Il postribolo diventa Contact club

C'è una nuova proposta per modificare la giungla composta dalla trentina di bar-postriboli radicati come non mai sul territorio cantonale. I socialisti vogliono infatti riavviare la discussione in Parlamento sul fenomeno "prostituzione". Questa volta lo fanno con una proposta di modifica della legge sugli esercizi pubblici che è attualmente in revisione. Accanto alle varie categorie il partito socialista chiede l'introduzione della voce "Contact club". Ma cosa cambia se un bar diventa "Contact club"? Quali sono i vantaggi per le prostitute e cosa cambia per la polizia che nonostante le retate non ottiene in realtà risultati concreti? L'abbiamo chiesto alla granconsigliera socialista Pelin Kandemir Bordoli, ma anche a Michel Venturelli coordinatore della Club associati Svizzera italiana (Casi) che protegge gli interessi dei gerenti di bar-postriboli. E le differenze di vedute non mancano. I prezzi delle camere per la Casi devono «restare di mercato».

Pelin Kandemir Bordoli in cosa consiste questo cambiamento di categoria da bar-postriboli in "Contact club"?
C'è anche una richiesta a livello nazionale degli enti che si occupano di prostituzione per regolamentare quello che di fatto non sono dei semplici bar ma dei "Contact club". Lo stato attuale, cioè fondamentalmente l'atteggiamento degli struzzi, permette degli abusi e spinge ancor più nell'illegalità le prostitute. Ora nell'ambito della modifica degli esercizi pubblici il partito socialista si è posto il problema. La prostituzione in Svizzera è legale, ma non il suo sfruttamento. La legge sulla prostituzione lascia in sospeso la questione dei luoghi dove questa professione può essere esercitata in maniera legale. La nostra proposta è quella di creare una nuova categoria all'interno della revisione della legge sugli esercizi pubblici e sulla quale vengano poi fissate delle chiare regole. In Ticino c'è un'associazione di categoria che si sta organizzando per difendere gli interessi dei proprietari di questi locali (la Casi, Club associati Svizzera italiana, si veda l'articolo a lato, ndr) credo che sia importante che anche il Consiglio di Stato si muova e ponga delle regole chiare nei luoghi in cui si esercita la prostituzione.
Cosa cambia per una prostituta esercitare in un bar-postribolo o in un  "Contact club"? È sempre lo stesso luogo…
Cambia che si troverà in una struttura chiaramente legalizzata. Oggigiorno potrebbe teoricamente essere arrestata per adescamento a scopo di prostituzione in luogo pubblico. Ma l'aspetto fondamentale è che oggi a dettare le regole in questi esercizi pubblici sono i gerenti, e non lo Stato. La persona che esercita in questi luoghi deve sottostare alle regole dei responsabili o gerenti e non può appellarsi ad una regolamentazione chiara in materia. Se la prostituzione è legale bisogna definire anche una legislazione in materia dei luoghi dove questa può essere esercitata. Oggi sono i gerenti a fare il bello o il brutto tempo.
Quali aspetti si dovrebbero regolamentare nei "contact clu b"?
È un problema sul quale si deve chinare anche il governo. A nostro avviso si deve avere un occhio di riguardo sui prezzi delle bibite e sulla loro consumazione. Se ci sono delle camere in questo locale si devono definirne i prezzi. Ci vogliono anche dei chiarimenti su altri tipi di prestazioni che il locale eventualmente fornisce. Oggi non ci sono minimi e massimi: i prezzi delle camere possono raggiungere prezzi esorbitanti e c'è chi chiede delle percentuali alle prostitute. Faccio un parallelismo: ad esempio la legge sugli esercizi pubblici definisce che un locale può vendere alcool solo ai maggiorenni e che almeno tre bevande analcoliche devono costare meno della bevanda alcoolica meno cara. Per i "Contact club" questo non è chiaramente sufficiente, vanno introdotte altre regole che riguardano l'aspetto della prostituzione. È inutile fare finta di nulla: abbiamo la legge sulla prostituzione e va tutto bene. Non è così, ci sono dei problemi come questo che restano sul tappeto.
Oggi in Ticino ci sono una trentina di questo tipo di locali. Quale è la situazione?
Ci sono dei locali che si comportano correttamente e che hanno una loro politica interna. Ce ne sono altri che sfruttano la condizione di debolezza creata dalla prostituzione e la usano per incrementare il loro giro d'affari. Sia chiara una cosa: il problema della prostituzione illegale non viene risolta né con l'istituzione dei Contact club né con l'attuale legislazione sulla prostituzione. Nella passata legislatura i socialisti hanno presentato una mozione in questo senso che dovrà essere discussa.
Le retate della polizia in questi locali vanno a corrente alterna. Cosa cambierebbe con i "Contact club"?
Con questa proposta la polizia avrebbe uno strumento in più per verificare la situazione in questi luoghi. Ci sarebbero delle basi legali sulle quali la polizia si può basare, oggi non è così facile intervenire. In questo ambito deve essere lo Stato a porre le regole del gioco e non chi ha degli interessi in gioco.


Una buona idea

Michel Venturelli i socialisti propongono di creare la categoria "Contact club" per i postriboli ticinesi. Cosa ne pensa la Casi?
Era ora che qualcuno proponesse di legiferare tenendo conto del contesto. Io e i miei clienti siamo a favore.
La Casi è d'accordo che venga fissato un prezzo massimo per le camere e per le bibite?
No. C'è una legge dell'offerta e della domanda. È il mercato che decide il prezzo, a condizione che si eviti la creazione di un cartello come successo con l'asfalto.
Allora quali sono le regole che andrebbero fissate?
Bisogna fissare gli obblighi della ragazza e quelli del gestore. Il gestore deve fornire un alloggio adeguato, garantire la sicurezza delle sue ospiti e l'accesso alle informazioni utili a proteggerne la salute. La ragazza deve pagare la camera e le sue consumazioni al prezzo del locale. Punto. Non è plausibile che la ragazza debba far consumare il cliente prima di salire in camera o che le siano imposti orari di lavoro.  Pratiche queste ben radicate in parecchi locali del cantone e che sconfinano palesemente nello sfruttamento della prostituzione. Ci sono inoltre bar che fanno pagare l'entrata al cliente, ci sono gestori che pretendono prestazioni sessuali gratuite, eccetera. Se si vuole normalizzare il fenomeno tutto questo deve sparire. È in quest'ottica che chi aderisce alla Casi deve firmare una "carta dei doveri", una specie di codice deontologico a cui gli aderenti devono aderire, senza eccezioni. Pena, l'espulsione dall'associazione.
Quale è la situazione oggi in Ticino per le clienti-ospiti?
Lavorano nell'incertezza perché non ci sono delle regole chiare. Non ci sono dati precisi sul fenomeno e lo Stato non fa molto per raccoglierli.  Due sono le cose certe: la domanda supera l'offerta proposta dalle  250 operatrici in regola con la legge e le forze dell'ordine non sono in grado di applicare la legge così com'è a causa della mancanza di mezzi. Quello che la maggioranza dei politici non sembra aver capito è che i grandi proclami non bastano per risolvere un fenomeno che tra le sue pieghe cela anche la tratta degli esseri umani. Espressione moderna per dire "schiavismo". In questo senso la proposta socialista è benvenuta.
Quante prostitute ci sono in Ticino?
Considerando il turnover, la domanda giusta è: quante operatrici ci vogliono per coprire la domanda su 12 mesi? La risposta è: circa 1'600.

Pubblicato il

29.06.2007 02:00
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