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Gli anarchici minacciano lo Stato italiano e si alleano con la criminalità organizzata. Di fronte a un tale scenario di guerra, con l’Italia messa sotto assedio da insurrezionalisti e mafiosi, cosa fa il Partito democratico? Strizza l’occhio agli anarchici e favorisce la mafia. Ma il Pd non era il partito della fermezza? Non importa, serve un nemico a gonfiare le vene e i muscoli di rabbiosi fratelli e sorelle d’Italia e la scelta non poteva che cadere sul malmesso Pd.
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Sono andati e andate costantemente al di là dei loro obblighi ordinari per prendersi cura di voi, di noi. E non solo durante la pandemia. Il personale sanitario è da anni che ha superato il limite e la situazione – a un anno dalla plebiscitata iniziativa per cure infermieristiche forti – resta drammatica, nonostante i timidi segnali che giungono da Berna. «Occorre mobilitare il personale e la popolazione, perché questo è un problema di società e bisogna intervenire subito: i tempi della politica sono troppi lunghi» dice il sindacalista Enrico Borelli.
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Linea dura, linea della fermezza. Lo Stato non tratta e non si fa intimorire dalle minacce e dai ricatti. Le minacce sarebbero le azioni dimostrative di matrice anarchica contro il carcere duro che sta uccidendo Alfredo Cospito, il ricatto lo sciopero della fame che da 105 giorni attua lo stesso detenuto per protestare contro il regime di 41 bis, introdotto in Italia dopo le stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio. È questo il futuro che ha in mente il governo Meloni per l’anarchico Cospito?
NOVARA - «È una strage dovuta all’amianto? In realtà è una strage dovuta all’uomo, che si sarebbe potuta evitare o perlomeno contenere. Una strage il cui responsabile è Stephan Schmidheiny». È con questa, tanto amara quanto chiara considerazione che il pubblico ministero Gianfranco Colace lunedì scorso ha introdotto la sua requisitoria nel processo Eternit bis in corso davanti alla Corte di Assise di Novara, dove il miliardario svizzero è imputato per l’omicidio plurimo aggravato di 392 persone.
Oggi è il 27 gennaio e, internazionalmente, si è voluto che questa data fosse dedicata a commemorare le vittime dell’Olocausto.«So che cosa dice la gente del Giorno della memoria: “Che noia, basta con questi ebrei”. Tra qualche anno sulla Shoah ci sarà solo una riga sui libri di storia poi neanche più quella». Così Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, nei giorni scorsi è tornata con arguzia a pizzicare l’opinione pubblica. Noi, che nel marzo del 2013 eravamo saliti sul “treno delle memoria”, partito da Chiasso in direzione Auschwitz, per ripercorrere anche fisicamente il viaggio dei deportati, riproponiamo la nostra testimonianza.
Pressioni sul posto di lavoro, stress, necessità di conciliare vita professionale e familiare e oltretutto percependo salari bassi. Questa è la situazione che vivono molte donne in Svizzera. La presidente nazionale di Unia Vania Alleva illustra le rivendicazioni del più grande sindacato del paese in vista dello sciopero delle donne del 14 giugno 2023.
Luca Bondini. A tanti lettori il suo nome non dirà nulla, a molti altri certamente sì. Negli ultimi quattro decenni, Bondini ha consumato innumerevoli suole anti-infortunistiche nei cantieri del Luganese, parlando con centinaia e centinaia di operai, intervenendo sempre quando necessario a loro favore. Bondini incarna il sindacalista di base, la struttura portante su cui poggia tutta l'organizzazione collettiva dei lavoratori.
La disdetta dell’accordo amichevole sul telelavoro per i frontalieri da parte dell’Italia, arrivata non molte settimane prima rispetto alla sua scadenza del 31 gennaio 2023, preoccupa il mondo del lavoro e le imprese. Intervista al responsabile frontalieri della Cgil Giuseppe Augurusa.
Nel 2021, il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha chiuso con un nulla di fatto il filone svizzero dell’affare Magnitsky, dal nome dell’avvocato russo morto in carcere dopo avere scoperto una maxi frode da 230 milioni di dollari. Di recente, il Tribunale penale federale (Tpf) ha dato il via libera alla restituzione di buona parte del denaro sequestrato a tre cittadini russi che hanno partecipato alla truffa. Una decisione che giunge in un contesto di forte tensione con Mosca e che alimenta i dubbi sull’operato della giustizia svizzera in questa vicenda degna di un romanzo di spionaggio.
Andrea Crisanti, noto microbiologo italiano, per molti anni residente all’estero, è stato eletto a settembre in Senato nella ripartizione Europa della Circoscrizione estero. A dicembre lo abbiamo incontrato a Zurigo, durante un tour europeo che lo ha portato a incontrare le rappresentanze diplomatiche e le comunità italiane di diversi paesi, e in questi giorni lo abbiamo raggiunto di nuovo telefonicamente per un’intervista.
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