Da oltre un anno è pendente presso il Tribunale penale del Canton Ticino un atto d’accusa per amministrazione infedele aggravata contro il consulente finanziario della famiglia di Luca Cordero di Montezemolo. L’uomo si diceva indipendente e senza conflitti d’interessi. In realtà era il creatore di un fondo nel quale aveva fatto investire l’imprenditore italiano. Che ci ha rimesso un sacco di soldi. Luca Cordero di Montezemolo è uno dei più noti imprenditori italiani. È stato presidente di Ferrari, FIAT, Maserati e Alitalia, nonché vicepresidente della banca Unicredit. Il suo senso degli affari non sembra però averlo reso immune dai rischi che certi investimenti possono comportare. I Montezemolo hanno perso infatti diversi milioni di euro investendo in un fondo creato da un consulente finanziario italiano operativo in Svizzera. L’uomo è stato denunciato a Lugano dove il procuratore pubblico Daniele Galliano ha redatto un atto d’accusa per amministrazione infedele aggravata. Per capire esattamente cosa è successo, però, occorre fare un passo indietro. Al centro della vicenda vi è D.M., gestore patrimoniale attivo prima in Ticino e poi a Zugo. L’uomo ha gestito per anni i soldi dei Montezemolo e di altre famiglie di industriali della Penisola. Lo ha fatto per il tramite della XY SA, prima basata a Chiasso e poi trasferita a Zurigo. D.M., unico proprietario della società, riceveva una commissione dello 0,4% sulle somme gestite. Nel 2016 alcuni clienti, tra cui la famiglia Montezemolo, hanno manifestato interesse per investimenti di “private equity” con determinate caratteristiche: un rendimento intorno al 3%, quindi basso rischio e protezione del capitale, facile da liquidare. Un fondo creato dal consulente finanziario D.M., che da anni gestiva i soldi di diverse ricche famiglie italiane e ne aveva conquistato la fiducia, decise allora di creare lui stesso un fondo: Skew Base Investments SCA RAIF (“Skew Base”), con sede in Lussemburgo. Per farlo, ha effettuato un complesso giro di società: prima ha fondato a Chiasso la Twinkle Capital SA (poi trasferita a Zugo) che a sua volta ha creato la lussemburghese Skew Base Sarl, che, in qualità di General Partner, ha creato il fondo Skew Base e i suoi vari comparti. I servizi bancari sono stati forniti da VP Bank, un’importante banca del Liechtenstein, che ha contribuito alla creazione del fondo in Lussemburgo attraverso VP Fund Solutions (Luxembourg) SA e che successivamente ne ha assunto la gestione formale. Il problema è che secondo gli stessi clienti, D.M. ha sempre nascosto loro il fatto di essere dietro la creazione del fondo e di esserne de facto il reale gestore. Insomma, in apparenza Skew Base era un’entità indipendente gestita da terzi. In pratica, però, era gestito direttamente da M. attraverso Twinkle Capital SA, di cui era l’unico azionista. Inoltre, attraverso contratti di servizio di subdelega, circa il 90% delle commissioni percepite dagli organi del fondo (Skew Base Sarl e VP Fund Solutions SA) veniva versato a Twinkle Capital SA e successivamente a un’altra società svizzera di M., Leader Logic AG con sede a Zugo. Il resto veniva trattenuto da VP Bank. Milioni di franchi di retrocessioni occulte Nel 2020, a seguito della pandemia di Covid-19, alcuni comparti del fondo hanno superato determinate soglie stabilite nei contratti. Le perdite sono state ingenti. Una recente sentenza inglese citata di recente dal portale romando Gotham City parla di perdite dell’ordine di 50 milioni di euro. Da nostre ricerche emerge quanto avvenuto sul fronte penale in Svizzera. A Lugano, gli avvocati della ricca famiglia e di altri due clienti italiani hanno denunciato D.M. per amministrazione infedele, truffa e riciclaggio di denaro. Dopo l’archiviazione del caso, gli avvocati Emanuele Verda e Filippo Ferrari si sono rivolti alla Camera dei reclami penali che ha deferito il caso al procuratore pubblico Daniele Galliano, il quale nel marzo 2023 ha emesso un atto d’accusa contro D.M. per gestione sleale aggravata. La tesi del procuratore è che, sebbene il fondo Skew Base apparisse come un’entità indipendente gestita da terzi, in pratica era amministrato dallo stesso consulente patrimoniale, il quale, «venendo meno ai suoi doveri di diligenza e lealtà», avrebbe ricevuto retrocessioni occulte dalle commissioni regolarmente percepite dal General Partner Skew Base Srl. In sostanza, la decisione di consigliare ai clienti di investire nel fondo Skew Base era direttamente collegata alle commissioni ricevute. Un «conflitto di interessi» di cui i clienti non sono mai stati informati. Secondo l’accusa, M. ha ripetutamente danneggiato i beni dei clienti per un ammontare di quasi 2 milioni di franchi svizzeri in retrocessioni soltanto per i tre clienti che hanno sporto denuncia. Il ruolo dei complici... e della banca Il consulente è stato deferito alla Corte delle Assise criminali di Lugano. Rischia una condanna fino a cinque anni. Tuttavia, il caso non si limita al suo ruolo. I legali di Montezemolo hanno denunciato anche i suoi presunti complici, ovvero i dirigenti e gli amministratori delle varie società svizzere coinvolte nella vicenda. Tra questi spicca il nome di un ex vicedirettore della Divisione fiscale ticinese, già coinvolto in passato nel cosiddetto scandalo “fiscogate”. Anche in questo caso, dopo un primo decreto d’abbandono, la Camera dei reclami penali ha accolto il ricorso degli avvocati Verda e Ferrari e ha trasmesso il fascicolo al procuratore Galliano, che ora sta proseguendo le indagini. Ma non è tutto: i legali hanno puntato il dito anche contro l’operato della VP Bank. VP Fund Solutions SA ha sostenuto infatti la creazione del fondo ed è a sua volta legata alle altre società di D.M., alle quali ha pagato gran parte delle commissioni delegando la gestione del fondo attraverso contratti di servizio. VP Bank SA ha prestato denaro a Skew Base e ha visto sia le transazioni dei clienti sia i pagamenti alle società elvetiche a cui era stata subdelegata la gestione di Skew Base. Contattato, l'avvocato di D.M. Elio Brunetti ci ha rinviato ai responsabili comunicazione di XY. Questi ultimi specificano di essere "determinati a difendere la correttezza delle nostre azioni con lo scopo di fare emergere la verità e far prevalere la giustizia". Per XY, le autorità giudiziarie elvetiche avrebbero "già stabilito che le perdite erano dovute esclusivamente al crollo dei mercati provocato dal Covid-19". |