Marina Carobbio Guscetti : medico, moglie e madre di due figli. Da quattro legislature deputata al Gran consiglio dove è capogruppo Ps, oltre ad essere nella commissione della gestione e delle finanze. Il primo di aprile si presenta quale candidata al Consiglio di Stato.

Dodici anni di destra: quali le battaglie più ardue che la sinistra ha dovuto affrontare?
Certamente quella contro lo smantellamento dello Stato sociale, cercando di assicurare a quest'ultimo la possibilità di esercitare il suo ruolo di ridistributore della ricchezza e di garante di pari opportunità ed equità. I vari pacchetti fiscali portati avanti dalla destra hanno dapprima svuotato le casse dello Stato per poi tagliare sui servizi e sulle prestazioni ai cittadini (anticipo alimenti, sussidi cassa malati o la riduzione del personale all'interno dell'amministrazione…)
Guardando questo recente passato politico ha dei rimproveri verso se stessa/il suo?
Posso dire di aver avuto la fortuna di lavorare con un gruppo parlamentare competente, preparato e molto combattivo che ha saputo portare avanti battaglie spesso difficili. Ci possono forse essere stati singoli episodi dove avremmo dovuto fare di più , ma globalmente sono soddisfatta.Per quanto riguarda l'inceneritore mi spiace che non siamo riusciti ancora ad avere il raccordo ferroviario e un impianto con capacità più ridotte.
Guardiamo al futuro. Si parla in questo periodo di "sistema maggioritario": cosa significherebbe introdurlo in Ticino?
Ho l'impressione che si parli di maggioritario senza però sapere che cosa significhi realmente e soprattutto facendo credere che solo con un sistema elettorale diverso si possono affrontare i problemi del paese.
Per risolvere i problemi del paese ci vuole, tra l''altro, un Governo che sappia dialogare e collaborare. Le premesse del presidente Plr di un patto di legislatura esteso anche alla sinistra ma solo quella "responsabile" non promette bene...
Ribalterei la questione: noi siamo disposti a trovare degli accordi su progetti concreti con le altre forze politiche responsabili così da trovare soluzioni concrete nell'interesse del paese, in modo da garantire uguaglianza e giustizia sociale. Per quel che riguarda il nostro gruppo parlamentare penso abbia portato avanti una politica coerente, approfondendo i dossier; ci siamo opposti a politiche che andavano a scapito dei più deboli o delle persone in difficoltà, facendo però proposte alternative e realizzabili (ad esempio invece dei tagli lineari ai sussidi cassa malati, abbiamo chiesto  di passare al concetto del reddito disponibile) Purtroppo, si è spesso potuto percepire una certa reticenza ad ascoltare ed affrontare dei problemi sollevati dalla sinistra, per il solo e unico fatto che provenissero dalla sinistra. Un esempio? Quello della realizzazione di un fondo per il capitale a rischio per le società: da noi l'idea fu proposta e poi bocciata nel '97; ora Marina Masoni  rilancia la proposta….
E a proposito di partiti "responsabili" che dire di asfaltopoli, caso Stinca, mandati diretti e fiscogate… Tanti "11 settembre" cantonali ? Ora nulla sarà più come prima?
Sono convinta che la popolazione ticinese si sia resa conto che ci vuole un cambiamento anche perché nonostante i gravi problemi con i quali è confrontato il nostro Cantone, in questi anni ci sono state troppe persone, provenienti soprattutto dai partiti maggiori, Plr e Ppd, che hanno sfruttato l'ente pubblico,anteponendo gli interessi personali agli interessi della collettività, per poi attaccare lo Stato e chiederne il ridimensionamento a ogni occasione. Mi auguro che questa consapevolezza non spinga la popolazione all'assenteismo alle prossime elezioni, ma diventi piuttosto un incentivo a votare per il cambiamento.
Tra gli altri problemi del Ticino, la disoccupazione. Quattro anni fa Patrizia Pesenti dichiarò in un'intervista che per il lavoro si potrebbe fare di più se fosse di competenza del Dss. Condivide?
Sarebbe necessario affrontare il problema dell'occupazione, non solo dal punto di vista economico ma anche con un occhio attento ai problemi sociali che derivano dai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Mi spiego:  i lavoratori precari sono in continuo aumento, i nuovi lavoratori indipendenti non sono tutelati per quanto riguarda la previdenza sociale. Un ufficio del lavoro di competenza del Dss permetterebbe di rilanciare un discorso assolutamente necessario, come quello di un legame più stretto  tra socialità ed rilancio economico.
Energia: altro tema caldo. Quanto "puzza" il gasdotto in cantiere?
In Ticino si aspetta da anni un piano energetico cantonale (da noi più volte richiesto in Parlamento), nel quale si dovrebbe definire che tipi di vettori energetici si intende utilizzare. È necessario promuovere e sostenere anche finanziariamente le energie rinnovabili – e il gas non lo è – e un  minor consumo energetico.
Nuova perequazione cantonale. Dopo Natale se ne parlava un giorno sì e l'altro pure. Ora silenzio. A Berna se ne ridiscuterà tra poco. Cosa dobbiamo aspettarci?
Il Cantone non è intervenuto al momento opportuno e con la necessaria chiarezza per evidenziare il contrasto tra i parametri di calcolo utilizzati e il reale stato del nostro Cantone (disoccupazione al di sopra della media nazionale, redditi e salari inferiori ecc.) C'è da augurarsi che ci sia oggi la volontà politica per ribaltare questa situazione, dimostrando che un cantone dove la metà dei ticinesi percepisce un salario inferiore ai 3500 franchi al mese non può trovarsi tra i Cantoni paganti al pari di Berna o San Gallo.
Per concludere: la sanità. Si voterà presto su una cassa malati unica. Se non dovesse passare l'iniziativa, qual è il piano b per risanare il sistema sanitario elvetico ?
Io confido nel piano a, nell'accettazione popolare dell'iniziativa. In caso contrario occorre comunque intervenire su più ambiti: sul finanziamento, quindi sui costi che gravano sulle famiglie, sui ceti medi, facendo sì che i premi pagati dalle famiglie siano il piu bassi possibili e vi sia l'esonero del pagamento dei premi dei bambini e dei giovani in formazione. Secondo aspetto: la trasparenza del funzionamento assicurativo, un tema spesso sollevato ma mai realmente affrontato. Da ultimo, occorre intensificare le misure volte a contenere l'aumento dei costi della salute, quali una migliore pianificazione della medicina di punta, permettere l'importazione parallela di medicamenti, favorire, i modelli di medici di famiglia.

Pubblicato il 

02.03.07

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