I privilegiati partiti nessuno li rimpiange

Basta con i privilegi fiscali concessi ai ricchi stranieri. Questo non è soltanto lo slogan di un'iniziativa politica di parte della sinistra svizzera, ma è anche il concetto alla base di una tendenza che in alcuni cantoni si è già trasformata in realtà legislativa.

Uno di questi cantoni è Zurigo, il primo a decidere nel 2009 l'abolizione di quella che viene chiamata "imposizione secondo il dispendio". Ora, a dispetto degli allarmisti che in vista di tale abolizione prevedevano un disastro per le finanze pubbliche, le autorità fiscali zurighesi hanno ammesso che il temuto buco nei conti non si è verificato. Anzi, in certe situazioni si sono riscontrati dei vantaggi per le amministrazioni locali.
La situazione, in concreto, è questa. I milionari stranieri che vengono a vivere in Svizzera possono approfittare, purché non esercitino un'attività lucrativa, di un regime d'imposizione fiscale basato non sul reddito effettivo o sul patrimonio, ma sulla capacità di "dispendio", cioè sul tenore di vita. Quest'ultimo si determina moltiplicando per cinque il valore locativo degli immobili acquistati o presi in affitto. Il risultato rappresenta un reddito presunto sul quale, per calcolare l'ammontare dell'imposta, si applicano le tariffe ordinarie. Non viene riconosciuta nessuna deduzione. E per quanto questo schema sia semplice (il calcolo può essere in effetti complicato da redditi e sostanza posseduti in Svizzera o sui quali si può pretendere uno sgravio da imposte estere in virtù di una convenzione contro la doppia imposizione), si capisce lo stesso che cinque volte il valore locativo di una villa o di un appartamento, anche se molto lussuosi, può essere una bazzecola per chi può contare su redditi e patrimoni di miliardi.
A Zurigo l'abolizione dell'imposta forfettaria (e quindi la tassazione dei ricchi stranieri con il sistema ordinario) era stata approvata l'8 febbraio 2009 dal 52,87 per cento dei votanti. Il nuovo regime fiscale è entrato in vigore dal 1° gennaio 2010, ma è diventato effettivo esattamente un anno dopo, anche per dare il tempo, a chi avesse voluto, di lasciare il cantone. È così che 97 stranieri facoltosi, quasi la metà dei 201 che beneficiavano del forfait fiscale, sono partiti prima della fine del 2010. Altre due persone sono morte, per cui 102 sono i paperoni rimasti a vivere nel canton Zurigo. Circa un terzo dei 97 profughi ha semplicemente lasciato la Svizzera; i 67 rimanenti hanno preferito cambiare cantone: 20 si sono rifugiati a Svitto, 13 nei Grigioni, 7 a Zugo, 3 in Ticino e 3 a Nidvaldo, e 16 hanno chiesto asilo, uno o due alla volta, in altri dieci cantoni.
Prima della votazione popolare, i 201 tassati a forfait versavano al fisco zurighese complessivamente 25,8 milioni di franchi: una cifra comprensiva dell'imposta cantonale, comunale e federale. Con la partenza dei 97, l'erario ha registrato nel 2011 una minore entrata di 12,2 milioni di franchi. Dei 102 ricchi che sono rimasti, 55 hanno versato al fisco di più che con il vecchio sistema, mentre 47 hanno pagato di meno. La differenza è però di 13,7 milioni di franchi di maggiore entrata, che supera di 1,5 milioni la perdita complessiva registrata. Dunque, il temuto buco nelle finanze non s'è verificato. La ministra cantonale Ursula Gut ha tuttavia avvertito che questo avanzo potrebbe rapidamente dissolversi se ancora qualcuno degli ex tassati a forfait dovesse decidere di levar le tende.
Ciò che comunque ha sorpreso l'Ufficio cantonale delle imposte è l'alto numero di coloro che con il nuovo sistema di tassazione ha finito per pagare meno che la precedente "imposizione secondo il dispendio". Alla domanda di come si possa spiegare questa cosa, il capo dell'Ufficio cantonale delle imposte, Adrian Hug, non ha saputo dare una risposta. Su come questi ricchi abbiano potuto, ai fini della tassazione, ottimizzare il loro reddito dichiarato facendolo risultare inferiore a quello presunto in precedenza, non si può dire. Si può al massimo formulare qualche ipotesi. «È possibile», ha detto Hug, «che siano state effettuate delle donazioni a favore dei figli». E se così è stato, «speriamo ovviamente che si sia proceduto nel rispetto delle procedure legali».

