Lavoratrici e lotta
16.03.2023

Il Collettivo della badanti di Unia, nato dieci anni fa, sognando il Ccl, prende posizione sulla situazione delle colleghe scappate dalla guerra, intendendo fare rete attorno a loro

di 

Raffaella Brignoni

Le badanti in Ticino hanno fatto la storia della lotta contro lo sfruttamento e si sono contraddistinte per la tenacia nella conquista dei loro diritti.

 

A dieci anni dalla costituzione del collettivo, che riunisce le lavoratrici del settore, sono tornate per ricordare le tappe della loro sindacalizzazione e per segnalare i problemi: alcuni vecchi, altri nuovi. «Con l’arrivo delle ucraine, occorre riorganizzarsi, perché abbiamo colleghe doppiamente sfruttate: per lo stato d’indigenza e per la guerra. Accettano salari da fame, che fanno male a loro e danneggiano l’intera categoria».

E cosi si aggiunge un nuovo capitolo alla storia del collettivo delle badanti nato su spinta delle immigrate polacche.

 


 

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L'editoriale
08.03.2023

di 

Claudio Carrer

Per far fronte a una situazione finanziaria definita “delicata” (nonostante l’ottima salute delle finanze pubbliche elvetiche), il Consiglio federale ha annunciato per i prossimi anni un giro di vite e sta preparando una serie di misure di risparmio. Una di queste prevede tagli alle rendite per le vedove, sulla cui pelle il governo conta di risparmiare un centinaio di milioni di franchi all’anno. Ancora una volta, oltretutto in contemporanea con un aumento del budget dell’esercito di 600 milioni e con politiche fiscali sempre più favorevoli ai grandi operatori economici, si chiamano alla cassa le persone più fragili e in difficoltà. Ma l’aspetto più paradossale è il contesto in cui nasce questa ipotesi di riforma delle rendite di vedovanza, che è quello della necessità di superare una disparità di trattamento tra uomini e donne, oggetto lo scorso ottobre di una condanna della Svizzera da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu).

Ultime rubriche

Politica educativa
16.03.2023

di 

Mattia Lento

L’appuntamento è nel quartiere basilese di Matthäus in una fredda sera di qualche settimana fa. Ci ritroviamo come ospiti-stampa nella cantina dell’abitazione di Rocco Burdino – per decenni militante del Pci e delle Colonie libere in Svizzera – adibita a sala riunioni.

Insieme a lui ci sono una dozzina di persone, tutte quante con un lungo passato di attivismo politico nell’ambito della comunità italiana in Svizzera. Tra queste persone c’è anche Dario Mordasini, militante tra le fila dei pensionati Unia, che coordina questo gruppo informale chiamato “5 dicembre”.

 

Il tema della serata è un’iniziativa che potrebbe provocare un terremoto nel sistema scolastico basilese e fare da apripista per riforme simili in altri cantoni. Si chiama Förderklassen-Initiative (Iniziativa per classi di sostegno) e chiede sostanzialmente di tornare indietro di qualche anno nell’ambito dell’organizzazione del sistema scolastico locale, ovvero di ripristinare delle classi separate e a numero ridotto per una parte degli scolari con difficoltà di apprendimento e di socializzazione.

 

L’iniziativa in sé non stupisce – sappiamo che alcune fasce della popolazione di orientamento borghese sono molto critiche nei confronti della scuola inclusiva – ma il fatto che a proporla siano gli insegnanti stessi attraverso l’associazione di categoria Freiwillige Schulsynode Basel-Stadt ha sorpreso addetti ai lavori e media.

Economia
14.03.2023

di 

Federico Franchini

Oltre un anno dopo la guerra lanciata dalla Russia all’Ucraina la situazione militare sul terreno resta incerta. Al contrario, alcuni dati economici parlano chiaro: nel 2022 i commercianti e i produttori di materie prime – in particolare di petrolio, gas e carbone – hanno ottenuto utili da capogiro.

14 giugno 2023
10.03.2023

di 

Raffaella Brignoni

Le donne sono pronte. Non sarà un esercizio di stile, non un palco dove gorgheggiare slogan, ma la presa delle piazze svizzere per rivendicare la restituzione di ciò che appartiene loro e che da sempre gli viene rubato: il tempo, l’organizzazione della propria vita senza dover pensare a soddisfare prima i bisogni altrui, il denaro, frutto del lavoro. Si parte verso lo sciopero del 14 giugno 2023 con il manifesto di rivendicazioni puntuali, votato sabato 4 marzo a Friborgo nel corso delle assise femministe nazionali.

