Direttore Maurizio Battistini, ci sono state segnalate gravi carenze alla sicurezza degli operatori nel vostro stabilimento. Cosa ci può dire al riguardo? Riceviamo visite regolari dalle autorità preposte per ciò che concerne la sicurezza. Quindi posso affermare che non è vero. Entriamo nel concreto. Le cappe precedenti utilizzate in laboratorio erano adeguate alla sicurezza? Erano adeguate allo stato dell’arte. Le cose evolvono e noi abbiamo voluto essere più bravi, anticipando i tempi acquistando qualcosa di meglio. Abbiamo anche cambiato un condotto perché messo maluccio. Da questo punto di vista mi sento sereno. Avete reagito tempestivamente alla segnalazione che il condotto d’aerazione non funzionava bene? Il condotto funzionava bene. È andato incontro a un normale deperimento che noi abbiamo sistemato cambiandolo. Potevamo anche non farlo. Se il condotto non permette la comunicazione con l’esterno nessuno m’impone di cambiarlo. Nel caso ci fossero dei rischi alla salute, lei darebbe subito ordine di interrompere i lavori? Cercherei di capire perché questa cosa si verifica. Ogni lavoratore ha la sua sensibilità. C’è chi si lamenta perché ha una soglia bassa, un altro invece sopporta meglio. La singola lamentela viene analizzata per capire se si tratta di una ritorsione perché magari richiamati o se esiste un concreto motivo. Se le dicessi che sono passati degli anni prima di sostituire la cappa nonostante le numerose segnalazioni? È passato il tempo necessario per capire se la cosa era meritevole di essere migliorata oppure no. In Italia le donne non possono lavorare con i citostatici. Infatti, ora ho lasciato a casa le donne e ho assunto solo uomini per il laboratorio.
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