Il salario minimo passa a Neuchatel

Il 27 novembre, Neuchâtel ha accettato l'iniziativa che inserisce nella Costituzione cantonale il principio del diritto a un salario minimo. Ora dovrà creare una Legge che ne fissi il montante e ne permetta l'applicazione, per non fare la fine del Giura, che da trent'anni ha un principio simile nella sua Costituzione, ma senza una legge che lo renda applicabile.

La popolazione neocastellana ha accettato l'introduzione del principio di un salario minimo nella propria Costituzione cantonale. Un principio che dovrebbe permettere a tutti i lavoratori di vivere del proprio salario, senza dover far capo agli aiuti sociali per sbarcare il lunario, cosa che invece succede a molte persone in Svizzera, i cosiddetti working poor.
Neuchâtel non sarà però il primo cantone svizzero ad avere nella propria Costituzione un principio di questo genere: da trent'anni, infatti, quella giurassiana prevede che i lavoratori abbiano diritto a un salario che consenta loro "un livello di vita decente". «È un articolo un po' vago e non so se questo "livello di vita decente" che prevede sia sinonimo di salari minimi», spiega Jean-Claude Rennwald, membro della direzione del settore industria di Unia. Anche per questo, l'articolo costituzionale non può essere applicato nella realtà: «per il momento si tratta solo di un principio iscritto nella Costituzione, che non ha però nessun effetto pratico», prosegue Rennwald.
La situazione salariale giurassiana non è migliore rispetto al resto della Svizzera, nemmeno con questo principio nella Costituzione. Anzi, il Giura fa proprio parte di quei cantoni con i salari più bassi. «Da alcuni anni mi occupo di industria orologera per il sindacato, un settore molto importante nel Giura, – spiega Rennwald – il problema è che più della metà delle aziende orologere con sede in questo cantone non aderisce al Contratto collettivo di lavoro. La situazione non è così grave come in
Ticino, ma i salari restano molto bas-
si».
In ogni caso, se a Neuchâtel non son messi bene, secondo Rennwald nel Giura la situazione è peggiore: «nel canton Neuchâtel i salari sono un po' più alti che da noi e, se prendo ancora l'esempio dell'orologeria, dove l'80 per cento delle industrie sottostanno al Contratto collettivo di lavoro, quindi la situazione è migliore».
Come mai allora, in trent'anni, non è ancora stata creata una legge che permetta la messa in pratica dell'articolo costituzionale sui salari per "garantire un livello di vita decente"? I motivi possono essere molti. A fine 2009 ci ha provato la Gioventù socialista e progressista giurassiana (Jspj) sottoponento al Parlamento cantonale un'iniziativa in tal senso, ma non ha ancora ricevuto nessuna risposta. «L'iniziativa dovrebbe essere trattata a breve», prosegue Rennwald, secondo cui se il popolo giurassiano fosse chiamato alle urne oggi per
votare una legge che fissa un salario minimo, avrebbe perlomeno una buona sensibilità rispetto al tema e ci sarebbero buone possibilità che questa venga accettata.
Quindi, l'esempio del Giura insegna, iscrivere un principio nella Costituzione non significa automaticamente garantirne il rispetto. Il risultato scaturito a fine novembre dalle urne di Neuchâtel è quindi solo il primo passo verso dei salari che permettano ai lavoratori di vivere dignitosamente, si tratta ora di creare al più presto una legge che fissi un montante. «Per noi era importante riuscire a fissare questo principio nella Costituzione – spiega Silvia Locatelli, parlamentare socialista nel Canton Neuchâtel – Adesso abbiamo la legittimità per rivendicare una legge sui salari minimi almeno a livello cantonale».
L'adozione di una legge potrebbe prendere ancora diverso tempo al Cantone, non sarà facile mettere d'accordo il padronato e i sindacati sull'ammontare di tale salario. L'adozione dell'iniziativa federale per un salario minimo di 4 mila franchi potrebbe facilitare le cose, ma si dovrebbe comunque aspettare almeno fino al 2013. È probabile anche che Neuchâtel si coordini con il Giura in tal senso, dove a breve si dovrebbe votare sull'iniziativa depositata nel 2009 dalla Jspj.

Pubblicato il

09.12.2011 01:30
Veronica Galster
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