Non sono mai stato uno studente modello, ma dotato di una memoria sopra la media, tendo a ricordarmi ancora oggi di alcuni brandelli di lezione, facilmente memorizzabili. Uno di questi è una perla di saggezza del liberalismo classico (liberalismo ho detto, non neoliberismo), secondo la quale ognuno che ricerca il massimo profitto per se stesso, fa lo stesso nei confronti di tutti i membri della sua comunità. Alla luce di questo teorema, dunque, la notizia secondo la quale il mondo del business statunitense è in ripresa, dovrebbe essere di conforto per tutti gli attori di quel sistema, dagli operai ai manager. E invece le cose non sembrano stare così, almeno a giudicare dall’ultimo rapporto indipendente, pubblicato all’inizio di questa settimana, secondo il quale il miglioramento nei dati societari ha un prezzo, pagato soprattutto dai lavoratori e dalle loro famiglie. In altre parole, se gli affari vanno meglio, è anche perchè i salari reali non crescono più, perchè si assume a rilento, perchè chi lavora deve farlo più a lungo per lo stesso salario e via discorrendo. Manco a dirlo, e come potrebbe essere altrimenti, lo stesso studio, denuncia l’aumento del divario fra ricchi e poveri, sempre più ricchi i primi, sempre più poveri i secondi. E triste dirlo, ma questo rapporto che ha bandito le interpretazioni ideologiche per lasciare spazio alla crudezza e alla crudeltà dei numeri, dimostra fra le righe che il progresso è in realtà un regresso, e che la storia tende a ripetersi. Così la lotta per l’impiego è in realtà una lotta per la sopravvivenza, nella quale gli unici a vincere sono coloro che già non hanno nulla da perdere, mentre coloro che hanno come obiettivo solo quello di guadagnarsi l’esistenza, sono costretti costantemente a rivedere al ribasso le proprie aspettative. Alla faccia del bene collettivo! Negli Usa è tempo di campagna elettorale. Chissà se alla luce di queste considerazioni, qualcuno avrà il cattivo gusto di attribuirsi il merito della ripresa del business? Datemi del pessimista, ma credo proprio che è un’occasione a cui nessuno vorrà rinunciare. La questione, di per sé, potrebbe non essere rilevante per noi, se non fosse che certi fenomeni economici tendono ad attraversare l’Atlantico e trovano terreno fertile anche dalle nostre parti. Di solito ci vogliono alcuni mesi ...

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10.09.04

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