I problemi degli emigrati italiani? "Ridicoli" per Tremonti

Anche nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF), come evidenziato dal Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, in un suo comunicato stampa, era stato finalmente riconosciuto il ruolo importante delle comunità italiane all’estero essendoci stata inserita l’affermazione che le “potenzialità rappresentate dalla comunità degli italiani all’estero potrebbero essere valorizzate per facilitare il trasferimento di know. how tecnologico” (cioè favorendo gli investimenti in Italia degli italiani all’estero). Poi, come in altre precedenti occasioni, anche in questo caso il Ministro Tremaglia ha dovuto, però, fare i conti con la cruda realtà quotidiana, rappresentata fisicamente, ancora una volta, dal potente Ministro dell’Economia del suo stesso governo. Infatti, come abbiamo avuto modo di apprendere dalla cronaca politica estiva, alle proteste del Ministro per gli Italiani nel Mondo di non aver concesso gli strumenti finanziari necessari per favorire anche gli investimenti in Italia degli emigrati, il Ministro Tremonti gli ha risposto “Agevolare gli investimenti in Italia degli italiani residenti all’estero? Non ha senso, ti rendi conto? Noi non abbiamo soldi e quelli pagano le tasse nei loro paesi, mica qui. È ridicolo, semplicemente ridicolo. Sei ridicolo te e tutte le e-mail che mi mandi….” . Questo episodio se, da un lato, è stato l’ulteriore dimostrazione del “garbo” con il quale il dottor Giulio Tremonti discute con i suoi interlocutori (chi non ricorda i suoi “apprezzamenti” nei confronti dell’allora Ministro delle Finanze, Ottaviano Del Turco, in una trasmissione di “Porta a Porta” di alcuni anni orsono?), dall’altro, è certamente rivelatore dell’opinione che il dottor Tremonti, autorevolissimo ministro del governo Berlusconi, e quindi lo stesso governo hanno, non tanto nei confronti del Ministro Tremaglia, quanto degli stessi emigrati italiani e dei loro problemi: Infatti il Ministro per gli Italiani nel Mondo si è beccato del ridicolo solo perché si permette, come d’altra parte è suo dovere, di farsi carico degli interessi degli italiani all’estero, come per esempio: un trattamento previdenziale non discriminatorio; l’assegno sociale per gli emigrati anziani indigenti; l’agevolazione fiscale per la prima casa anche per gli emigrati; il potenziamento della rete consolare e l’aggiornamento dell’anagrafe degli italiani all’estero indispensabili per una corretta gestione del voto all’estero, dopo l’esperienza poco felice del recente voto referendario; un aumento del finanziamento per la stampa italiana all’estero e per la difesa e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo; ecc. ecc... Tutte richieste, vecchie e nuove, che, peraltro, sono state oggetto di dibattito e presentate anche nella recente assemblea del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) ma che, evidentemente, sono ritenute “ridicole” dal Ministro Tremonti e dal governo Berlusconi. Con buona pace per il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, e, purtroppo, anche per gli italiani all’estero!

Pubblicato il

29.08.2003 13:30
Dino Nardi