Io, anarchico colorista

Se si dovesse descrivere con una frase che cosa direbbe? Un anarchico colorista. Che cosa è veramente la produzione intellettuale: lavoro solitario, di genio, di scuola di bottega? Per me è un lavoro piuttosto solitario. È da solo che immagino le cose nello spazio per farne un mondo sensuale di corrispondenze, di dialettica poetica, ... Fare mostre è molto complesso, si deve tener conto di tanti parametri e fattori. E poi si deve scrivere, allestire, spiegare, avvicinarsi alla prima idea. La realizzazione naturalmente si fa in squadra, così come l’avvenimento prodotto. Qual è il ruolo dell’intellettuale? Per me: cambiare la nozione di proprietà nelle teste degli altri. Esiste un legame tra intellettuali e potere? Per me: naturalmente ho potere ma lo butto via per ogni avventura, e si ricomincia da capo, senza rete. Allora non si pensa troppo al potere proprio e a quello che gli altri pensano d’avere. La cultura conta nelle decisioni politiche? Dovrebbe contare di più, ma se la superpotenza preferisce fare guerra ad una politica culturale, i piccoli politici di ogni colore politico seguono. Io, comunque, mi occupo di arte e di artisti e dunque di esseri singoli. L’etica dovrebbe essere in funzione della politica o la politica in funzione dell’etica? Se l’etica non fa parte dell’essere umano non va in alcuna direzione buona. Ma come si sa, l’etica è un articolo di cautchou... Il silenzio degli intellettuali, ammesso che esista, è anche quello degli intellettuali organici del potere economico? Tutti constatano il silenzio degli intellettuali, ma non siamo in un periodo di rivoluzione bensì di convenzioni. Manca lo spirito sovversivo. Quando di parla di globalizzazione, si parla di qualcosa di completamente nuovo rispetto alla tradizione? Ognuno vuole essere conosciuto globalmente, universalmente, ma senza radici non vale niente. Internet come strumento o come illusione? Serve talvolta... Chi detiene lo strumento che forma l’opinione? Questa domanda è per Berlusconi...

Pubblicato il

28.06.2002 02:30
Lorenzo Lepori