Cultura indipendente
21.03.2023

Dopo tre mesi e 30 mila presenze ai 150 eventi proposti, termina l'esperienza di Tour Vagabonde a Lugano. Non è un addio, ma un arrivederci: l'evento ha mosso qualcosa, aprendo un varco con le autorità luganesi

di 

Raffaella Brignoni

Era il 28 dicembre, dopodomani sarà il 26 marzo e sulla Straordinaria, quella insolita torre alta 11 metri posata sul sedime sterrato vicino allo stadio, calerà il sipario.

Lo si sapeva: l’esperienza socio-culturale sarebbe durata tre mesi e il nome, straordinaria, evocava forse già la parola fine. Domenica la struttura inizierà a pensare alla partenza per altre città, e a Lugano che cosa succederà? Questa volta, pare essersi aperto uno spiraglio con le autorità luganesi, che hanno sempre osteggiato le iniziative dal basso.

Dopo l’esperienza de La Straordinaria una petizione e una carta d’intenti chiedono più spazi per la cultura indipendente.

Una richiesta resa forte dall’incredibile successo dell’iniziativa, che ha registrato 30mila presenze ai 150 eventi proposti.

 

Torna su

L'editoriale
22.03.2023

di 

Claudio Carrer

Un attacco frontale alla qualità di vita delle pensionate e dei pensionati, di oggi e di domani. Non si può definire altrimenti la revisione della Legge sulla previdenza professionale (Lpp) appena approvata dalle Camere federali. È l’ennesima controriforma in materia pensionistica partorita da un Parlamento lontano dal paese reale e incapace di dare risposte ai bisogni più urgenti della popolazione, ma sempre e solo attento agli interessi dei poteri finanziari. Una controriforma da combattere senza se e senza ma, dapprima contribuendo alla riuscita del referendum lanciato dai sindacati e successivamente affossandola in votazione popolare.

Ultime rubriche

Finanza globale
22.03.2023

di 

Francesco Bonsaver

La crisi di Credit Suisse arriva da lontano, ma la spinta finale è arrivata da Oltreoceano col fallimento dei giorni precedenti della Silicon Valley Bank, innescando l’effetto domino andato a colpire una delle banche più esposte, il Credit Suisse appunto. L’istituto bancario americano è fallito per aver investito miliardi di dollari nei titoli di Stato, il cui valore è sceso a seguito dei continui e rapidi aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Banca federale americana per contrastare l’inflazione. I clienti, spaventati, hanno iniziato in massa a ritirare i loro patrimoni, generando una crisi di liquidità che ha portato al fallimento della banca. Questa però è solo una parte della verità. L’economista e ricercatore sociale di fama mondiale Christian Marazzi, le dinamiche le studia da tempo. Proviamo insieme a districare la matassa per capire a che punto siamo e quali ricadute o prospettive ci siano per lavoratrici, lavoratori e condizioni di lavoro nell’immediato futuro.  

Colletti sporchi
23.03.2023

di 

Federico Franchini

Nel settore finanziario, Babbo Natale arriva in questo periodo dell’anno. È verso la fine di marzo, infatti, che una banca come Credit Suisse paga i bonus ai propri dipendenti. E in questo settore, di norma, il denaro sgorga come birra all’Oktoberfest. Il Tages-Anzeiger ha calcolato dai rapporti annuali che dal 2013 la banca zurighese ha versato 32 miliardi di franchi di bonus (a tutti i dipendenti, non solo al top management) di fronte a perdite cumulate di 3,2 miliardi. Cosa succederà quest’anno

Colletti sporchi
23.03.2023

di 

Federico Franchini

Domenica 19 marzo, a Berna, si è respirato l’aria della storia. Una storia triste, un déjà-vu dopo i casi Swissair (2001) e Ubs (2008). Questa volta tocca a Credit Suisse. La decadente, scandalosa, marcia, spocchiosa, criminale Credit Suisse. Dopo una settimana in emergenza, anticipando il probabile fallimento che sarebbe giunto con l’apertura dei mercati, il presidente della Confederazione, Alain Berset, ha annunciato l’acquisto della banca da parte di Ubs.

Intervista
23.03.2023

di 

Federico Franchini

Ci stiamo avvicinando alle elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. I sondaggi non prevedono grandi cambiamenti, ma l’appuntamento elettorale è uno spunto per fare un bilancio da un punto di vista sindacale dell’ultimo quadriennio. Un bilancio che per il segretario regionale di Unia Ticino Giangiorgio Gargantini è decisamente negativo.


