Il lavoro oltre l’età pensionabile e chi paga il vitto in ospedale

Contributi Lpp fino a 70 anni, si può?

Ho sentito da una collega di lavoro che si possono versare contributi alla cassa pensione fino ai 70 anni di età. È giusto?

Sì. Ora questo è in linea di principio possibile. Un istituto di previdenza lo può prevedere nel suo Regolamento in base all'art. 33b della Legge sulla previdenza professionale (Lpp). Degli assicurati che vogliono rimanere attivi professionalmente anche dopo l'età di pensionamento ordinaria possono continuare a versare i contributi al loro istituto di previdenza, se lo desiderano. Però al massimo fino al compimento dei 70 anni. Il Consiglio federale ha messo in vigore il 1° gennaio di quest'anno questa misura a favore dei lavoratori più anziani. Il presupposto èche qusta possibilità sia prevista dal Regolamento della sua cassa pensione e che lei sia ancora attivo professionalmente anche dopo aver raggiunto l'età ordinaria di pensionamento. Si informi dunque presso il suo istituto di previdenza sui contenuti del Regolamento.

Il vitto dell'ospedale va a mio carico?

Dalla mia cassa malati ho ricevuto una fattura per la partecipazione ai costi a seguito di un soggiorno di 10 giorni in ospedale. Però la cassa malati non ha messo a mio carico solo la franchigia e la partecipazione ai costi del 10 per cento, ma anche un ulteriore contributo di 15 franchi al giorno. Devo davvero pagarlo questo contributo ai costi ospedalieri, e perché?

Sì. Questo contributo va a suo carico. L'assicurazione malattia obbligatoria si fa carico in caso di ricovero in ospedale non solo delle spese di cura, ma anche dei costi per l'alloggio e il vitto. Durante il ricovero gli assicurati risparmiano i costi per il vitto, che non assumono a casa. Per questo sono obbligati ad assumersi una parte di questi costi. Così vuole la Legge federale sull'assicurazione malattia (Lamal). Fino alla fine dello scorso anno questo contributo ammontava a 10 franchi per persona al giorno. Il suo ammontare non era mai stato ritoccato dall'entrata in vigore della Lamal, nel 1996. Ora, per gli adulti, il Consiglio federale ha aumentato questo contributo a 15 franchi al giorno. Inoltre ha allargato la cerchia di coloro che sono tenuti a pagarlo a tutti gli adulti dai 26 anni di età. Finora infatti dovevano pagare un supplemento per i costi ospedalieri soltanto le persone che vivevano da sole. Il Tribunale federale (Tf) aveva motivato questa prassi dicendo che i singles sono quelli che con un soggiorno in ospedale possono risparmiare di più: sono i singles infatti coloro che spendono di più per alimentarsi a testa. Ora il Consiglio federale ha messo da parte il privilegio per tutti coloro che non sono singles, estendendo il contributo per il vitto a tutti i pazienti. Al contempo lo ha aumentato a 15 franchi. Sono esclusi da questa norma soltanto i bambini e i giovani adulti fino a 25 anni. Inoltre il contributo non viene prelevato in caso di ricovero per una maternità.

Pubblicato il

25.02.2011 15:00
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