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"Invalidi, un'opportunità" |
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La Nuova perequazione finanziaria è un progetto ambizioso di ridefinizione sia degli strumenti finanziari del federalismo che della ripartizione dei compiti fra cantoni e Confederazione.
Un primo obiettivo è l’equità. Il cuore della manovra è la sostituzione dei contributi federali vincolati a specifiche spese con contributi commisurati solo alle disparità fra cantoni: i più “ricchi” pagano (Zurigo, Zugo, Ginevra…), i “poveri” ricevono (Vallese, Giura, Ticino…). Inoltre, i cantoni gravati da una particolare situazione geo-topografica (zone montane…) o socio-demografica (povertà, disoccupazione, invecchiamento, allievi alloglotti…) ricevono contributi supplementari dalla Confederazione. In altre parole: sino ad oggi, chi spende di più riceve di più; da domani, riceve di più chi ha maggiori bisogni.
Un altro obiettivo è l’efficacia. I cantoni conoscono meglio i bisogni dei loro cittadini e gli investimenti e servizi necessari per farvi fronte. Le risorse della perequazione sono a loro libera disposizione e le possono utilizzare più efficacemente, senza interferenze della Confederazione.
Un terzo obiettivo è l’efficienza: oggi, progetti e servizi sussidiati sia dalla Confederazione che dal cantone devono fare i conti con due burocrazie, federale e cantonale. La perdita di efficienza è evidente. È il caso, per esempio, del sostegno agli Istituti per invalidi, assicurato oggi da fondi dell’Ai e dai cantoni, domani solo dai cantoni. Ma le organizzazioni degli invalidi temono invece che, con il ritiro della Confederazione / Ai, le risorse a libera disposizione dei cantoni non vengano più utilizzate a favore degli Istituti. Dimenticano però alcuni elementi importanti (oltre a combattere una riforma generale per una preoccupazione categoriale): tutti i cantoni per tre anni dovranno destinare agli Istituti almeno gli importi oggi assicurati dall’Ai; dovranno continuare a farlo se non adotteranno una legge cantonale di sostegno agli Istituti; una nuova legge federale stabilirà criteri minimi per assicurare ovunque una qualità sufficiente degli Istituti. Inoltre, gli Istituti per invalidi sono servizi di prossimità: gli invalidi e chi li sostiene potranno esercitare a livello locale una pressione ancora più efficace di quella che riescono ad esercitare a livello federale. Per questi motivi, pur con tutta la simpatia per il lavoro meritorio delle organizzazioni di invalidi, la loro battaglia contro la nuova perequazione non può essere sostenuta. |
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