Il pranzo è servito: oggi sul mezzogiorno, al Caseificio del Gottardo di Airolo, oltre una cinquantina di lavoratori edili si sono riuniti in assemblea per mantenere alta l’attenzione sulla rivendicazione di aumenti salariali nel settore. Indetto dal sindacato Unia, l’incontro fa seguito alla seconda tornata di trattative salariali per il 2025, anno per il quale – considerata già la mancata compensazione del rincaro per il 2024 – il sindacato ha chiesto un aumento generalizzato dei salari di 250 franchi al mese. Richiesta che gli impresari costruttori (SSIC) hanno rifiutato, rilanciando con la proposta di concedere aumenti dello 0,5% sul salario medio nazionale – ossia, in media, 30 franchi – e l’1% di aumento individuale, cioè aumenti non garantiti a tutti i lavoratori ma corrisposti in base alla discrezionalità del datore. «Significa un franco in più al giorno – ci dice un operaio –, ci compro a stento le sigarette». Anche a Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di Unia Ticino e Moesa, quanto proposto risulta inaccettabile: «L’offerta è decisamente troppo bassa. Noi abbiamo fatto una controproposta: mantenere i 250 franchi di aumento salariale ma su due anni, quindi accettando 125 franchi adesso e prevedendone però 125 anche per l'anno prossimo, prolungando allo stesso tempo di un anno la durata del Contratto nazionale mantello. La palla, ora, è quindi nel loro campo». Il 28 ottobre i partner sociali torneranno a riunirsi, e allora si conoscerà la risposta degli impresari. Intanto, sempre per Giangiorgio Gargantini, nonostante la prospettiva di un aumento dello 0,5% sia irricevibile, le possibilità di dialogo sono migliori rispetto al passato: «La risposta della SSIC è stata quella di un'apertura alla discussione, quindi – anche se con un’offerta troppo bassa – è stato fatto un passo nella giusta direzione rispetto alla prima trattativa di settembre, in cui l’atteggiamento era stato quello di totale chiusura. Voglio essere ottimista sul fatto che questo inizio di discussione possa sfociare in un accordo». Sommando la proposta di un aumento salariale generalizzato di circa 30 franchi ad altri 60 franchi, immaginati per gli aumenti individuali dell’1%, per Gargantini si potrebbe giungere a una buona base su cui continuare a trattare: «Se dovesse diventare un 1,5% di aumento generale, quindi garantito a tutti i lavoratori, allora probabilmente si comincerebbe ad andare nella direzione giusta. Noi siamo comunque stati chiari anche riguardo al fatto che siamo pronti a non arrivare a un accordo, ma questo significherebbe andare allo scontro totale, l'anno prossimo, per il rinnovo dei due contratti collettivi, ossia il Contratto nazionale mantello e il Contratto cantonale. Siamo aperti alla discussione, ma rivendichiamo che venga preso a carico l'aumento dei costi della vita ai quali sono confrontati i lavoratori». Intanto, l’assemblea di oggi è servita a riunire decine di lavoratori attivi in cantieri infrastrutturali strategici della zona: operai sono infatti arrivati da diversi cantieri di grande importanza e, nel pomeriggio, l’assemblea si è conclusa mettendo d’accordo i lavoratori su due punti principali: «il primo punto consiste nel rifiuto della proposta che riguarda la concessione dello 0,5% di aumento salariale – prosegue Gargantini –, considerata ridicola e inaccettabile. Diversi lavoratori sono intervenuti segnalando gli aumenti dei costi della vita che devono fronteggiare, e rispetto ai quali 30 franchi in più al mese non costituiscono nemmeno un'entrata in materia». Il secondo punto riguarda invece la volontà di mantenere la mobilitazione: «in seguito alla grande manifestazione di settembre a Berna, quando 15.000 persone - di cui 600 dal solo Ticino, giunte con il treno speciale organizzato da Unia - sono scese in piazza per rivendicare salari più alti, c’è la volontà di continuare in questa direzione e quindi di manifestare, il 16 ottobre a Bellinzona, portando in piazza le proprie richieste anche in solidarietà con i lavoratori del servizio pubblico. Questo è il messaggio più importante di questa assemblea: appuntamento a tutti il prossimo mercoledì, dalle 17, in Piazza del Sole». |