Mercoledì scorso il Gran consiglio ticinese ha deciso di concedere 3,5 milioni di franchi alla Logis Suisse affinché possa acquistare 8 immobili nel Cantone e poter così offrire ulteriori 353 appartamenti sussidiati a pigione davvero accessibile. Un credito importante e un interessante investimento, non c’è che dire. Tanto che anche le banche, di solito allergiche al termine “immobile sussidiato” a causa delle cattive esperienze passate, hanno deciso di elargire a tassi preferenziali un’ipoteca al 90 per cento. Ma sotto la scorza si cela una decisione – anche se “involontaria” – ancor più importante. Di aprire cioè uno spiraglio alla soluzione di investimento pubblico (rivoluzionando così la situazione in Svizzera) nel settore degli alloggi a pigione moderata acquistando “a prezzi Suva” immobili che finiscono all’asta e vengono venduti a cifre molto al di sotto del loro valore. Ma chi è Logis Suisse? Di quale rivoluzione stiamo parlando? 625 sfratti (non disdette) nel solo 2004, appartamenti sussidiati decisamente troppo cari e troppo pochi e Cantone costretto a intervenire con l’assistenza per le famiglie bisognose che non possono permettersi un alloggio. Neppure quello sussidiato. Il presidente dell’Associazione svizzera inquilini in Ticino – e granconsigliere socialista – Bill Arigoni chiede e propone una soluzione da anni. Almeno da quando nel 1999 presentò un’interrogazione parlamentare suggerendo al Cantone la creazione di una società anonima di diritto privato, ma con una maggioranza pubblica, che potesse operare sul mercato immobiliare. Lo scopo? Quello di acquistare immobili e offrire appartamenti sussidiati a prezzi davvero ragionevoli. Lo stesso Consiglio di Stato (Cds) ha infatti ammesso a più riprese che l’attuale situazione delle pigioni sociali è insoddisfacente. E non solo per una questione numerica. Bill Arigoni nella sua interrogazione cita il caso concreto di un’inquilina con un basso reddito. Essa abita a Morbio Inferiore in un appartamento sussidiato di 3,5 locali. Sussidio compreso la pigione è di quasi 1’500 franchi al mese. A queste condizioni non solo non si può parlare di pigione moderata ma non si è neppure concorrenziali nell’attuale situazione di mercato. Mercato nel quale sarebbe possibile trovare un alloggio a prezzi simili o addirittura inferiori. Di sbagliato, e lo riconoscono in molti, c’è il meccanismo di sussidiamento che finora ha puntato sulla soluzione di investimento privato. Una politica questa che ha portato alla situazione paradossale di appartamenti sussidiati a costi superiori a quelli di mercato. Nella risposta del Cds all’interrogazione socialista del maggio di quest’anno si è ricordato che esiste già una società anonima come quella desiderata, si chiama Logis Suisse (il cui presidente è Pietro Martinelli, vedi articolo sotto). Solo che finora non gli sono stati dati i mezzi finanziari necessari per poter essere davvero attiva nel mercato immobiliare. Ma torniamo al presente. Saranno sufficienti questi 3,5 milioni? A dibattito parlamentare appena concluso Bill Arigoni ha detto ad area che «questo credito serve ad aumentare il capitale sociale di modo che si possano acquistare gli 8 immobili ma non getta basi solide affinché Logis Suisse possa davvero operare sul mercato». Ma cosa è stato realmente deciso in Gc mercoledì? Hanno deciso di fare unicamente un conveniente investimento – a costo zero per le finanze cantonali – oppure scelto di aprire una nuova via – pubblica – al problema degli alloggi sussidiati? Lo ha chiesto al termine del suo intervento il granconsigliere socialista. Si tratta solo di un “buon investimento” sembra la risposta venuta dal silenzio in aula. Delusione? «No – ci ha detto Arigoni –, almeno qualcosa si è mosso e Logis Suisse può rinforzarsi. Il Cds mi ha detto che è sorpreso dalla mia