«Siamo donne, lesbiche, intersessuali, trans o non binarie, con o senza partner, con o senza figli; siamo sane o malate, viviamo con o senza disabilità fisiche e mentali, siamo giovani, adulte, anziane; siamo nate e cresciute in Svizzera o in un altro paese, apparteniamo a culture diverse e abbiamo origini diverse; siamo studentesse, impiegate, lavoratrici autonome, pensionate o disoccupate, lavoratrici del sesso, migranti e rifugiate. E chiediamo a tutte di partecipare allo sciopero femminista del 14 giugno 2023!».

 

Lavoro & Dignità
08.03.2023

di 

Francesco Bonsaver

Ottanta posti di lavoro cancellati per cieca cupidigia manageriale. Il problema della fabbrica non sono gli ordinativi. Sono pieni fino a settembre. La delocalizzazione decisa dai manager è puramente economica. Risparmiare sui salari elvetici sostituendoli con manodopera messicana malpagata. Un calcolo teorico che non tiene conto della pratica, spiegano all’unisono operai, dirigenza e sindacato Unia. Per produrre quei pezzi di microelettronica ad altissima precisione, non basta trasferire i macchinari. Bisogna sapere farli andare. A perderci anche il tessuto industriale ticinese, sempre più impoverito a livello qualitativo. Interpellati da area, al Dipartimento dell'Economia ritengono che non sia un problema.
 


Femminismo
08.03.2023

di 

Mattia Lento

La Giornata internazionale della donna non è solo una festa, ma è l’occasione per ricordare la discriminazione strutturale che grava sulle spalle delle donne, ogni giorno dell’anno. In Svizzera, quest’anno, è anche una tappa fondamentale di avvicinamento al terzo grande sciopero delle donne del 14 giugno che promette di essere un’altra giornata storica per la classe lavoratrice elvetica e per le battaglie di genere di un paese dove il cammino verso la parità procede a passi da lumaca.

Violenza di regime
07.03.2023

di 

Raffaella Brignoni


Donna, vita, libertà. Fatelo sentire da ogni parte del mondo, anche dal Ticino, che la rivolta della popolazione femminile in Iran è anche la vostra. Fatelo sentire oggi, nella giornata dedicata alle donne, che siete tutti con Mahsa, con le ciocche di capelli al vento e unitevi al corteo solidale e femminista in programma a Bellinzona.

«Nessuna bandiera di partito, solo i colori dell’Iran!». L’invito è chiaro: niente strumentalizzazioni politiche, ma volontà di partecipazione. Nella giornata dell’8 marzo, dedicata internazionalmente alle donne, non per portare loro le mimose, ma per sostenerle nel percorso del raggiungimento dei pieni diritti, oggi a Bellinzona si ricorderà Mahsa e la lotta delle giovani iraniane. Dalla stazione, alle 17.30, partirà un corteo in direzione di piazza della Foca con striscioni di solidarietà per dare poi voce, una volta davanti alla sede del governo ticinese, alla situazione in Iran.

E buon 8 marzo a tutte…

 

Economia
07.03.2023

di 

Federico Franchini

«Tra Russia e Ucraina facevamo tra i 20 e i 25 milioni di margine all'anno solo nell’acciaio. E questo è un business che facciamo in conto di non avere più. È possibile recuperare su altre fonti, ma non sarà facile». Così spiegava all’emissione Falò l’impatto della guerra in Ucraina l’imprenditore Bruno Bolfo, fondatore del gruppo Duferco. La realtà dei fatti, per l’imprenditore ligure basato a Lugano, non si è però rivelata così complicata. Nel 2022, la sua Duferco Partecipations Holding (Dph) – la holding lussemburghese che controlla le sue partecipazioni nei settori dell’acciaio, del gas, dell’elettricità e del commercio marittimo – ha fatto registrare un utile netto record: 385 milioni di dollari, più 47% rispetto al già ottimo 2021.

Lavoro&Dignità
06.03.2023

di 

Francesco Bonsaver

Alla comprensibile amarezza, è la frustrazione il sentimento dominante che accomuna operai e dirigenza aziendale della Tri-star Elettronic di Bioggio. Il problema della fabbrica non sono gli ordinativi. Sono pieni fino a settembre. La delocalizzazione decisa dai manager del gruppo Carlisle, proprietaria dal 2011 della fabbrica ticinese, è puramente economica. Risparmiare sui salari elvetici sostituendoli con manodopera messicana malpagata. Un semplice calcolo teorico che non tiene conto della pratica, spiegano all’unisono operai, dirigenza e sindacato Unia. Per produrre quei pezzi di microelettronica ad altissima precisione destinati in particolare all’industria aeronautica, non basta trasferire i macchinari. Bisogna sapere farli andare.

