Si riparla di finanze cantonali. Una volta ancora ad un Preventivo che prevedeva una perdita di 151 milioni di franchi è seguito un Consuntivo che presenta un leggero disavanzo se non addirittura un pareggio. Nonostante gli sgravi fiscali elargiti anche quest’anno ce l’abbiamo fatta. Ma, negli ultimi tempi, la congiuntura economica è cambiata e non in meglio. Dunque ci si chiede fino a quando funzionerà questo stratagemma. Il rapporto sul messaggio del Governo relativo al Consuntivo per il 2001, che verrà votato la prossima settimana in Gran Consiglio, è stato firmato con riserva da tutti i membri socialisti della Commissione della gestione e delle finanze del Gran consiglio. Tra questi Marina Carobbio con la quale abbiamo approfondito i motivi che hanno portato i commissari a formulare tale riserva. Signora Carobbio, può spiegarci per quale ragione lei, con altri commissari, ha sottoscritto il rapporto messaggio con riserva? Evidentemente non volevamo non firmare il messaggio visto che comunque il saldo dei conti pubblici tende al pareggio. Tuttavia abbiamo formulato una riserva perché il rapporto in alcuni punti suscita delle perplessità. Innanzitutto si pone l’accento soprattutto sull’aumento della spesa pubblica piuttosto che sulla diminuzione delle entrate. Noi contestiamo questa politica fiscale fatta di continui sgravi concessi, i quali dapprima erodono il substrato fiscale e, in seguito, obbligano ad adottare continue misure di risparmio. Certo, la spesa pubblica cantonale è aumentata ma è aumentata per far fronte a dei bisogni reali. Inoltre non dobbiamo dimenticare che, per decisione del Gran consiglio, parte della spesa dei comuni (il cui gettito fiscale è diminuito) è stata trasferita al Cantone. A questo si aggiungono certe spese, quali i sussidi malattia, che sono a carico del Cantone ma, in parte, vengono successivamente rifondate dalla Confederazione. Perciò noi chiediamo che le decisioni in materia di politica finanziaria vengano prese in base all’analisi della spesa netta proprio perché in quella lorda sono comprese anche le partite di giro. Oltre a ciò ci sono pure delle spese vincolate che aumentano senza che possiamo porvi rimedio perché sono imposte dalla Confederazione. Nel rapporto si trascura un po’ il fatto che il gettito fiscale è diminuito. È una diminuzione effettiva e, complice la cattiva congiuntura economica, gli effetti si faranno sentire soprattutto in futuro. Anche quest’anno agli sconfortanti pronostici fissati a preventivo sono seguiti piacevoli sorprese a consuntivo… Sì, è successo anche quest’anno. È ovvio che ci sono dati difficili da prevedere ma i Preventivi in perdita, evidentemente, sono usati come mezzo di pressione per operare una politica di risparmi. Quando poi arrivano dei Consuntivi in cifre nere allora il momento è appropriato per varare ulteriori sgravi fiscali. Negli anni passati c’è stato un accumulo di sopravvenienze che ha permesso di utilizzare tale stratagemma. La nostra paura è che prima o poi le riserve finanziarie diminuiranno e che il meccanismo si incepperà arrivando a consuntivi meno brillanti o addirittura in deficit. Cosa si può dire circa la diminuzione del volume degli investimenti? È pressappoco lo stesso gioco. Vengono fissati degli importi a preventivo destinati ad investimenti che gonfiano la spesa pubblica e che però non vengono realizzati. Secondo noi gli investimenti dovrebbero essere introdotti nella valutazione di una spesa funzionale. Prendiamo l’esempio della scuola. Quando si parla di spese per la scuola non è possibile limitarle alla sola spesa per la gestione corrente ma bisogna tener conto anche degli investimenti. Dunque la pianificazione deve essere fatta in maniera più completa, tenendo conto della gestione corrente e degli investimenti. Nel messaggio si dice che l’onere degli sgravi fiscali concessi è stato riassorbito dalla crescita economica. Ora che l’economia ha subito un rallentamento quali effetti si possono prevedere sull’andamento dei conti cantonali? Noi contestiamo questa cosa. Il gioco finora ha retto grazie ad una buona congiuntura economica che ora sta venendo meno. Ma gli effetti del rallentamento della crescita economica li sentiremo nei prossimi anni. Temiamo che questi sgravi in realtà non siano compensati per cui si andrà incontro ad una destabilizzazione finanziaria. Quindi della cattiva congiuntura si dovrà tener conto soprattutto nella prossima discussione sui Preventivi per il 2003? Il dibattito politico si farà più rovente quando si tratterà di discutere i preventivi. Il Governo l’anno scorso ha promesso un taglio della spesa pubblica per 120 milioni di franchi. E con i pacchetti di sgravi fiscali, avallati dal Gran consiglio, ha diminuito le entrate da imposte. Questa situazione a lungo andare è insostenibile. Non rifiutiamo a priori gli sgravi ma pensiamo che lo Stato ha il compito di ridistribuire le risorse. Qui invece si gioca a ridurre il margine di manovra dello Stato e quindi ad indebolirlo. È ovvio che concedere sgravi significa sempre diminuire le entrate nelle casse dello Stato e questo si ripercuote puntualmente sul servizio pubblico. E il deterioramento in questo senso è già visibile.

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13.09.02

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