In evidenza

Cerca

Società

Il vero volto dei fascisti moderni

14 giugno, in Leventina, un gruppo di persone mascherate irrompe a una grigliata prendendo a bastonate gli invitati. All’evento di Ticino Vivo, c'erano i Junge Tat capitanati dal fondatore Manuel Corchia e gli italiani promotori del Forum di Gallarate sulla Remigrazione, il nuovo concetto collante dell’estrema destra. 

Lo scorso anno, la testata tedesca Correctiv aveva rivelato il contenuto dell’incontro privato tra esponenti del partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), dei finanziatori del partito e di esponenti neonazisti e identitari (tra cui l’austriaco Martin Sellner) dove si era discusso di “Remigrazione”. Il piano prevedeva la deportazione dalla Germania di milioni di richiedenti asilo, di persone immigrate e di cittadini con passaporto tedesco “non assimilati” di seconda o terza generazione, da “remigrare” presso un Paese africano da individuare. René Springer, deputato AfD al Bundestag, commentando l’articolo su X scrisse: “Spediremo a casa loro milioni di stranieri. E non è un piano segreto. È una promessa”.

 

Qualche mese dopo, nella campagna elettorale della Turingia, lo stesso partito ha tappezzato la Regione di poster in cui compariva un aereo di linea in fase di decollo sopra lo slogan “Estate, sole e remigrazione”.  A fugare i dubbi sul reale significato del concetto, ci ha pensato un candidato AfD alle comunali di Stoccarda nel maggio del 2024, utilizzando lo slogan: “Una rapida remigrazione crea lo spazio vitale”, rievocando il famigerato Lebensraum, il diritto allo spazio vitale del popolo tedesco invocato da Hitler per giustificare l’inizio della mattanza di decine di milioni di morti della seconda guerra mondiale.

 

Il filo nero svizzero ed europeo

Al raduno di Gallarate a parlare di remigrazione c’erano anche Junge Tat, un gruppo svizzero di estrema destra nato nel 2020 dalla fusione di due gruppi, l’Eisenjugend e la Nationalistische Jugend Schweiz (Gioventù di ferro e Gioventù svizzera nationalistica), entrambi già noti per attività neonaziste e antisemitiche. Junge Tat si è fatto conoscere organizzando qualche azione pubblica, rimediando  per alcuni dei suoi membri una condanna a pene pecuniarie complessive di 70mila franchi per discriminazione razziale, coazione e violazioni della legge sugli esplosivi emessa dalla Procura del Canton Zurigo. I condannati si sono opposti e si andrà a processo. Junge Tat ha fatto un’incursione anche in Ticino nel 2023, appendendo sulla torre del Castelgrande di Bellinzona uno striscione “Migranti a casa”. «Per ora, non vi è evidenza di legami accertati con il Canton Ticino; non si può tuttavia escludere che da noi risiedano simpatizzanti del gruppo, attivi in particolare sui social media» aveva affermato lo scorso ottobre il capodipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi rispondendo a un’interpellanza del gruppo di sinistra inoltrata sui fatti di Bellinzona. Oggi si può affermare che i legami tra Junge Tat e gruppi ticinesi esistono. 

 

I remigrazionisti nostrani 

Sabato 14 giugno, a una grigliata in Leventina promossa dal gruppo Ticino Vivo, hanno partecipato dei membri di Junge Tat (tra cui il volto pubblico Manuel Corchia, condannato pochi anni fa per possesso illegale di un fucile automatico Kalashnikov) e i lombardi di Azione Cultura Tradizioni, promotori del raduno sulla Remigrazione del 17 maggio scorso a Gallarate, a cui hanno partecipato duecento persone provenienti da tutta Europa. Tra gli invitati alla grigliata leventinese, il loro leader Andrea Ballarati. L’incontro ticinese è stato interrotto dall’arrivo di persone mascherate che hanno pestato i sostenitori della remigrazione, procurandogli contusioni di vario tipo. Intervenuta sul posto, la polizia cantonale avrebbe proceduto ad un fermo. 


Ticino Vivo, da quanto verificato da area, si compone di poco meno di una decina di adolescenti, di età compresa tra 15 e 17 anni, quasi tutti maschi e residenti nel Bellinzonese e Valli. Al momento è un gruppetto di amici ristretto che cerca di reclutare nuove forze adottando tecniche simili a quelle dei “fratelli maggiori” Junge Tat e degli italiani di Azione Cultura Tradizioni. Corsi di combattimento, escursioni e grigliate, ossia momenti conviviali dove poter spiegare ai futuri adepti le reali motivazioni del gruppo. Se sui social questi gruppi sono prudenti nell’esprimere posizioni razziste o antidemocratiche, negli incontri informali emergerebbe la vera natura. Identitari e sovranisti, per dirla modernamente. Fascisti e nazisti se rapportati al significato storico originale.


Per evitare di essere infiltrati da giornalisti o militanti antifascisti, i luoghi degli appuntamenti vengono notificati all’ultimo momento a chi ne fa richiesta. Prima si dovrà superare una sorta di esame d’accettazione, dimostrando di essere pronti a tutto per la Patria e di condividere i valori del gruppo. Qualche volta la preselezione fallisce. 


Correctiv Svizzera ha documentato un incontro lo scorso dicembre a Kloten tra Junge Tat, dei membri di AfD, degli affiliati a Blood & Honour (organizzazione neonazista vietata in Germania da 24 anni) e un componente dei giovani UDC. All’incontro era presente anche Nicolas Rimoldi, fondatore del gruppo Mass Voll!, passato nel breve periodo da volto simbolo contro le misure antipandemia a condividere coi gruppi di estrema destra in Europa la parola d’ordine collante “remigrazione”. Rimoldi e un altro membro di Mass Voll! indossante la maglietta “Remigration”, avevano sfilato a Bellinzona alla manifestazione indetta dal Partito Comunista “per la neutralità e la pace” lo scorso 15 marzo. Pur proclamandosi “né di destra né di sinistra”, Rimoldi ha frequentato assiduamente i raduni della destra estrema. Non è una casualità che Junge Tat nel 2022 abbia marciato contro le misure di pandemia per le vie di Berna. Remigrazione, no vax e tecniche di arruolamento sono il filo nero che unisce le nuove realtà di estrema destra svizzere ed europee. Ora anche il gruppetto di ragazzini ticinesi ambisce a entrare nel club. 


Ad accomunarli pure il cambio d’immagine veicolato sui social. Se fino a cinque anni fa Manuel Corchia invocava da Winterthur la “guerra razziale” con il suo gruppetto “Gioventù di ferro” oggi con Junge Tat promuove la Remigrazione come soluzione a tutti i mali della società moderna. Anche il look ha la sua importanza. Volto pulito da bravi ragazzi con capelli ben pettinati e fisico sportivo nello stile Junge Tat al posto dei brutti ceffi pelati dei Blood & Honour. Il nuovo stile mira a facilitare l’opera di proselitismo, specie tra gli adolescenti. Discorso identico per i filmati diffusi sui social, dove cura dell’immagine, del ritmo e della sonorità hanno poco da invidiare ai video pubblicitari. Le parvenze non ingannino. Dietro le nuove sembianze, si cela la solita vecchia anima nera.

Foto: una scampagnata del gruppo Ticinovivo pubblicizzato sui social

Pubblicato il

26.06.2025 16:02
Francesco Bonsaver
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Federica Bassi

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch

Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Su di noi

Iscrizione newsletter

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy