Implenia punta tutto su Koller

Questa mattina di venerdì 14 dicembre Implenia si gioca un pezzo del proprio futuro. L'assemblea straordinaria degli azionisti è stata indetta con uno scopo specifico: tutto è stato preparato con cura dal management per contrastare l'ascesa del fondo speculativo Laxey – sì, quello che ha attaccato con successo Saurer e Swissmetal – e che dopo aver conquistato più di un terzo dei titoli della più grande impresa edile elvetica ha dovuto lanciare un'offerta pubblica di acquisto per l'intero capitale azionario. Un'offerta rigettata e definita subito ostile dai vertici di Implenia. Il management è paralizzato da mesi alla ricerca di una strategia difensiva che potrebbe spuntarla grazie alla Lex Koller (vi spiegheremo in seguito il perché). Ma l'offerta del fondo speculativo è stata indicata velleitaria anche dagli analisti che – come hanno ammesso pure i vertici di Laxey – con i suoi 33,23 franchi per azione è chiaramente sotto il valore di mercato del gruppo. La strategia dell'hedge fund non è quindi – per il momento – quella di controllare totalmente l'azionariato dell'impresa. Cosa si nasconde allora dietro queste operazioni finanziarie? Quale è il vero obiettivo di Laxey e cosa le fa gola nel gruppo Implenia?

«Laxey è focalizzata unicamente alla massimizzazione del profitto a corto termine. L'impatto di questa offensiva ha un effetto negativo per gli altri azionisti, oltre che per i lavoratori e i clienti (di Implenia, ndr)». Scritto in questi termini potrebbe sembrare il comunicato stampa di un sindacato. Sono invece le parole contenute in una nota del management di Implenia che oggi a Zurigo vuole convincere gli azionisti della società a votare una misura volta a contrastare la società Lil Investments no.4 Limited. La Lil ha sede a Onchan nell'isola di Man (un paradiso fiscale definito come il "più bel tesoro della Gran Bretagna" e che insieme alle isole Cayman ospita la maggior parte dei fondi di investimento speculativi).
La società d'investimento agisce per conto dell'hedge fund Laxey che possiede ormai il 33,4 per cento del capitale azionario di Implenia. La scalata è iniziata ufficialmente il 28 marzo di quest'anno quando la Lil ha richiesto la registrazione del 4,9 per cento della totalità delle azioni emesse da Implenia (si veda la cronologia a lato). Ma la scalata dell'hedge fund – aiutato da almeno una decina di diversi istituti bancari e finanziari, anche svizzeri – era stata preparata con cura già prima. Il 13 luglio scorso Laxey aveva già in mano più di un terzo delle azioni. Nel frattempo Implenia aveva chiesto alla Commissione federale delle banche (Cfb) di avviare un'indagine su Laxey per aver raccolto clandestinamente e in maniera illegale le azioni del gruppo. Una sentenza che i dirigenti di Implenia attendono con impazienza da tempo, ma che non è ancora arrivata (almeno non al momento in cui questo giornale è andato in stampa). Il 23 novembre scorso la Commissione delle offerte di pubblico acquisto (Copa) della Cfb ha confermato l'esistenza di un'inchiesta su Laxey per possibile violazione del mancato annuncio dell'importante partecipazione in Implenia. Il 16 novembre scorso la Copa vietava invece a Laxey l'acquisto per 6 mesi ad un prezzo superiore a quello offerto nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto – 33,23 franchi – di nuove azioni del gruppo edilizio elvetico. Laxey si è opposta a questa condizione e la Cfb – rimasta interdetta – sta attualmente studiando le implicazioni di questo rifiuto. Secondo alcuni osservatori la Cfb è troppo lenta e debole per regolamentare e soprattutto sanzionare gli operatori del mercato azionario che agiscono sul filo della legalità.
Anche la nuova norma introdotta il 1 dicembre che vede l'obbligo di annuncio dal momento che si possiede il 3 per cento del capitale azionario di un'impresa – e non più il 5 come in passato – è stata salutata con scetticismo. Dalla colonne della Sonntagszeitung di domenica scorsa Giorgio Behr, professore e presidente della Saurer Ag Arbon  (Saurer che è stata attaccata con successo da Laxey che ha poi rivenduto con profitto i titoli conquistati ad Unaxis, diventata Oc Oerlikon, che si è poi rifatta prontamente sugli altri azionisti), ha criticato la nuova norma: «Se una volta bastavano 6 investitori per raggiungere il 30 per cento di un'impresa e lanciare una scalata ostile ora ce ne vogliono 10. Tutto qui quello che fa la nuova legge», ha commentato.
Ma torniamo alla giornata di oggi. Il management di Implenia vuole convincere la maggioranza degli azionisti a non stralciare l'articolo 7, capoverso 4, lettera b dello statuto aziendale. Se l'azionariato dovesse decidere di non abrogare la norma statutaria Implenia potrebbe avvalersi della Lex Koller (che prevede in sostanza di lasciare in mani svizzere terreni e case indigene) e così marginalizzare Laxey. Ed è proprio sul fatto che Implenia possiede un importante parco di immobili e terreni che il management vuole mettere in scacco l'hedge fund. Secondo lo statuto l'impresa può infatti rivedere il diritto di voto di un'azionista straniero – senza cioè tener conto della parte di capitale da lui posseduto – poiché Implenia per poter dimostrare – come richiede la Lex Koller – di essere in mani svizzere deve avere al massimo un 20 per cento di azionisti con diritto di voto. Per questo motivo Implenia ha iscritto Laxey con un diritto di voto di solo 4,9 per cento.
Ed è ancora sul parco immobili e sui terreni posseduti da Implenia che bisogna restare per capire questa storia. Secondo diversi osservatori all'hedge fund fa gola proprio questo settore dell'impresa elvetica che nel suo business integrato acquista terreni, vi costruisce e poi gestisce anche il dopo vendita. C'è chi dice che Laxey si sia gettata su Implenia sopravvalutando il valore dei terreni e che in seguito – anche in vista di una più lunga gestazione per l'abrogazione della Lex Koller – abbia dovuto rivedere la propria strategia. Da qui l'offerta pubblica di acquisto sotto il valore di mercato. Il valore altalenante dell'hedge fund di questi ultimi mesi potrebbe essere proprio legato alla sfiducia su un successo a breve termine nella scalata ad Implenia. Ma – come in un dilemma del prigioniero – Laxey non può ritirare gli artigli. Perderebbe la propria nomea di "squalo aggressivo" e gli investitori punterebbero su altri hedge fund. Oggi probabilmente Implenia vincerà una battaglia. Ma bisogna vedere come si riposizionerà Laxey. Deciderà di uscire da quello che sembra un "cattivo affare" oppure per non perdere la faccia continuerà il proprio attacco? Nel frattempo l'hedge fund ha denunciato per "cattiva gestione d'impresa" alcuni membri del consiglio di direzione di Implenia per un totale non inferiore ai 20,5 milioni di franchi… Gli artigli nel mondo della finanza speculativa non sono retrattili.

Pubblicato il

14.12.2007 01:30
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