Il pisin

Metti che, confrontate con le pesanti ristrutturazioni dovute alla liberalizzazione del mercato, gli operai delle Officine Ffs di Bellinzona scioperassero. È solo un'ipotesi, ben inteso. Potresti star sicuro che tutti i politici ticinesi di ogni partito si schiererebbero a fianco degli scioperanti. Metti poi, e anche questa è solo un'ipotesi, che nel contempo al Consiglio nazionale si dovesse votare sulla privatizzazione della polizia ferroviaria. Penseresti che per coerenza tutti i politici ticinesi dovrebbero votare di no. Perché se un Fulvio Pelli, un Ignazio Cassis, una Chiara Simoneschi-Cortesi o un Meinrado Robbiani votassero di sì, potresti pensare solo due cose: o sono scemi, oppure sono degli impostori. E se poi scoprissi che Attilio Bignasca e Fabio Abate non hanno votato, potresti pensare una sola cosa: che gli è scappato il provvidenziale pisin al momento giusto. Se la saranno fatta sulle scarpe per il nervosismo, i due, sperando di non perdere la faccia. Ma ovviamente queste sono solo ipotesi: tutti sanno che la coerenza è una dote molto apprezzata nei politici.

Pubblicato il

21.03.2008 13:30
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