Il 30 settembre si vota: la posta in gioco è alta e lo si è capisce dagli animi che quotidianamente si accendono sulle pagine dei giornali, sui forum e sui blog in internet. In gioco vi è il futuro del Piano di Magadino su cui potrebbe sorgere una superstrada che lo attraverserebbe rosicchiando globalmente una cinquantina di ettari. «Un sacrifico accettabile», secondo i favorevoli alla strada, «un errore da non fare» secondo chi si rende conto dell'importanza di quella terra. Per capire meglio le motivazione dei favorevoli, abbiamo incontrato Tiziano Ponti sindaco di Magadino, residente a Cadepezzo, frazione che in passato fece di tutto per affossare la Variante98,  malgrado soddisfacesse anche ambientalisti e contadini.

Signor sindaco, il comitato pro Variante 95 sostiene questa strada perché convinto che sgraverà il piano dal traffico interno ed da quello in transito verso la N2 e Bellinzona (e poi Lugano o il Nord della Svizzera). In tal caso a cosa servono tutti quegli svincoli?
Preciso anzitutto che gli svincoli nuovi sono solo due (ma da Camorino a Tenero saranno ben 5, ndr.). Se guardiamo lo sviluppo del piano negli ultimi 60 anni ci si rende conto che su entrambe le sponde vi è stato un forte aumento di edificazioni private ma anche di zone industriali e commerciali: quello che necessita ora è ridare ai cittadini quella sicurezza e quella qualità di vita oggi compromesse. E questo è possibile solo con una strada che dreni non soltanto il traffico "di passaggio" ma anche il transito interno al piano. Ecco il perché di questi svincoli.
Ma invece di riparare ora il danno non sarebbe stato meglio pensarci prima di costruire – e lasciare che si continui a farlo – negozi, capannoni e ora sempre più centri commerciali da 300 e più parcheggi?
Io sarei il primo a fare del Piano di Magadino un Eden terrestre… il problema è che un ritorno alla situazione precedente è impossibile. I Municipi del piano, nel rispetto dei vincoli posti dalla pianificazione, devono cercare di far fiorire i loro Comuni in modo da garantire ai cittadini le risorse finanziarie e lo standard di servizi oggi richiesti. Se mettiamo i nostri Comuni in una campana di vetro e lasciamo sviluppare solo il Luganese, allora questa regione dovrebbe impegnarsi a dividere le risorse prodotte mettendole in parte anche a nostra disposizione. Questo sarebbe possibile solo con l'introduzione di un moltiplicatore unico cantonale.
Sì lo sviluppo, però gli svincoli non sono un po' troppi?
Ma perché avere così paura degli svincoli? Non è vero che creano ulteriore caos e incitano a costruire nelle vicinanze. Anzi, sono il punto di forza della Variante 95 perché permetteranno di drenare sulla nuova arteria il traffico che altrimenti resterebbe sulle strade attuali. Se guarda la disponibilità di zone edificabili, noterà che stiamo raggiungendo la saturazione.
Di zone libere ce ne sono ancora…
Si, ma non sono edificabili e sono protette da precisi vincoli cantonali e federali. Questo è unicamente uno spauracchio. E in ogni caso, anche se decidessimo di rinunciare alle costruzioni ancora possibili sulle zone edificabili a disposizione oggi, il problema non cambia. Le statistiche dell'Ufficio federale lo dicono: la popolazione aumenterà e con essa il traffico. Anche sviluppando al massimo i trasporti pubblici avremo comunque il caos. Non illudiamoci! Dobbiamo agire oggi.
I suoi cittadini e gli altri abitanti del piano oggi si lamentano delle colonne di auto che passano davanti alle loro case. Ma siamo sicuri che un'autostrada davanti alle loro finestre li renderà più felici?
Il traffico nettamente più fluido permetterà di ridurre considerevolmente le emissioni rispetto all'odierno traffico caotico e di ridare così agli abitanti la dovuta qualità di vita.
Ma è sicuro che sarà un traffico fluido?
Io sono sicurissimo. Chieda ai cittadini di Tenero e Gordola cos'hanno vissuto 20 anni fa prima della costruzione della A13. Ne è valsa sicuramente la pena sacrificare parte del territorio agricolo per ridare vivibilità a questi paesi.
La V95 e l'autostrada sul piano richiamerà nuovo traffico da Fondo-Toce facendo crescere il passaggio di veicoli, anche pesanti…
Ma no! Non esageriamo. La tipologia di strada verso Fondo-Toce impedisce già di per sè un aumento del traffico. E se questo in futuro questo non bastasse, si potrà intervenire con misure restrittive. Non fermiamoci ora per delle semplici paure. Il vero errore in fondo è stato compiuto 40 anni fa: se si voleva il piano come un Eden bisognava bloccare le costruzioni allora. E i contadini non dovevano vendere i loro terreni.
Il comitato pro Variante 95 sostiene che l'autostrada sgraverà le altre strade dal traffico a vantaggio dei contadini. Come mai nessun contadino è dalla vostra parte?
