Il Partito socialista ha ormai perso la bussola

Anche le elezioni federali sono passate e tutto è andato come da copione, compresa una campagna elettorale parecchio noiosa, durante la quale si è parlato o straparlato un po’ di tutto, salvo che dei temi veramente importanti.


La prima constatazione è che in tutta la Svizzera, Ticino compreso, il partito che ha nettamente vinto è stato quello degli astensionisti. Più della metà del corpo elettorale, che già non comprende il quarto della popolazione privo di diritto di voto, si è astenuto: è un dato ricorrente, sul quale dopo ogni votazione vengono versate alcune lacrime di coccodrillo, senza che il tema venga mai ulteriormente approfondito.
Diverse indagini hanno dimostrato che sono soprattutto i meno abbienti a non votare e, non sorprendentemente, che tra di loro prevarrebbe un atteggiamento di sinistra… Forse per questo i commentatori ufficiali dei nostri media ne parlano il meno possibile.


A livello federale lo spostamento a destra era previsto, soprattutto tenuto presente l’enormità dei mezzi finanziari messi in campo dall’Udc (ampiamente foraggiata dai suoi miliardari: altro che partito popolare!), che da quanto si sa ha speso da sola più di tutti gli altri partiti messi assieme. Purtroppo in Svizzera la maggioranza borghese è sempre riuscita finora a far sì che il finanziamento dei partiti rimanga un tema tabu: se si sapesse la verità, probabilmente molta gente se ne scandalizzerebbe e questo farebbe perder loro molti voti. D’altra parte sono stati soprattutto l’Udc e il Partito Liberale Radicale ad avere molto più spazio in tutti i media, scritti o elettronici, nazionali o regionali. Anche questo probabilmente non capita per pura casualità. Ma tutto ciò non mi scandalizza più di quel tanto: siamo o non siamo un paese nel quale a dominare, in tutti i campi, sono gli interessi del grande capitale?


Sulla sinistra, anche quella cantonale, bisognerà ritornare perché dovrebbe essere oramai chiaro a tutti che non si può più continuare sulla stessa linea, a meno di avere delle tendenze suicide. A livello nazionale la campagna del Ps non ha certo brillato per originalità. Secondo me l’errore più grande, fatto soprattutto dal presidente Levrat, è stato però di concentrarsi sull’elezione del Consiglio Federale dicendo che bisognava votare socialista per garantire la rielezione della Signora Widmer Schlumpf.


 Ma queste “combines” politichesi giustamente interessano molto poco l’elettorato popolare. Oltretutto ci vuole molta, ma molta fantasia per considerare la Consigliera Federale dimissionaria come di centro-sinistra… Ma oramai il PSS, rappresentato in Consiglio Federale da due personalità social-liberali, ha da un pezzo perso la bussola, dimenticando che un partito socialista, che nei suoi statuti ha come  suo compito quello di “superare il capitalismo”, non può diventare, tra tutte le forze rappresentate in Consiglio Federale, quella che è più filogovernativa… Almeno un minimo di posizioni anti-sistema bisognerebbe pur ancora averle, altrimenti non si è più credibili e si diventa, come si sente oramai dire ad ogni pié sospinto, un partito “come gli altri”. Ed allora, tutti coloro che hanno molte e giuste ragioni per essere scontenti, finiranno per votare piuttosto Udc o Lega, che riescono almeno a far finta di essere d’opposizione… Lapalissiano, vero?

Pubblicato il

05.11.2015 10:34
Franco Cavalli