L'editoriale
Si parla di orari per cancellare diritti

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Essere favorevoli ad aperture indiscriminate 7 giorni su 7 dei negozi è assolutamente legittimo, ma bisognerebbe avere l’onestà di dichiararlo. I fautori della modifica di legge in votazione in Ticino il prossimo 18 giugno che spalanca le porte a questo modello di società però non lo fanno, preferendo condurre una campagna infarcita di menzogne e fornendo informazioni fuorvianti ai cittadini chiamati a votare. In prima fila ci sono naturalmente i rappresentanti dei grossi commerci e della grande distribuzione, ma anche la stampa cantonale all’unisono, che conferma il suo tradizionale servilismo nei confronti di questo ramo economico da cui ricava importanti introiti pubblicitari.

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07.06.23

L'ultima edizione

7 Giugno 2023

Ultime rubriche

Verso il 14 giugno
Alla vigilia dello sciopero femminista, tre operaie di grandi industrie del Mendrisotto raccontano la loro condizione di lavoratrici: abusi di potere, ineguaglianze, umiliazioni

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Nelle fabbriche alle donne era vietato parlare, cantare, mangiare e lasciare il proprio posto. Che brutti tempi, allora! Già, ma oggi? Alla vigilia dello sciopero femminista del prossimo 14 giugno lo abbiamo chiesto a tre operaie, impiegate in industrie del Mendrisiotto: oggi è ancora ieri.

«Le storie delle fabbriche sono nascoste, ma siamo lo specchio della società: tutte le ineguaglianze, gli abusi di potere, i soprusi dei capi su chi sta sul gradino più basso, la violenza verbale che si fa umiliazione, la differenza di classe e di genere, qui hanno cittadinanza in maniera amplificata».

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09.06.23
Sanità & lavoro
Il bilancio dell’Ospedale di Wetzikon a un anno dalla riduzione del 10% a paga immutata per il settore infermieristico: «Positivo, piacevole e soddisfacente»

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La settimana lavorativa passa da 42 a 37,8 ore. È stata la mossa introdotta all’ospedale di Wetzikon lo scorso anno per contrastare l’alto tasso di abbandoni nel nosocomio zurighese e la cronica carenza di personale qualificato che affligge la sanità elvetica. A dodici mesi dall’attuazione, area ha chiesto all’ospedale di stilare un bilancio.

Per capire invece come sia vista in Ticino la riduzione oraria introdotta all'Ospedale zurighese, area ha intervistato Annette Biegger, responsabile area infermieristica dell'Ente Ospedaliero Cantonale (Eoc). L'intervista la trovate qui

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07.06.23
Campagne

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A due anni dalla bocciatura alle urne della legge sulla CO₂, il clima torna al centro del dibattito politico. Il prossimo 18 di giugno si voterà per approvare o meno la legge sul clima e sull’innovazione (LOCli), un controprogetto indiretto del Parlamento all’iniziativa popolare “Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)”. La legge, contro cui l’Udc e la destra economica hanno promosso con successo un referendum, intende contribuire a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e ridurre la dipendenza della Svizzera dalle importazioni di energia e rafforzare la protezione del clima. Della legge, ma anche della politica climatica in generale, così come dell’operato del nuovo responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), l’Udc Albert Rösti, ne abbiamo parlato con Greta Gysin, consigliera nazionale ticinese per i Verdi.

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06.06.23
Giustizia

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È una sentenza storica quella pronunciata oggi pomeriggio – primo giugno 2023 – dal giudice Olivier Thormann della Corte d’appello del Tribunale penale federale (TPF). Alieu Kosiah, ex capo comandante delle milizie liberiane dell’ULIMO (United Liberation Movement of Liberia for Democracy), è stato condannato a 20 anni di prigione per crimini contro l’umanità. L’uomo è ritenuto colpevole di avere ucciso e fatto giustiziare dei civili oltre che di aver violato le leggi di guerra durante il sanguinosissimo conflitto civile in Liberia fra il 1993 e il 1995. 

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01.06.23
Reportage da Casale Monferrato

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Il 7 giugno la Corte d’Assise di Novara emetterà la sentenza del processo relativo alla morte per mesotelioma pleurico di 392 persone di Casale Monferrato (Alessandria) a causa dell’amianto immesso negli ambienti di lavoro e di vita dalla Eternit. Alla sbarra l'ex proprietario, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, che è accusato di omicidio volontario. In vista di questo importante verdetto, abbiamo raccolto le testimonianze di alcune vittime dell’amianto. Tra loro c’è Daniela, una donna malata ma solare e combattiva, che ci racconta della sua malattia e del suo stato d’animo e che esprime il desiderio di parlare con l’imputato.