Ma io li capisco benissimo. Se fossi un contadino la penserei allo stesso modo. Loro si vedono sottrarre dello spazio. Bisogna però pensare che la nuova strada, rispetto agli interessi dei pochi contadini toccati, porterà enormi vantaggi a moltissimi cittadini. Ma io dico un'altra cosa: sa cosa mi dà realmente fastidio oggi quando guardo il piano? Ma le ha viste tutte quelle nuove serre?
Lei dunque preferisce vedere l'autostrada piuttosto che le serre?
Quello che intendo dire è che se si tollerano le serre quale necessità per permettere gli agricoltori di lavorare, occorre accettare anche la nuova strada come un sacrificio necessario perché ormai stiamo soffocando nel traffico! I cittadini del piano chiedono di poter vivere!
Ma perché i suoi cittadini non si sono svegliati prima: eppure le hanno viste crescere davanti ai loro occhi le costruzioni che abbiamo, e ora assistono alla costruzione di nuovi grandi centri senza che nessuno si lamenti…
L'errore è a monte. Se nell'80 quando fu costruita l'A13 non ci si fosse fermati allo svincolo ma si fosse continuati diritti, il problema oggi non esisterebbe nemmeno.
Il problema però esiste. Ma perché insistere con questa soluzione?
È vero, il problema esiste e la Variante 95 è l'unica soluzione fattibile sia in termini di tempo che di risorse finanziarie.
Un invito a nozze a costruire tra la ferrovia e la strada…
Assolutamente no. Io capisco le preoccupazioni altrui ma dove vuole che costruiscano ancora?
C'è una speranza di farle cambiare idea, allora?
No! Io ringrazio il piano di Magadino che per generazioni ci ha fatto vivere. Se abbiamo delle strutture, se possiamo offrire qualche cosa ai cittadini è perché il piano di Magadino ci ha anche dato lo spazio per poter progredire e pianificare. La logica conseguenza di questo irreversibile sviluppo – giusto o sbagliato che sia stato – è che adesso abbiamo bisogno di una strada. Non si può fare altro.
Se siete in buona fede, perché ostinarsi sulla 95 e non prendere una soluzione più consensuale?
Dal mio punto di vista perché un progetto sia attuabile, il beneficio tra sacrificio di territorio e costi deve avere un certo equilibrio.
Ma la V95 costa anche più di altre soluzioni.
Queste sono fandonie atte unicamente a procrastinare la soluzione del problema. Ma lei ha mai visto un progetto serio anche solo di massima? La panoramica? Ma ci si è realmente resi conto dei costi che comporterebbe? Guardi, se fossimo in un paese arabo con tanti soldi realizzeremmo la soluzione migliore interrando la strada all'uscita della Mappo-Morettina… Questa sarebbe probabilmente la soluzione ideale che accontenta tutti.
Perché dunque realizzare un progetto ben consci che esiste almeno una via migliore?
Non possiamo più aspettare: abbiamo già oltre 20 anni di ritardo e dobbiamo pensare ad un progetto concreto e sostenibile finanziariamente.
Ma non le importa che la strada passerà in mezzo a zone naturali di importanza nazionale e internazionale?
È necessario relativizzare anche questo aspetto, stiamo infatti parlando di un tronco di strada che, su una lunghezza di circa 750 metri, seguendo il tracciato della linea ferroviaria attraverserà su un viadotto la zona palustre passando accanto alla discarica del Pizzante. Inoltre non dobbiamo dimenticare che nelle nostre valli abbiamo a disposizione un ricco e vastissimo patrimonio naturalistico e che perciò, il piccolo sacrificio chiesto alla zona palustre, va letto anche in questo contesto.
Ma questa ricchezza ci permette di distruggere il piano dove produciamo una buona fetta del nostro sostentamento ortofrutticolo?
Ma lei la chiama produzione agricola? Ha mai visto la quantità di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi che si usano nella gran parte della produzione? Se la vedesse le si rizzerebbero i capelli! Questa è solo produzione industriale. È chiaro che la strada è un sacrifico, ma sono pure convinto che lo stesso non comprometterà il nostro sostentamento ortofrutticolo.
Lei dice che la strada aiuterà l'economia del locarnese, creerà nuovi posti di lavoro. Ma cosa dire ai contadini che perderanno la terra direttamente o indirettamente a causa della V95?
Sul piano esistono ancora molti prati che vengono soltanto falciati senza esser coltivati. Se ci fosse veramente la necessità d'aumentare la produzione agricola, la possibilità ci sarebbe. Il problema sa qual è? È che per coltivare prodotti sul piano oggi occorrono serre. Serre che costano e mangiano molta energia. Se il mercato dovesse richiederlo, si potrebbe ipotizzare di evitare questi costi promuovendo un commercio con i paesi del terzo mondo che godono di climi più favorevoli garantendoci così pomodori anche più gustosi dei nostri…



