Il mobbing in ditta e l’opposizione al licenziamento

Mi hanno emarginato: è mobbing?

Da quattro anni lavoro per il mio attuale datore di lavoro. Da quando si sa che passerò alla concorrenza sono stato letteralmente emarginato all'interno dell'azienda. Un paio di volte sono stato anche direttamente offeso o deriso. È mobbing?

No. Le molestie psicologiche sono molto diffuse. In particolare sul posto di lavoro, dove il contatto quotidiano con le stesse persone può portare alla formazione di gruppi. Stupisce dunque che nella legge non ci siano norme esplicite a protezione dal mobbing. Questo però non significa che i tribunali tollerino il mobbing sul posto di lavoro. Al contrario. Con mobbing si intende un comportamento ostile sistematico e senza alcun fondato motivo, con lo scopo di isolare una persona sul posto di lavoro, di emarginarla o perfino di allontanarla dall'impresa. Mobbing però c'è soltanto se questo genere di azioni si ripete almeno settimanalmente e per un periodo prolungato di circa sei mesi. Ma indipendentemente dal fatto se si sia in presenza di un caso di mobbing come è definito dai tribunali, è consigliabile informare il suo superiore e se del caso ricordargli il suo obbligo di tutela. Questo esige infatti che i capi rispettino e proteggano la personalità dei loro lavoratori.

Licenziamento abusivo, e l'indennità?

Al mio nuovo posto di lavoro ho notato che le norme sulle pause non vengono rispettate. Ho confrontato la mia capa con questi fatti e l'ho pregata di rispettare le pause. Mentre ancora mi trovavo nel periodo di prova sono stato licenziato. Trascorso il periodo concordato di disdetta di appena tre giorni ho chiesto alla mia capa di motivare la disdetta. Suppongo infatti che mi abbia licenziato soltanto perché ho chiesto che venissero rispettate le pause. Posso fare causa al mio datore di lavoro per disdetta abusiva?

No. Una disdetta è abusiva se viene data perché il o la dipendente ha fatto valere delle pretese legittime derivanti dal rapporto di lavoro. In questo caso la legge prevede un'indennità pari ad al massimo sei mesi di stipendio. Affinché lei possa reclamare in giudizio questa indennità deve però aver inoltrato opposizione scritta al suo datore di lavoro contro il licenziamento. Ma ora non lo può più fare: perché l'opposizione dev'essere imperativamente inoltrata entro il termine di disdetta. E questo anche se, come nel suo caso, il termine di disdetta è soltanto di pochi giorni. Di solito la richiesta di motivazione del licenziamento non comporta un'estensione del periodo di disdetta. Per fare opposizione basta di regola che lei esprima per scritto di non essere d'accordo con il suo licenziamento.

Pubblicato il

10.06.2011 14:00
Alessandro Marranchelli