I temporali

6. Climi: I temporali, di Laura Banfi Come i fiocchi di neve d’inverno anche i temporali con i loro lampi e tuoni riescono a risvegliare curiosità e anche un po’ di paura sia in grandi che in piccini. Penso che tutti ricordano di essersi svegliati di soprassalto a causa del frastuono di un tuono. Ebbene con l’inizio della stagione calda ecco che anche questi affascinanti fenomeni diventano molto più frequenti. Sull’Altopiano nei primi giorni caldi del mese di maggio con i temporali si sono addirittura già manifestate le prime grandinate. Vale la pena dunque di parlarne nuovamente un po’. È importante tener presente che anche se l’attività temporalesca è particolarmente intensa nel semestre estivo, questo fenomeno meteorologico può verificarsi tutto l’anno. I temporali sono particolarmente temuti dagli escursionisti poiché, oltre ad essere associati ad un peggioramento della visibilità, a precipitazioni intense (a volte con grandine) e ad una diminuzione più o meno marcata della temperatura, sono associati anche a scariche elettriche. I temporali si sviluppano più frequentemente sui rilievi dove le ascendenze sono forti e frequenti. Ma per lo sviluppo di temporali violenti è necessaria la presenza di aria calda e umida negli strati bassi dell’atmosfera. I fenomeni più intensi dunque li ritroviamo in pianura. Possiamo distinguere due categorie principali di temporali. I primi, quelli termici, sono tipici del semestre estivo. Il loro carattere è locale e si preannunciano con sufficiente anticipo se si osserva lo sviluppo dei cumuli durante la giornata. L’attività termica raggiunge la massima attività nelle ore centrali del pomeriggio. Le condizioni meteo che caratterizzano questo fenomeno sono la presenza di pressione livellata al suolo, venti deboli in quota e umidità sufficiente nei bassi strati. I secondi, quelli frontali (e prefrontali) sono per lo più legati a fronti freddi o occlusi e soprattutto per chi è in montagna rappresentano un pericolo poiché si sviluppano improvvisamente e marcano un generale peggioramento del tempo. In questi casi è importante osservare se si verifica un forte calo della pressione e se da ovest (poiché e proprio da quella parte che generalmente arrivano le perturbazioni) si sta avvicinando un sistema nuvoloso organizzato. Lo sviluppo di temporali resta comunque molto difficile da prevedere poiché si tratta di un fenomeno molto veloce e localizzato. Ciò nonostante con i mezzi sempre più moderni a disposizione dei meteorologi e le maggiori conoscenze sullo sviluppo dei temporali anche le previsioni piano piano migliorano.

Pubblicato il

18.05.2001 13:00
Laura Banfi
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