo Lombardi crede di essere super partes, di poter infrangere, di nascosto, le regole. Crede di poter chiedere perdono e il giorno dopo tornare a commettere gli stessi o peggiori errori. Crede di poter essere messo davanti al fatto compiuto, di sentire con le proprie orecchie il giudizio della Giustizia, fingere di averlo capito e chiedere nuovamente perdono per poi permettersi di fare opposizione. Tutto con leggerezza, tutto con tranquillità.

Pubblicato il

09.11.2007 02:00
Fabia Bottani
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