I diritti non vengono mai regalati, sono sempre conquistati

Come ognuno sa, lo scopo di questo processo è di dimostrare che le violenze durante la manifestazione dell’anno scorso sono state pianificate dagli otto uomini che sono giudicati in questo momento. Il rifiuto di permettere a questi uomini, e in particolare a Bobby Seale, di interrogare i testimoni, mostra evidentemente che si sta cercando di nascondere qualcosa. Qualunque sia questa cosa, essa ha sicuramente un’importanza capitale per il tribunale, perché impedisce loro di esercitare i loro diritti costituzionali. In ogni caso è vero che un complotto esiste, un complotto del governo che vuole eliminare gli attivisti politici bianchi e neri che sono determinati a sbarazzarsi dei razzisti, dei capitalisti e di tutti quelli che rifiutano di accordare al popolo il suo diritto all’autodeterminazione.
Gli otto di Chicago, The Black Panther, settembre 1969.

Il 18 dicembre 1865 entra in vigore il tredicesimo emendamento alla costituzione degli Stati Uniti d’America, il quale, dopo decenni di oppressione e una guerra civile, abolirà formalmente la schiavitù. Una vittoria abolizionista che si manifesta, appunto, nella forma, poiché nella sostanza la nozione di asservimento involontario sarà mantenuta per tutte le persone che siano state riconosciute colpevoli di un crimine.
Sempre da un punto di vista fattuale le Leggi Jim Crow istituzionalizzeranno il sistema della segregazione razziale. Nascondendosi dietro all’ipocrita definizione di “separati ma uguali”, gli afrodiscendenti negli Usa si vedranno confinati nei loro quartieri, nei trasporti pubblici, nelle scuole e nella vita di tutti i giorni.


Un secolo dopo l’abolizione teorica della schiavitù, i militanti in lotta per i diritti civili e quelli del movimento rivoluzionario nero continuavano ad essere “asserviti involontariamente”, fornendo manodopera a costo zero ad uno dei più grandi sistemi produttivi del paese: le sue carceri. Non è infatti un caso se una nazione che rappresenta il 5% della popolazione mondiale, nascondendosi dietro la parola d’ordine di Libertà, detiene il 25% dei prigionieri di tutto il pianeta.


Un secolo dopo l’abolizione teorica della schiavitù, malgrado le desolanti statistiche, i militanti di cui sopra riuscivano ad abolire le Leggi Jim Crow, dimostrando che non basta un pezzo di carta per ottenere diritti costituzionali: essi vanno ottenuti con la lotta.


In una situazione assolutamente diversa, nel dicembre 2021, le lavoratrici e i lavoratori precari di Smood ci dimostrano la continuità di certi principi: non basta un pezzo di carta per garantire diritti costituzionali o del lavoro. Ogni ora di lavoro dev’essere pagata, le spese di trasporto devono essere a carico dell’impresa. Un contratto deve garantire un numero minimo di ore. Per queste ragioni, per far valere diritti che dovrebbero già essere garantiti altrimenti, alcuni fra i più precari dei salariati hanno scelto lo sciopero. Ieri come oggi i diritti non vengono mai regalati, essi vanno conquistati, nella pratica e nella lotta quotidiana.

Pubblicato il

15.12.2021 16:12
Pablo Guscetti
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