Sempre più in discussione

I beneficiari dell'imposta forfettaria sono raddoppiati in appena 5 anni. Ma dopo il voto di Zurigo anche negli altri cantoni crescono le perplessità

Gli stranieri facoltosi residenti in Svizzera e tassati con il sistema dell'imposta forfettaria o "secondo il dispendio", sono attualmente poco meno di 5.500. Ma tra il 2003, quando erano 2.394, e il 2008 il loro numero è più che raddoppiato. Segno che trovano oltremodo conveniente questo sistema di pagare le tasse. Il più ricco tra costoro è Ingvar Kamprad, proprietario dell'Ikea e primo nella classifica svizzera dei patrimoni (35-36 miliardi di franchi), che paga un'imposta di 140 milioni, pari appena allo 0,4 per cento.
Ma da dove nasce questa forma di tassazione e qual è oggi la situazione? Primo fra tutti fu il cantone di Vaud che nel 1862, in considerazione di interessi turistici ed economici, propose una particolare modalità di imposizione agli stranieri senza attività lucrativa. Il cantone di Ginevra ne seguì l'esempio nel 1928 e la Confederazione decise di introdurre l'imposta secondo il dispendio dal 1934. Nel dicembre 1948 i cantoni firmarono un concordato intercantonale sul divieto di convenzioni fiscali, accordandosi su ordinamenti uniformi nell'applicazione dell'imposizione secondo il dispendio. A quegli ordinamenti si adeguò dopo poco meno di un anno anche la Confederazione.
Quel concordato intercantonale perseguiva principalmente l'obiettivo di attenuare la concorrenza che si era fortemente acuita tra cantoni e comuni a causa della molteplicità delle legislazioni cantonali. Ma nello stesso tempo il concordato riconosceva ai cantoni la facoltà di accordare agevolazioni fiscali a determinati gruppi di contribuenti. L'imposizione secondo il dispendio rientrava nell'ambito di tali agevolazioni, che in seguito la maggior parte dei cantoni ha regolato con apposite disposizioni. A livello federale l'imposizione secondo il dispendio è prevista dalla legge sull'imposta federale diretta e dalla legge sulla armonizzazione delle imposte dirette di cantoni e comuni.
Negli ultimi anni questa particolare modalità di applicazione dell'obbligo fiscale è stata sempre più messa in discussione, specie da quando il canton Zurigo l'ha abrogata. Comunque, in considerazione dell'importanza economica e della lunga tradizione dell'imposizione secondo il dispendio, il Consiglio federale si è espresso a favore del suo mantenimento, pur ritenendone necessaria una riforma.
Attualmente, dopo il successo dell'iniziativa approvata a Zurigo nel 2009, la situazione nei cantoni è la seguente:
•    A Glarona una proposta avanzata dai Verdi è stata respinta per un soffio dalla Landsgemeinde del 1° maggio 2011.
•    In Turgovia un'iniziativa di Ps e Verdi è stata respinta il 15 maggio 2011, con l'approvazione contemporanea di un controprogetto che fissa a 10 volte, invece di 5, il valore locativo che serve a stabilire il reddito presunto, per un'imposta minima di 150 mila franchi.
•    A Sciaffusa un'iniziativa della sinistra è stata accolta nel settembre 2011.
•    A San Gallo è passata nel novembre scorso un'iniziativa socialista, ma con una percentuale di voti maggiore ha avuto la precedenza il controprogetto.
•    A Lucerna un controprogetto è stato accolto l'11 marzo con il 52 per cento contro l'iniziativa dei Verdi.
•    Ad Appenzello Esterno l'iniziativa del Ps è passata in marzo con il 61 per cento. I forfait fiscali saranno aboliti dall'inizio del 2013.
•    A Berna  l'iniziativa è stata presentata dall'Uss; andrà in votazione popolare probabilmente a settembre a confronto con un controprogetto.
•    Anche a Basilea Campagna l'iniziativa del Ps andrà in votazione con un controprogetto a settembre prossimo.
•    A Basilea Città il governo ha raccomandato in aprile di respingere una mozione socialista.
•    A Ginevra è stata consegnata in gennaio un'iniziativa del Ps con 140 mila firme.
•    Iniziative sono state lanciate in questi ultimi mesi dalla sinistra a Zugo, in Argovia, ad Obvaldo. Nel canton Vaud, invece, l'iniziativa è fallita per l'insufficiente numero di firme valide raccolte.


Pubblicato il

08.06.2012 01:30
Silvano De Pietro