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“Insufficiente la proposta di Berna: più soldi per le cure”

La cura non è adeguata. Non basta l’intervento proposto da Berna per rimettere in salute il sistema sanitario svizzero, che ha bisogno di più soldi. Le forze sindacali e le associazioni di categoria sono deluse dal messaggio del Governo per concretizzare l'iniziativa "Per cure infermieristiche forti". E chiedono al Parlamento più lungimiranza. 

Era il novembre 2021 quando il popolo svizzero, in maniera massiccia, votava sì “Per cure infermieristiche forti”, ora siamo a fine maggio 2025 e il Consiglio federale presenta il messaggio per attuare l’iniziativa. Un iter lungo quasi tre anni e mezzo che lascia, però, insoddisfatti sindacati del personale sanitario e associazioni di categoria.

 

“Misure insufficienti”

In un comunicato stampa, sottoscritto anche da Unia, si fa notare che se si accolgono positivamente i propositi contenuti nel documento presentato oggi a Berna, desta perplessità la questione del finanziamento del settore: «Il Governo ha finalmente presentato il suo messaggio sulla nuova “Legge federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche”: non solo arriva tardi, ma anche in maniera debole e, in alcuni punti, addirittura controproducente».

 

Investire di più nelle cure

Se il messaggio mira ad aumentare la protezione del personale, migliorare le condizioni di lavoro con la riduzione del monte ore massimo e normale, non centrerebbe l’obiettivo sull’aspetto delle risorse economiche da investire. 

 

Enrico Borelli, membro nazionale del settore del terziario di Unia e co-responsabile del dossier “cure”, precisamente un anno fa, sul tema commentava: «Il Consiglio federale sembra non recepire un’istanza centrale delle cure infermieristiche forti, vale a dire la dotazione di personale sufficiente (numero di pazienti per curante) per poter affrontare la mole di lavoro richiesta».

 

Già, da anni – lo sappiamo – il personale curante si adopera al limite delle proprie forze nelle case anziani, negli ospedali e nei servizi di assistenza domiciliare con tempi di riposo non rispettati, turni di lavoro non conformi e con salari troppo bassi. Fattori che portano – con percentuali preoccupanti – ad abbandonare la professione per riqualificarsi altrove.

 

«Eppure, dovrebbe essere proprio il contrario! Perché come sappiamo, nei prossimi anni ci sarà bisogno di altre decine di migliaia di professionisti sanitari. Ecco perché il popolo ha voluto “cure infermieristiche forti” ed è per questo il motivo che è importante applicare l’iniziativa non solo il più velocemente possibile, ma anche nel modo più completo possibile. È accaduto esattamente il contrario» continua il comunicato stampa dell’Unione sindacale svizzera (Uss).

  

“Proposta di legge problematica”

Sindacati e associazioni di categoria che sono delusi in quanto consideravano già la prima fase dell’applicazione «un pacchetto minimo», e per questo diventa ancora più importante la seconda tappa per un reale miglioramento. E, invece, ci si ritrova con una proposta di legge definita problematica visto che le nuove disposizioni dovrebbero essere messe in atto dal Consiglio federale e non dal Parlamento. A non andare giù però è che non sono previste risorse finanziare ulteriori. E così «la nuova legge potrebbe anche portare a un peggioramento della dotazione di personale nelle aziende e nelle organizzazioni, che si occupano di assistenza sanitaria e di cure di lunga durata, perché si vuole rinunciare a qualsiasi regola».

 

Ultima parola al Legislativo

L’invito è dunque rivolto al Legislativo con l’intruduzione di «un finanziamento extra a lungo termine (…) altrimenti tutti i dibattiti sarebbero solo una messa in scena e il mancato rispetto dell’articolo 117b sulle cure».

FOTO: Alamy Foto Stock

Pubblicato il

21.05.2025 16:47
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