I milioni di franchi di salari che paghiamo noi

Quando un’azienda fallisce, i salari arretrati sono anticipati agli ex dipendenti dal fondo di compensazione della cassa disoccupazione federale nella procedura detta d’insolvenza. Un buon principio, perché evita di lasciare senza soldi il dipendente, che notoriamente vive della propria paga.

 

In Ticino, queste spese sono cresciute parecchio negli ultimi anni. Da una media di 3,8 milioni di franchi anticipati dall’insolvenza nel decennio 2000-2010, negli ultimi tre anni si è assistito a un’impennata. Nel 2011 la disoccupazione ha sborsato 4,3 milioni per l’insolvenza, 7,6 milioni nel 2012 e ben 8.5 milioni lo scorso anno. Milioni di franchi che pesano sulle casse pubbliche della disoccupazione. Raramente la cassa disoccupazione riesce a recuperare qualcosa dal fallimento dell’azienda. Un’infima parte, come si osserva nel grafico. Milioni che mancheranno per il versamento delle indennità di disoccupazione.  


Riassumendo, l’imprenditore privato fallisce e i suoi debiti salariali li paga la collettività, cioè tutti noi, coi contributi prelevati per finanziare la disoccupazione. Non è ovvio che sia così. Se l’imprenditore fallito non ha pagato gli oneri sociali, le autorità lo possono perseguire, anche penalmente, perché la legge Avs lo consente. E i risultati ci sono. I soldi sono quasi tutti recuperati. Mentre la legge disoccupazione (Ladi) non lo consente. Basterebbe una modifica della Ladi a Berna. Ma ci vorrebbe la maggioranza degli eletti. Più facile trovar consenso nel tagliare la disoccupazione, come nell’ultima revisione della Ladi.

Pubblicato il

11.01.2013 14:35
Francesco Bonsaver