Il gelo nelle ossa (rotte)

Le elezioni federali hanno portato le prime avvisaglie dell'inverno. E il gelo s'è fatto già ferocemente sentire. Gli è entrato nelle ossa soprattutto a coloro che credono a valori quali la giustizia, l'uguaglianza di fronte alla legge, le pari opportunità, il rispetto della dignità umana e dei principi fondamentali dello Stato. Perché la vittoria dell'Udc, che è un trionfo del suo indiscutibile leader Christoph Blocher, non promette nulla di buono per questi valori.
Ad uscire con le ossa rotte dal confronto elettorale è il Partito socialista (Pss). Molte sono le cause, a cominciare da una campagna elettorale poco entusiasmante per arrivare agli incidenti di Berna in occasione della marcia dell'Udc su Palazzo federale. Ma il Pss paga soprattutto per aver apertamente posto l'obiettivo di escludere Blocher (e se del caso l'intera Udc) dal Consiglio federale. L'elettorato svizzero ha plebiscitato Blocher (un po' come accadde sette mesi fa in Ticino con il leghista Marco Borradori), dicendo di essere profondamente attaccato al principio della concordanza, in base al quale ogni partito ha diritto di entrare in Consiglio federale in proporzione della sua forza numerica e con il ministro che il partito propone. Il Pss non lo ha capito ed è stato punito.
E dire che proprio il Pss aveva vissuto l'ultimo grande balzo in avanti (dal 18,5 al 22 per cento) nel 1995, in occasione dell'elezione successiva alla mancata nomina di Christiane Brunner in governo. Non rendersi conto che il popolo vuole una condivisione delle responsabilità di governo di tutti i partiti maggiori è un errore grave: e ipotizzare ancora dopo la batosta di domenica un'esclusione di Blocher o di tutta l'Udc dal Consiglio federale significa garantirgli ulteriori successi elettorali.
Questo non vuol dire che sinistra e socialisti debbano assumere in governo, in parlamento e nel paese posizioni più accondiscendenti nei confronti della destra. Al contrario. Del resto l'avanzata della destra non è stata devastante, anzi. Intanto al Consiglio degli Stati la sinistra ha tenuto bene. Inoltre gran parte delle perdite socialiste al Nazionale sono state recuperate dai Verdi, che hanno beneficiato del dibattito sui cambiamenti climatici esattamente come all'epoca dei loro primi successi negli anni '80 beneficiarono del dibattito sul nucleare e sul bostrico. Poi a destra l'Udc ha inglobato un altro pezzo del Partito liberale, che sulla stragrande maggioranza dei temi di politica economica, ambientale, sociale e fiscale s'è ridotto a fotocopiare le posizioni di Blocher. Infine ha dato segni di ripresa il Ppd, che almeno su questioni di politica sociale può essere un partner della sinistra.
Insomma, i presupposti per condurre con successo delle importanti battaglie contro la destra come nel corso dell'ultimo quadriennio ci sono ancora tutti. Basta che la sinistra torni a concentrarsi sui temi, sulle vere preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini di questo paese. E che con essi combatta contro Blocher e la destra per le sue idee e le sue proposte, non per la sua persona. Allora sarà possibile sconfiggerlo. E tornerà la primavera.

Pubblicato il

26.10.2007 00:30
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