“Tutti uscirebbero perdenti da questa riforma e i lavoratori pagherebbero di più per ricevere meno”: anche i sindacati ticinesi Unia, OCST, VPOD, SEV, syndicom e SSM – dopo Unione sindacale svizzera e sinistra nei giorni scorsi – hanno ufficialmente lanciato, ieri 4 luglio, la campagna contro la riforma della previdenza professionale in votazione il 22 settembre. La riforma del 2° pilastro vuole diminuire il tasso di conversione delle rendite e aumentare, al contempo, i contributi di risparmio. Ciò si traduce in un prelievo maggiore sui salari dei lavoratori, che causerebbe una ulteriore e pesante diminuzione del loro potere d’acquisto ai danni di chi lavora a tempo parziale o riceve un salario basso e, quindi, ai danni anche di tutto il tessuto economico locale. |