Italia
27.02.2023

di 

Loris Campetti

Elena Ethel Schlein – Elly – ha vinto la sua sfida impossibile ed è diventata segretaria del Partito democratico nel quale era rientrata da pochi mesi, giusto il tempo necessario per farsi la campagna elettorale coinvolgendo donne e giovani iscritti e non iscritti. Nelle urne allestite per le primarie, contro ogni previsione e soprattutto rovesciando il voto dei soli iscritti che avevano scelto in massa il potente presidente dell’Emilia Romagna, ha sconfitto lo sfidante Stefano Bonaccini.

Italia
23.02.2023

di 

Loris Campetti

Il caldo confronto al congresso nazionale della Fiom appena concluso tra i dirigenti dei principali sindacati europei e la Cut brasiliana ha messo sul tavolo i temi comuni ai lavoratori di tutto il mondo nella stagione del trionfo e della crisi della globalizzazione neoliberista. Precarizzazione del lavoro, contrapposizione tra chi un diritto ce l’ha ancora e chi non ce l’ha più o non ce l’ha mai avuto, rischio di crescente dumping sociale, la schiavitù che ritorna sotto mentite spoglie, uso dei migranti come esercito del lavoro di riserva, dominio delle multinazionali che comandano la politica.

Vendita
22.02.2023

di 

Francesco Bonsaver

Luc Pillard, responsabile risorse umane del gruppo Coop, si è confrontato con un centinaio di dipendenti provenienti da tutta la Svizzera, facenti parte dei gruppi professionali di Coop organizzati regionalmente nel sindacato Unia. Dal confronto sono emerse tutte le criticità vissute dal personale del commercio al dettaglio. Un confronto piuttosto raro nel mondo del lavoro elvetico, in particolare nei grandi gruppi della vendita al dettaglio. Il concorrente diretto di Coop per esempio, Migros si rifiuta da vent'anni di intrattenere rapporti con i sindacati.

Cure da curare
22.02.2023

di 

Mattia Lento

La Svizzera ha un grande problema, anzi enorme: la situazione nel ramo delle cure è diventata esplosiva. Il personale che lavora nelle case anziani è al limite e sta abbandonando in massa la professione.Il tema è stato al centro delle discussioni della Conferenza professionale delle cure e dell’assistenza di Unia del 20 febbraio scorso.

Parità di genere
17.02.2023

di 

Raffaella Brignoni

Non c’è due senza tre. E i sindacati proclamano il terzo grande sciopero delle donne, che si terrà il prossimo 14 giugno.

Dopo quelli storici del 1991 e del 2019 è di nuovo tempo di scendere in piazza a protestare e a lottare per quei diritti non ancora pienamente conquistati in Svizzera. Anzi, più che minacciati perché, per dirla con Vania Alleva, presidente di Unia, «invece che andare avanti, si sta andando indietro: è tempo di forzare il progresso e l’uguaglianza nel mondo del lavoro».

Migranti e diritti
17.02.2023

di 

Mattia Lento

A La Chaux-de-Fonds c’è una scuola che negli anni Ottanta ha partecipato alla resistenza. Il nemico da combattere allora non era il Fascismo, ma lo Statuto dello stagionale. Quella scuola oggi ha come scopo quello di insegnare la lingua francese agli stranieri. È all’apparenza un istituto come tanti che dà forza a quella rete svizzera che ha il compito di facilitare l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone senza passaporto rossocrociato e arrivate da poco in Svizzera. La sua storia la rende però speciale.

Reportage
16.02.2023

di 

Federico Franchini

Pratiche illegali, diritti calpestati, lobbying aggressivo e ricorsi in giustizia: con questi metodi Uber ha cercato d’imporsi a Ginevra. Sindacati, autorità e tassisti hanno tentato in vari modi di opporsi. Ecco come.

Edilizia
16.02.2023

di 

Francesco Bonsaver

«Dobbiamo monetizzare». Così gli impresari ticinesi giustificano l’attacco a settant’anni di diritti acquisiti e di specificità territoriali riassunti nel contratto collettivo di lavoro cantonale dell’edilizia. Se le proposte padronali non dovessero essere accettate, tanto peggio per il Ccl. In cambio dell’aumento pattuito a livello nazionale, il padronato ticinese vorrebbe allungare il tempo di lavoro degli operai in modo flessibile, spiega Dario Cadenazzi di Unia. L’esatto contrario per cui gli edili ticinesi si erano mobilitati in autunno.

