Se quest’anno appena cominciato non dovesse coincidere con l’inizio di una ripresa congiunturale, penso che gran parte della popolazione resterebbe molto delusa, tanto questo miglioramento della situazione economica è stato sbandierato in lungo e in largo. Ma alla fine i numeri daranno ragione agli esperti, e il motivo di un’affermazione tanto categorica quanto pericolosa non risiede tanto nella fiducia incondizionata nell’abilità del mondo imprenditoriale svizzero, ma piuttosto nella natura stessa dei numeri, che purtroppo vengono spesso letti e interpretati in modo funzionale a una certa tesi che si vuole far passare. Per esempio, scommettiamo che il 2004 vedrà una crescita del prodotto interno lordo (somma di tutti i beni e servizi prodotti nel paese), che le vendite al dettaglio vedranno pure uno sviluppo positivo, così come il mercato delle inserzioni e altri misurati su base annua? Non lo dico in quanto possessore di una sfera di cristallo che mi permette di dare una sbirciatina al futuro, ma con ben presente in mente il fatto che il 2004 sarà un anno speciale. Per prima cosa si tratta di un anno bisestile, quindi con un giorno lavorativo in più, e poi, come se non bastasse, le coincidenze di calendario fanno cadere nel fine settimana alcune importanti festività, facendoci di fatto lavorare circa una settimana in più rispetto al 2003. Dando ai numeri il loro giusto valore, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con essi è in grado di scoprire con un facile calcolo, che nel 2004 lavoreremo circa il 2 per cento in più rispetto al 2003, prendendo 48 settimane lavorative come la base di un anno normale”. Non c’è dunque da stupirsi se ad inizio anno qualche profeta predice un aumento della somma dei beni e dei servizi prodotti dal paese. Vorrei anche vedere...! Con questo non voglio dire che ogni cifra che ci viene presentata nasconde un imbroglio, ma semplicemente che un ritorno ad una certa dimestichezza con i numeri potrebbe aiutare il cittadino a restare a galla nel mare di informazioni che quotidianamente ci sommerge, e che spesso è fatto, appunto, di numeri. Purtroppo in tempi di vacche anoressiche il singolo tende a far di conto con ciò che possiede, tralasciando di fare i conti in tasca agli altri, fra cui si trovano però anche coloro che gestiscono la cosa pubblica, dunque in qualche modo anche i soldi e gli interessi del singolo. Il mio augurio per questo 2004 è di riconquistare il gusto per i numeri, che va di pari passo con la consapevolezza di poter capire meglio come vanno veramente le cose.

Pubblicato il 

09.01.04

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