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Il piano di bilancio del governo Meloni che toglie il pane ai lavoratori

Il governo Meloni annuncia il Piano strutturale di bilancio (PSB) che prevede tagli alla spesa, sacrifici e austerità solo per i soliti noti: lavoratori dipendenti, studenti, giovani, pensionati e donne. 

Più che al teatro o a uno spettacolo siamo all’avanspettacolo, l’antesignano del varietà che andava in voga nella prima metà del secolo scorso nei piccoli cinematografi di periferia.

 

Il ministro dell’economia Giorgetti, il leghista caro a Draghi e alla Von der Leyen più che a Salvini, annuncia che il Piano strutturale di bilancio (PSB) prevede sacrifici per tutti e preannuncia una stagione di austerità lunga sette anni con secchi tagli alla spesaaumenti delle accise sulla benzina al contrario di quel che prometteva Giorgia Meloni quando era all’opposizione (“vanno ridotte fino ad abolirle”), aumenti della tassazione di fatto per chi già di tasse ne paga troppe e condoni a chi non le paga, maggiori imposte sulla casa a chi ha usufruito dell’odiato (dalla destra) superbonus di Conte.

 

Apriti cielo, i partiti di governo si accapigliano prendendosela con il ministro troppo ligio ai diktat di Bruxelles e la premier è costretta a smentire, “noi siamo quelli che le tasse le tagliamo”. Ma ecco la solita talpa dei FdI che racconta come prima della sfuriata negazionista Meloni abbia telefonato al ministro sotto accusa per avvertirlo della smentita via social: “Scusa Giancarlo, ma devo farlo” per tenere buoni i peones e imbrogliare come al solito i cittadini.

 

È il gioco delle tre carte, e Giorgetti deve precisare mentendo a sua volta: parlando di sacrifici “mi riferivo alle banche” che hanno fatto extraprofitti a cui chiediamo “un contributo di solidarietà una tantum”. Ma anche questo crea scompiglio nella maggioranza con Forza Italia che deve difendere gli interessi bancari e assicurativi dei figli di Berlusconi.

 

È il gioco delle tre carte, alla fine si metteranno d’accordo e la stangata ai soliti noti – lavoratori dipendentistudentigiovanipensionati, donne – arriverà, salvo poco probabili sussulti delle opposizioni magari trascinate dalle proteste, queste sì convinte, di CGIL e UIL che minacciano lo sciopero generale.


Insieme al PSB dei sacrifici sta già arrivando il “collegato lavoro” che aumenta ancora la precarietàallarga la stagionalità con annessi contratti speciali dall’agricoltura e dal turismo a tutti i settori industriali in caso di picchi produttivicolpisce ancora i lavoratori somministratilegittima le dimissioni “volontarie” imposte dai padroni al momento dell’assunzione, e via precarizzando e tagliando i diritti di chi, per dirla con Maurizio Landini, per vivere ha bisogno di lavorare.

 

Ed è stata varata una nuova infamità che va sotto la voce di “sicurezza”, anch’essa destinata a limitare i diritti dei lavoratori, degli studenti, degli ambientalisti, dei pacifisti, dei detenuti, di chiunque protesti contro le politiche del governo. A partire dalla galera per chi effettua picchetti davanti alle fabbriche o blocchi stradali o ferroviari.

 

Sulla base di questo nuovo decreto, denuncia il segretario generale della CGIL Landini, “non sarebbero state possibili esperienze” conclusesi positivamente “come quella della Whirlpool di Napoli, ma potrei fare un lungo elenco di vertenze, frutto di lotte durate anni, dopo il primo presidio o blocco stradale quegli operai sarebbero finiti tutti in galera e i posti di lavoro non si sarebbero salvati”. Ma ce n’è anche per gli ambientalisti di nuova generazione, per non parlare dei detenuti a cui viene negata persino la resistenza pacifica e passiva. È un attacco alla libertà delle persone, è anticostituzionale perché punta al silenziamento di ogni forma di dissenso e con i nuovi divieti a manifestare.

 

Le vittime delle politiche del governo, un impasto di liberismo e autoritarismo, sono i più fragili. Giorgia Meloni incrementa l’approccio classista che ha segnato il suo governo fin dalle prime mosse. Dice che bisogna fare più figli ma aumenta a dismisura le tasse sul latte in polvere, sugli assorbenti e sui seggiolini e non costruisce nuovi asili con i fondi del PNRR come inizialmente era previsto, fa pagare più tasse ai lavoratori dipendenti che agli autonomi, agli speculatori finanziari, alle imprese, alle multinazionali, al web, alle banche.

Taglia ancora la spesa sanitaria e con l’autonomia differenziata aumenta il divario tra regioni ricche e regioni povere, cioè tra Nord e Suditalia.

 

Impedisce la discussione di una legge sul salario minimo ed è passiva nei confronti delle crisi e delle dismissioni industriali che stanno mettendo a rischio settori portanti come l’automotive e la siderurgiaNon rinnova i contratti dei lavoratori pubblici.

 

Per questo i sindacati, che neanche vengono consultati dal governo se non a provvedimenti già decisi, stanno varando mobilitazioni in molte categorie, unitarie tra i metalmeccanici che il 18 scioperano in tutta la filiera dell’auto con una grande manifestazione nazionale a Piazza del Popolo a Roma, mentre contro i nuovi provvedimenti del governo e il PSB sono soltanto CGIL e UIL a lavorare per uno sciopero generale di tutti i lavoratori. Tutti, tranne i funzionari della CISL.

Pubblicato il

08.10.2024 14:18
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