Lavoro & Giustizia
22.03.2023

di 

Francesco Bonsaver

La Tri-Star, azienda di Bioggio che sarà delocalizzata in Messico (di cui area aveva riferito tre settimane fa) per volontà del gruppo proprietario, l’americana Carlisle, è stata oggi al centro di un’operazione di polizia a sostegno dell’intervento dell’Ispettorato del Lavoro.



Lavoratrici e lotta
16.03.2023

di 

Raffaella Brignoni

Le badanti in Ticino hanno fatto la storia della lotta contro lo sfruttamento e si sono contraddistinte per la tenacia nella conquista dei loro diritti.

 

A dieci anni dalla costituzione del collettivo, che riunisce le lavoratrici del settore, sono tornate per ricordare le tappe della loro sindacalizzazione e per segnalare i problemi: alcuni vecchi, altri nuovi. «Con l’arrivo delle ucraine, occorre riorganizzarsi, perché abbiamo colleghe doppiamente sfruttate: per lo stato d’indigenza e per la guerra. Accettano salari da fame, che fanno male a loro e danneggiano l’intera categoria».

E cosi si aggiunge un nuovo capitolo alla storia del collettivo delle badanti nato su spinta delle immigrate polacche.

 


 

Politica educativa
16.03.2023

di 

Mattia Lento

L’appuntamento è nel quartiere basilese di Matthäus in una fredda sera di qualche settimana fa. Ci ritroviamo come ospiti-stampa nella cantina dell’abitazione di Rocco Burdino – per decenni militante del Pci e delle Colonie libere in Svizzera – adibita a sala riunioni.

Insieme a lui ci sono una dozzina di persone, tutte quante con un lungo passato di attivismo politico nell’ambito della comunità italiana in Svizzera. Tra queste persone c’è anche Dario Mordasini, militante tra le fila dei pensionati Unia, che coordina questo gruppo informale chiamato “5 dicembre”.

 

Il tema della serata è un’iniziativa che potrebbe provocare un terremoto nel sistema scolastico basilese e fare da apripista per riforme simili in altri cantoni. Si chiama Förderklassen-Initiative (Iniziativa per classi di sostegno) e chiede sostanzialmente di tornare indietro di qualche anno nell’ambito dell’organizzazione del sistema scolastico locale, ovvero di ripristinare delle classi separate e a numero ridotto per una parte degli scolari con difficoltà di apprendimento e di socializzazione.

 

L’iniziativa in sé non stupisce – sappiamo che alcune fasce della popolazione di orientamento borghese sono molto critiche nei confronti della scuola inclusiva – ma il fatto che a proporla siano gli insegnanti stessi attraverso l’associazione di categoria Freiwillige Schulsynode Basel-Stadt ha sorpreso addetti ai lavori e media.

Economia
14.03.2023

di 

Federico Franchini

Oltre un anno dopo la guerra lanciata dalla Russia all’Ucraina la situazione militare sul terreno resta incerta. Al contrario, alcuni dati economici parlano chiaro: nel 2022 i commercianti e i produttori di materie prime – in particolare di petrolio, gas e carbone – hanno ottenuto utili da capogiro.

14 giugno 2023
10.03.2023

di 

Raffaella Brignoni

Le donne sono pronte. Non sarà un esercizio di stile, non un palco dove gorgheggiare slogan, ma la presa delle piazze svizzere per rivendicare la restituzione di ciò che appartiene loro e che da sempre gli viene rubato: il tempo, l’organizzazione della propria vita senza dover pensare a soddisfare prima i bisogni altrui, il denaro, frutto del lavoro. Si parte verso lo sciopero del 14 giugno 2023 con il manifesto di rivendicazioni puntuali, votato sabato 4 marzo a Friborgo nel corso delle assise femministe nazionali.

«Siamo donne, lesbiche, intersessuali, trans o non binarie, con o senza partner, con o senza figli; siamo sane o malate, viviamo con o senza disabilità fisiche e mentali, siamo giovani, adulte, anziane; siamo nate e cresciute in Svizzera o in un altro paese, apparteniamo a culture diverse e abbiamo origini diverse; siamo studentesse, impiegate, lavoratrici autonome, pensionate o disoccupate, lavoratrici del sesso, migranti e rifugiate. E chiediamo a tutte di partecipare allo sciopero femminista del 14 giugno 2023!».