Il commento:
I pomodori? Dall'Africa è meglio

Che molti sindaci del Piano di Magadino fossero favorevoli alla Variante 95 già lo si sapeva. Quello che ancora si ignorava era fino a che punto lo fossero. Ora lo sappiamo. Un discorso semplice guida il loro ragionamento: sul piano il traffico è ormai troppo e in futuro, con l'aumento della popolazione, lo sara ancor più. Agire ora è un dovere. Siccome in Ticino abbiamo già tanta ricchezza naturale cosa vuoi che sia togliere un po' del Piano di Magadino? Eppure qualcuno, e più di uno, ha detto e continua a dire che sul piano si produce tutto quel "bendiddio" che permette di riempire la pancia ai Ticinesi. Non è forse vero? Vero è vero, ma non saranno mica buoni i pomodori ticinesi! Dunque sacrificare terreni agricoli non è un delitto, anzi si risparmia in serre. Conviene quasi andare in Africa a prendere i pomodori: sono più buoni, meno cari e intanto si fa anche del lavoro umanitario… È una teoria.
Ma torniamo alla V95. Anche se sappiamo che ci sono o che si possono sviluppare alternative migliori non possiamo veramente più aspettare? Il caos è già tanto, dicono i pro V95. Intanto ci si può chiedere perché non la smettiamo di costruire pachiderma commerciali per poi piangerci addosso che sotto casa ci passa il mondo… Ma soprattutto è bene chiederci se non sia meglio aspettare sei mesi in più e avere una strada che risolva il traffico e rispetti l'ambiente invece che un'avida lingua di cemento che s'ingoia zone naturali di importanza nazionale e internazionale, habitat di speci protette. Cadono i capelli a pensare che qualcuno ha pure osato dire che «caso mai se fra cinquant'anni ci accorgeremo che la V95 non va bene la possiamo poi buttar giù...».


Pubblicato il 

24.08.07

Edizione cartacea

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