Il multiclone

L'8 maggio 2001, cinque giorni prima delle elezioni politiche in Italia, Silvio Berlusconi, che di illusionismo si intende, estrasse dal proprio cilindro l'ormai famoso "Contratto con gli italiani" (ricopiato dal "Contratto con gli americani" inventato nel 1984 dai repubblicani Usa).
Il primo e il secondo dei cinque "impegni", erano – trascrivo:
1. Abbattimento della pressione fiscale;
2. Poliziotto di quartiere e diminuzione dei reati.
Berlusconi (che vinse quelle elezioni) affermò che se almeno quattro dei cinque impegni non fossero stati conseguiti non si sarebbe ricandidato. E visto che negli anni successivi non ne conseguì nemmeno uno consentì ("mi consenta...") a Peter Gomez e Marco Travaglio di affermare: «Pur avendo mancato tutti e cinque i traguardi Berlusconi si ricandida e così non mantiene nemmeno il sesto ed ultimo impegno».
Lunedì scorso sui nostri quotidiani è apparsa l'ennesima inserzione dell'Udc, stavolta un multiclone. Ricalcando graficamente il patto siglato sul praticello del Rütli dai tre cantoni primitivi i due presidenti Udc di partito e gruppo parlamentare hanno gratificato i lettori svizzeri di un "Contratto con il Popolo".
Questa luminosa prova di originalità contiene tre impegni con i cittadini – e ritrascrivo –:
1. Non vogliamo aderire all'Ue;
2. Vogliamo espellere i criminali stranieri;
3 Vogliamo abbassare le imposte a tutti.
Se si eccettua l'adesione all'Unione Europea che Berlusconi non poteva sbandierare datosi che l'Italia già ne faceva parte, il resto è la minestra riscaldata di una demagogia trita e ritrita volta a far leva sul basso ventre dei cittadini.
Che l'Udc riprenda le pacchiane trovate del Cavaliere rientra nell'antica sentenza del chi si somiglia si piglia.
In questa corsa al ridicolo (almeno Berlusconi aveva scritto italiani con la i minuscola, com'è corretto; l'Udc ha regalato una P maiuscola a popolo, memore di Péron) si è assistito anche a qualche cambiamento in corsa.
La campagna per l'iniziativa sulla criminalità, anche questa proposta su tutti i giornali, ha visto inizialmente tre pecorelle bianche che espellevano una pecorella nera, tramite calcio in culo. Qualcuno, cognito di greggi prima ancora che di politica, si sarà chiesto: soltanto perché nera?
Detto fatto: la scenetta illustrata è stata modificata, con una pecorella bianca a zampe all'aria ed un coltello infilzato nella pancia sanguinante. Qualche ingenuo dirà che non si capisce bene se l'abbia accoltellata il pastore fuori scena, un lupo, un'altra pecorella bianca... o quella nera. Ma per i più il messaggio è chiaro: pecora nera fuori dal gregge. Sintomatico come l'Udc ci veda, in quanto popolo, come un gregge di pecore. Dovrebbe essere un'offesa, a rigor di logica...
Ma forse siam pecore davvero come vuole l'Udc; l'iniziativa riuscirà sicuramente e fatti salvi alcuni aspetti formali (sempre più negli ultimi tempi a presidiare un vivere civile sono giudici e tribunali, federale in primis; non solo ad Obwaldo) avrà facile corso anche in parlamento e nell'eventuale voto popolare.

Pubblicato il

24.08.2007 12:30
Michele De Lauretis
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