 

Lavoro & Dignità
08.03.2023

di 

Francesco Bonsaver

Ottanta posti di lavoro cancellati per cieca cupidigia manageriale. Il problema della fabbrica non sono gli ordinativi. Sono pieni fino a settembre. La delocalizzazione decisa dai manager è puramente economica. Risparmiare sui salari elvetici sostituendoli con manodopera messicana malpagata. Un calcolo teorico che non tiene conto della pratica, spiegano all’unisono operai, dirigenza e sindacato Unia. Per produrre quei pezzi di microelettronica ad altissima precisione, non basta trasferire i macchinari. Bisogna sapere farli andare. A perderci anche il tessuto industriale ticinese, sempre più impoverito a livello qualitativo. Interpellati da area, al Dipartimento dell'Economia ritengono che non sia un problema.
 


Femminismo
08.03.2023

di 

Mattia Lento

La Giornata internazionale della donna non è solo una festa, ma è l’occasione per ricordare la discriminazione strutturale che grava sulle spalle delle donne, ogni giorno dell’anno. In Svizzera, quest’anno, è anche una tappa fondamentale di avvicinamento al terzo grande sciopero delle donne del 14 giugno che promette di essere un’altra giornata storica per la classe lavoratrice elvetica e per le battaglie di genere di un paese dove il cammino verso la parità procede a passi da lumaca.

Violenza di regime
07.03.2023

di 

Raffaella Brignoni


Donna, vita, libertà. Fatelo sentire da ogni parte del mondo, anche dal Ticino, che la rivolta della popolazione femminile in Iran è anche la vostra. Fatelo sentire oggi, nella giornata dedicata alle donne, che siete tutti con Mahsa, con le ciocche di capelli al vento e unitevi al corteo solidale e femminista in programma a Bellinzona.

«Nessuna bandiera di partito, solo i colori dell’Iran!». L’invito è chiaro: niente strumentalizzazioni politiche, ma volontà di partecipazione. Nella giornata dell’8 marzo, dedicata internazionalmente alle donne, non per portare loro le mimose, ma per sostenerle nel percorso del raggiungimento dei pieni diritti, oggi a Bellinzona si ricorderà Mahsa e la lotta delle giovani iraniane. Dalla stazione, alle 17.30, partirà un corteo in direzione di piazza della Foca con striscioni di solidarietà per dare poi voce, una volta davanti alla sede del governo ticinese, alla situazione in Iran.

E buon 8 marzo a tutte…

 

Economia
07.03.2023

di 

Federico Franchini

«Tra Russia e Ucraina facevamo tra i 20 e i 25 milioni di margine all'anno solo nell’acciaio. E questo è un business che facciamo in conto di non avere più. È possibile recuperare su altre fonti, ma non sarà facile». Così spiegava all’emissione Falò l’impatto della guerra in Ucraina l’imprenditore Bruno Bolfo, fondatore del gruppo Duferco. La realtà dei fatti, per l’imprenditore ligure basato a Lugano, non si è però rivelata così complicata. Nel 2022, la sua Duferco Partecipations Holding (Dph) – la holding lussemburghese che controlla le sue partecipazioni nei settori dell’acciaio, del gas, dell’elettricità e del commercio marittimo – ha fatto registrare un utile netto record: 385 milioni di dollari, più 47% rispetto al già ottimo 2021.

Lavoro&Dignità
06.03.2023

di 

Francesco Bonsaver

Alla comprensibile amarezza, è la frustrazione il sentimento dominante che accomuna operai e dirigenza aziendale della Tri-star Elettronic di Bioggio. Il problema della fabbrica non sono gli ordinativi. Sono pieni fino a settembre. La delocalizzazione decisa dai manager del gruppo Carlisle, proprietaria dal 2011 della fabbrica ticinese, è puramente economica. Risparmiare sui salari elvetici sostituendoli con manodopera messicana malpagata. Un semplice calcolo teorico che non tiene conto della pratica, spiegano all’unisono operai, dirigenza e sindacato Unia. Per produrre quei pezzi di microelettronica ad altissima precisione destinati in particolare all’industria aeronautica, non basta trasferire i macchinari. Bisogna sapere farli andare.

Italia
27.02.2023

di 

Loris Campetti

Elena Ethel Schlein – Elly – ha vinto la sua sfida impossibile ed è diventata segretaria del Partito democratico nel quale era rientrata da pochi mesi, giusto il tempo necessario per farsi la campagna elettorale coinvolgendo donne e giovani iscritti e non iscritti. Nelle urne allestite per le primarie, contro ogni previsione e soprattutto rovesciando il voto dei soli iscritti che avevano scelto in massa il potente presidente dell’Emilia Romagna, ha sconfitto lo sfidante Stefano Bonaccini.

