Non vedo perché tutti si fissano con questa storia dei contratti collettivi di lavoro. Gli impresari costruttori hanno deciso di disdire quello dell'edilizia? Ma hanno fatto benissimo! Capisco le peculiarità del settore ma perché bisognerebbe cercare di cementare i rapporti tra le controparti con vincoli rigidi? In fondo è molto più bello mantenere liberi e fluidi gli accordi. Volete mettere che bell'atmosfera di idillio e concordia se ogni commessa si basasse sulla reciproca fiducia? Quello sì che sarebbe il progresso di un'umanità finalmente migliore, non più infida. Il contratto è proprio il simbolo della reciproca diffidenza. Una diffidenza che ci rende prigionieri, legati mani e piedi a un insulso foglio di carta.
Inoltre vogliamo mettere quel bel senso di avventura che si crea quando non c'è nessun accordo scritto? Tutte le volte il lavoratore si troverebbe ad affrontare un nuovo incarico con quell'emozione sempre nuova: mi pagheranno? Quanto mi pagheranno? Quando mi pagheranno? In quale valuta? Sono le domande fondamentali che fanno riflettere, che aiutano a crescere. L'essere umano per migliorarsi ha bisogno di ricevere stimoli costanti, non può semplicemente adagiarsi e arenarsi nell'idea del tutto dovuto.
Non avere un contratto collettivo porterebbe anche automaticamente a essere più sani. E chi si ammalerebbe più? Eccessive assicurazioni fanno abbassare la guardia e di conseguenza il lavoratore finisce per non riguardarsi più. Con la paura di farsi male finalmente i muratori farebbero attenzione alle misure di sicurezza. Non è quello che predicano sempre i sindacati?
Anche il prepensionamento non è più scontato. Ma non è stato da sempre un sogno dell'uomo poter godere di un'eterna giovinezza? Finalmente il lavoratore approderebbe a questa primavera perpetua. Perché un ottantenne deve starsene triste e abbandonato su una panchina al parco o in una casa per anziani? Pensate invece allo slancio di vitalità che si sentirebbe in corpo se si mantenesse attivo fino in tarda età. Sicuramente anche un vegliardo potrebbe rendersi molto utile su un cantiere.
Infine: la tredicesima. Ma chi l'ha inventata? Chi ha messo in testa ai lavoratori che debba esistere? Avete mai visto un calendario con 13 mesi? L'unica cosa sicura è che se ci fosse un tredicesimo mese porterebbe sfortuna. La tredicesima è proprio frutto della fantasia come il basilisco, l'unicorno e la sfinge. Mi sembra che in un mondo che viaggia così veloce non c'è tempo da perdere a inseguire le favole.
È solo una convenzione che non rimanda a niente di realmente esistente. Per dire, fino a poco tempo fa c'era il Purgatorio. E lo si è creduto per secoli anche se nessuno l'aveva mai visto. Adesso è stato dichiarato inesistente e non è che per questo ora ci sono in giro le anime in sciopero. Lo stesso per la tredicesima. È solo una speculazione della teologia sindacale. I sindacati si immaginano un paradiso coi contratti collettivi di lavoro.
No. Tenete sempre presente questa verità: il contratto lavorativo è la tomba dell'amore tra le controparti.

Pubblicato il 

29.06.07

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