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Il torneo del pianto per la Legge finanziaria italiana
di
Dino Nardi
Se è vero quanto affermato in questi giorni da Flavio Briatore che, in Italia, per essere "ricchi" bisogna avere come minimo un reddito di 20 milioni di euro all'anno, allora si può ritenere che per non essere "poveri" si deve avere un reddito annuo non inferiore a 70 mila euro, o no?
Seguendo questa logica è scontato che tra gli iscritti al torneo, tutto italiano, di chi dovrà piangere di più per le misure di risparmio del governo Prodi (prima il decreto legge Bersani-Visco del 4 luglio, ed ora il disegno di legge della Finanziaria 2007) vi sia la quasi totalità degli italiani. Pertanto ha ragione la cabarettista Luciana Litizzetto quando dice che la Finanziaria 2007 è veramente equa avendo fatto "incazzare" tutti alla stessa maniera, sia il centrodestra che il centrosinistra!
Se così è non vediamo perché tra i partecipanti al torneo del pianto non vi debbono essere iscritti anche gli italiani residenti all'estero. Infatti, già con il decreto legge Bersani-Visco, hanno dovuto fare i conti pure loro vedendosi escludere dai benefici della "no tax area" (fascia di reddito minimo esclusa da imposizione fiscale), mentre i residenti a Campione d'Italia e gli iscritti all'Aire di quel Comune, residenti in Ticino, sono stati penalizzati nel cambio convenzionale di favore tra euro e franco svizzero di cui godevano da anni. Per fortuna che l'immediato intervento dei Comites e del Cgie e, soprattutto, dei parlamentari de L'Unione eletti nella Circoscrizione Estero ha fatto sì che il governo abbia tolto la discriminazione relativa alla "no tax area" ed abbia reso meno dolorosa la modifica del cambio convenzionale per i cittadini di Campione d'Italia. Una dimostrazione dell'importanza per gli italiani all'estero di avere nel parlamento italiano dei "propri" rappresentanti!
Con la Finanziaria 2007 sono continuati i dolori. Non vi è ancora alcuna certezza sui singoli articoli e numeri della manovra finanziaria. Tuttavia circolano indiscrezioni secondo cui verrebbero penalizzati alcuni capitoli di spesa relativi per esempio: alla gestione dell'anagrafe degli italiani all'estero; al finanziamento delle riunioni dei presidenti dei Comites; alle spese per attività culturali e materiale didattico; all'assistenza ai cittadini italiani all'estero in stato di indigenza.
Cifre "ballerine" ma credibili. Tanto che, anche in questo caso, sempre grazie alle sollecitazioni di Comites, Cgie e parlamentari de L'Unione eletti all'estero, il Vice Ministro per gli italiani nel mondo, Franco Danieli, è riuscito a recuperare 14 milioni di euro, riportando il capitolo di spesa per il 2007, destinato agli italiani all'estero, più o meno allo stesso livello del 2006. Circolano, poi, voci di una possibile ristrutturazione della rete consolare e l'esperienza ci insegna che parlare di ristrutturazione nel Ministero degli Affari Esteri significa declassare alcune sedi consolari (per esempio i consolati in agenzie) o, addirittura, chiudere delle agenzie consolari. Se così fosse anche la rete consolare italiana in Svizzera è a rischio.
Purtroppo la difficile situazione finanziaria ereditata sta costringendo il governo di centrosinistra a prendere decisioni dolorose ed impopolari per far fronte al risanamento del Paese dopo cinque anni di "finanza creativa" del governo Berlusconi. Così che, nel settore della previdenza, con la Finanziaria si è intervenuti anche per rimediare alle conseguenze disastrose per le casse dello Stato di varie sentenze della Corte di Cassazione italiana, tutte negative per l'Inps, in una controversia giudiziaria promossa da migliaia di ex emigrati italiani in Svizzera che chiedono il ricalcolo della loro pensione italiana, ottenuta con il trasferimento della contribuzione elvetica. Una norma che, per la sua formulazione, non è assolutamente accettabile poiché metterebbe in discussione addirittura la validità di sentenze della Cassazione già emesse e non ancora applicate dall'Inps con un effetto retroattivo che potrebbe essere oggetto di ricorsi alla Corte Costituzionale. Anche in questo caso è importante un intervento dei parlamentari della Circoscrizione Estero quantomeno per rendere meno ingiusta quella norma.
Come si vede forse ha ragione Luciana Litizzetto. Speriamo che, alla fine, la manovra finanziaria non debba far piangere nessuno, ma che i più deboli economicamente dei cittadini italiani, in Italia ed all'estero, possano invece sorridere un po' di più!
Pubblicato il
20.10.06
Edizione cartacea
Anno IX numero 42
Rubrica
Immigrazione e dintorni
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