Italia
23.02.2023

di 

Loris Campetti

Il caldo confronto al congresso nazionale della Fiom appena concluso tra i dirigenti dei principali sindacati europei e la Cut brasiliana ha messo sul tavolo i temi comuni ai lavoratori di tutto il mondo nella stagione del trionfo e della crisi della globalizzazione neoliberista. Precarizzazione del lavoro, contrapposizione tra chi un diritto ce l’ha ancora e chi non ce l’ha più o non ce l’ha mai avuto, rischio di crescente dumping sociale, la schiavitù che ritorna sotto mentite spoglie, uso dei migranti come esercito del lavoro di riserva, dominio delle multinazionali che comandano la politica.

Vendita
22.02.2023

di 

Francesco Bonsaver

Luc Pillard, responsabile risorse umane del gruppo Coop, si è confrontato con un centinaio di dipendenti provenienti da tutta la Svizzera, facenti parte dei gruppi professionali di Coop organizzati regionalmente nel sindacato Unia. Dal confronto sono emerse tutte le criticità vissute dal personale del commercio al dettaglio. Un confronto piuttosto raro nel mondo del lavoro elvetico, in particolare nei grandi gruppi della vendita al dettaglio. Il concorrente diretto di Coop per esempio, Migros si rifiuta da vent'anni di intrattenere rapporti con i sindacati.

Cure da curare
22.02.2023

di 

Mattia Lento

La Svizzera ha un grande problema, anzi enorme: la situazione nel ramo delle cure è diventata esplosiva. Il personale che lavora nelle case anziani è al limite e sta abbandonando in massa la professione.Il tema è stato al centro delle discussioni della Conferenza professionale delle cure e dell’assistenza di Unia del 20 febbraio scorso.

Parità di genere
17.02.2023

di 

Raffaella Brignoni

Non c’è due senza tre. E i sindacati proclamano il terzo grande sciopero delle donne, che si terrà il prossimo 14 giugno.

Dopo quelli storici del 1991 e del 2019 è di nuovo tempo di scendere in piazza a protestare e a lottare per quei diritti non ancora pienamente conquistati in Svizzera. Anzi, più che minacciati perché, per dirla con Vania Alleva, presidente di Unia, «invece che andare avanti, si sta andando indietro: è tempo di forzare il progresso e l’uguaglianza nel mondo del lavoro».

Migranti e diritti
17.02.2023

di 

Mattia Lento

A La Chaux-de-Fonds c’è una scuola che negli anni Ottanta ha partecipato alla resistenza. Il nemico da combattere allora non era il Fascismo, ma lo Statuto dello stagionale. Quella scuola oggi ha come scopo quello di insegnare la lingua francese agli stranieri. È all’apparenza un istituto come tanti che dà forza a quella rete svizzera che ha il compito di facilitare l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone senza passaporto rossocrociato e arrivate da poco in Svizzera. La sua storia la rende però speciale.

Reportage
16.02.2023

di 

Federico Franchini

Pratiche illegali, diritti calpestati, lobbying aggressivo e ricorsi in giustizia: con questi metodi Uber ha cercato d’imporsi a Ginevra. Sindacati, autorità e tassisti hanno tentato in vari modi di opporsi. Ecco come.

Edilizia
16.02.2023

di 

Francesco Bonsaver

«Dobbiamo monetizzare». Così gli impresari ticinesi giustificano l’attacco a settant’anni di diritti acquisiti e di specificità territoriali riassunti nel contratto collettivo di lavoro cantonale dell’edilizia. Se le proposte padronali non dovessero essere accettate, tanto peggio per il Ccl. In cambio dell’aumento pattuito a livello nazionale, il padronato ticinese vorrebbe allungare il tempo di lavoro degli operai in modo flessibile, spiega Dario Cadenazzi di Unia. L’esatto contrario per cui gli edili ticinesi si erano mobilitati in autunno.

Processo Eternit bis
15.02.2023

di 

Claudio Carrer

«L’imputato Stephan Schmidheiny va dichiarato responsabile di omicidio volontario plurimo e pluriaggravato e condannato alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno, senza attenuanti». Questa la richiesta formulata lo scorso 10 febbraio dal Pubblico ministero Gianfranco Colace al termine della requisitoria del processo Eternit bis che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Novara. Processo in cui il miliardario svizzero deve rispondere per la morte per mesotelioma di 392 persone, uccise dall’amianto che hanno respirato lavorando o vivendo vicino al allo stabilimento Eternit di Casale Monferrato, da lui gestito tra il 1976 e il 1986.

Mostra di più

Abbonati ora!

Abbonarsi alla versione cartacea di AREA costa soltanto CHF 65.—

VAI ALLA PAGINA

L’ultima edizione

Quindicinale di critica sociale e del lavoro

Pubblicata

Mercoledì 22 Marzo 2023
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch
Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy

 

© Copyright 2019