domanda ma che arriverà una risposta alla richiesta di maggiori finanziamenti per Logis Suisse». Forse è un bene. Chissà se il credito sarebbe passato ugualmente se si fosse parlato di una soluzione “pubblica” al problema degli alloggi sussidiati... La soluzione Logis Suisse Pietro Martinelli la Logis Suisse sta per acquistare 8 immobili nel canton Ticino per un totale di 353 alloggi sussidiati. L’affitto di mercato di uno di questi appartamenti-tipo (un 3,5 locali di circa 100 mq) sarebbe di quasi 1’500 franchi al mese. Voi vi proponete di offrirlo a 950 franchi con aumenti del canone di solo 1 per cento all’anno. Come è possibile? È possibile perché questi stabili di buona qualità degli anni ’90 sono costati a chi li ha costruiti 110 milioni, poi sono stati acquistati all’asta dalla Sapomp per un prezzo molto inferiore e ora ci verranno venduti a 67 milioni. Inoltre nei prossimi anni beneficeremo ancora di sussidi cantonali e federali per circa 17 milioni calcolati in base al costo di costruzione. Grazie a tutto ciò potremo migliorare la situazione patrimoniale di Logis Suisse e mantenere degli affitti sociali. L’Associazione degli inquilini tramite il granconsigliere Bill Arigoni (vedi articolo sopra, ndr) ha caldeggiato a più riprese la via della società anonima di pubblica utilità libera di operare sul mercato immobiliare. Se la vostra operazione di acquisto dovesse andare in porto la Logis Suisse sarebbe in grado di offrire 757 alloggi sussidiati su un totale di 5 mila in Ticino. Un po’ pochino… Diciamo che non siamo una goccia nel mare ma almeno una vasca da bagno in un laghetto…e in futuro potremmo aumentare il nostro apporto. L’operazione, resa possibile grazie all’aumento della quota di capitale sociale del Cantone, è interessante, come specificato nella risposta precedente, anche perché la percentuale di carico ipotecario complessivo della Logis Ticino in rapporto al valore storico degli immobili diminuirà per cui la nostra situazione finanziaria diventerà più solida. Questo ci permetterà, se dovesse presentarsi l’occasione, di acquistare altri stabili a prezzi convenienti aumentando la nostra offerta e quindi diventando un attore di riferimento nel mercato degli alloggi sociali. Già oggi la nostra offerta è socialmente interessante, ma lo sarebbe ancora di più nel caso di una ripresa economica e una ripresa dell’inflazione. A quel momento una società come la nostra, di proprietà di Cantone e Confederazione nella misura di oltre l’80 per cento, finanziariamente solida, potrebbe giocare un ruolo molto utile. Anche l’Ufficio federale dell’abitazione guarda con interesse all’iniziativa ticinese e la sostiene finanziariamente perché potrebbe rappresentare uno sbocco costruttivo dei molti soldi spesi in base alla legge federale sull’alloggio del 1974 che ha incontrato, fin qui, grosse difficoltà. Questa nuova via privilegia l’investimento pubblico. Si tratta di una decisione importante presa dal Gran consiglio. Non avete paura che qualcuno potrebbe mettervi i bastoni fra le ruote in futuro? Anche se di proprietà quasi interamente pubblica e anche se vincolata da uno statuto che stabilisce il nostro campo di attività nella costruzione, acquisto e gestione di stabili sociali, Logis Suisse è una società anonima, gestita con i criteri di una s.a. che deve e dovrà far fronte alla concorrenza. Evidentemente gli scopi sociali potranno essere rispettati se la gestione sarà rigorosa e efficiente. È quello che abbiamo fatto fino ad oggi in una situazione, quella dell’alloggio sussidiato, tutt’altro che facile e che ci proponiamo di continuare a fare in futuro. Onorando la fiducia che ci verrà offerta dal Cantone e dall’Ufficio federale dell’abitazione.

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14.09.05

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