Processo Eternit bis
15.02.2023

di 

Claudio Carrer

«L’imputato Stephan Schmidheiny va dichiarato responsabile di omicidio volontario plurimo e pluriaggravato e condannato alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno, senza attenuanti». Questa la richiesta formulata lo scorso 10 febbraio dal Pubblico ministero Gianfranco Colace al termine della requisitoria del processo Eternit bis che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Novara. Processo in cui il miliardario svizzero deve rispondere per la morte per mesotelioma di 392 persone, uccise dall’amianto che hanno respirato lavorando o vivendo vicino al allo stabilimento Eternit di Casale Monferrato, da lui gestito tra il 1976 e il 1986.

Sorveglianza digitale
02.02.2023

di 

Mattia Lento

Paul-Olivier Dehaye (1981), dopo essere stato ricercatore di Matematica al Politecnico di Zurigo, oggi si batte contro gli abusi nell'ambito della sorveglianza digitale. Per Dehaye, che nel frattempo è diventato uno dei massimi esperti mondiali sul tema, Dehaye la raccolta di dati non è un problema in sé, ma lo diventa nel momento in cui questa collezione non è sotto il nostro controllo ed è utilizzata per scopi di mero profitto o addirittura di repressione del dissenso. E il mondo del lavoro non è immune dal fenomeno...

Verso lo sciopero
02.02.2023

di 

Raffaella Brignoni

La Svizzera non ha mai brillato in materia di diritti delle donne. Parità di genere? Non esiste e lo dimostra il divario tra gli stipendi fra donne e uomini che, facendosi più marcato al momento del pensionamento, non è giustificato da esperienza, formazione o tipo di posizione occupata. La diseguaglianza nasce lontano, dall’esercizio del potere che si fa abuso. È così che l’altra metà del cielo, quella maschile, ha sempre depredato le donne, sottraendo loro diritti e denaro. Se non è questo il malpotere...

 

 

Italia
06.02.2023

di 

Loris Campetti

Gli anarchici minacciano lo Stato italiano e si alleano con la criminalità organizzata. Di fronte a un tale scenario di guerra, con l’Italia messa sotto assedio da insurrezionalisti e mafiosi, cosa fa il Partito democratico? Strizza l’occhio agli anarchici e favorisce la mafia. Ma il Pd non era il partito della fermezza? Non importa, serve un nemico a gonfiare le vene e i muscoli di rabbiosi fratelli e sorelle d’Italia e la scelta non poteva che cadere sul malmesso Pd.

Politica sanitaria
02.02.2023

di 

Raffaella Brignoni

Sono andati e andate costantemente al di là dei loro obblighi ordinari per prendersi cura di voi, di noi. E non solo durante la pandemia. Il personale sanitario è da anni che ha superato il limite e la situazione – a un anno dalla plebiscitata iniziativa per cure infermieristiche fortiresta drammatica, nonostante i timidi segnali che giungono da Berna. «Occorre mobilitare il personale e la popolazione, perché questo è un problema di società e bisogna intervenire subito: i tempi della politica sono troppi lunghi» dice il sindacalista Enrico Borelli.

Anarchia
02.02.2023

di 

Loris Campetti

Linea dura, linea della fermezza. Lo Stato non tratta e non si fa intimorire dalle minacce e dai ricatti. Le minacce sarebbero le azioni dimostrative di matrice anarchica contro il carcere duro che sta uccidendo Alfredo Cospito, il ricatto lo sciopero della fame che da 105 giorni attua lo stesso detenuto per protestare contro il regime di 41 bis, introdotto in Italia dopo le stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio. È questo il futuro che ha in mente il governo Meloni per l’anarchico Cospito?

Eternit
01.02.2023

di 

Claudio Carrer

NOVARA - «È una strage dovuta all’amianto? In realtà è una strage dovuta all’uomo, che si sarebbe potuta evitare o perlomeno contenere. Una strage il cui responsabile è Stephan Schmidheiny». È con questa, tanto amara quanto chiara considerazione che il pubblico ministero Gianfranco Colace lunedì scorso ha introdotto la sua requisitoria nel processo Eternit bis in corso davanti alla Corte di Assise di Novara, dove il miliardario svizzero è imputato per l’omicidio plurimo aggravato di 392 persone.

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Quindicinale di critica sociale e del lavoro

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Mercoledì 8 Marzo 2023
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Sindacato Unia

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