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29.05.23
Materie prime

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Vi sono luoghi del mondo all’apparenza lontani, ma uniti da relazioni pressoché invisibili. È impercettibile, ad esempio, il filo che unisce il Ticino e il Sudan. Un cantone svizzero da un lato e, dall’altro, un paese africano, teatro da oltre un mese di sanguinosi scontri: niente sembra unire queste due terre. Eppure, in filigrana, un sottile filo d’oro lega inesorabilmente una raffineria ticinese ad uno dei protagonisti di questa nuova guerra africana: il generale Mohamed Hamdan Dagalo, meglio noto come Hemeti. Certo, il legame non è diretto. I sentieri dell’oro sudanese sono tortuosi e, prima di arrivare in Svizzera, fanno sponda a Dubai, centro nevralgico di questo commercio opaco. Una triangolazione volta a far perdere le tracce, come fanno dalla notte dei tempi gli abitanti del deserto. Nell’era della globalizzazione, però, non tutto può essere cancellato.

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31.05.23
Femminismo

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La testimonianza di una venditrice in conflitto con il suo diretto superiore per una questione di genere: «Non piace la mia sicurezza e, per paradosso, la mia professionalità invece di essere valorizzata è punita».


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25.05.23
Vendita

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Alessandro Speziali è all'origine delle modifiche alla nuova legge vendita cantonale sulle quali si voterà il 18 giugno in Ticino. Il raddoppio del limite di superficie per aprire sette giorni su sette quasi tutto l'anno, è una delle modifiche proposte dalla mozione Speziali. Quasi la totalità delle filiali Denner (gruppo Migros) rientra in quei limiti, così come diverse filiali di Coop e Migros. Speziali dovrebbe saperlo, siedendo nel Consiglio di cooperativa di Migros Ticino. Gruppo che da molti anni non firma il ccl con dei sindacati realmente rappresentativi del personale. Non esattamente un modello di partenariato sociale, invocato proprio recentemente dallo stesso Speziali.

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25.05.23
Colletti sporchi

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«Le scrivo per capire meglio le circostanze del trasferimento dei fondi della “famiglia” dal Credit Suisse alla PKB e sul rispetto da parte di PKB del proprio accordo di non perseguibilità con il Dipartimento di Giustizia». Con queste parole, il senatore democratico Ron Wyden, presidente della Commissione delle Finanze del Senato americano, si è rivolto a Luca Venturini, Ceo della banca ticinese PKB Privat Bank. La lettera, inviata lo scorso 18 maggio, intende chiarire le circostanze che hanno portato al presunto trasferimento in PKB di diversi milioni di dollari non dichiarati da parte di una non meglio precisata «famiglia con doppia cittadinanza statunitense e latinoamericana».

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26.05.23
Verso lo sciopero

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Sarà un 14 giugno carico di significati collettivi e personali, come ogniqualvolta la storia assume forma e fa da spartiacque fra un prima e un dopo. Non esistono battaglie isolate e serve proprio a ricordare questo principio uno sciopero che vogliamo chiamare femminista, perché i problemi delle donne nascono da un sistema culturale dominatore nei loro confronti. Più salario, dunque, ma anche più rispetto.


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25.05.23

Ancora increduli, rattristati e indignati per la decisione del Consiglio di Stato ticinese di negare al nostro fratello e compagno Arlind Lokaj il diritto di continuare a vivere nel paese dove è nato, dove ha la sua mamma, la sua ragazza e i suoi amici più fraterni e dove tra pochi mesi potrebbe incominciare un apprendistato, gli “Amici di Arlind” lanciano un accorato appello a tutta la popolazione ticinese affinché si mobiliti in favore di questo bravo ragazzo di soli 17 anni che non ha mai fatto del male a nessuno ma che il nostro Governo vorrebbe espellere dalla Svizzera e rispedire in Kosovo, nel suo paese di origine dove però non ha più alcun punto di riferimento.

 

Perché non dare ad Arlind la possibilità di vivere una vita normale in Ticino invece di cacciarlo in un tunnel di cui non si vede l'uscita? Solo perché secondo la legge la domanda per il ricongiungimento familiare è stata presentata tardivamente? Chiediamo umilmente ai cittadini ticinesi di rispondere a queste domande e di provare anche solo per qualche minuto a calarsi nei panni di un Arlind o in quelli del genitore di un Arlind. Tutti coloro che proveranno un sentimento d'indignazione per la decisione del Consiglio di Stato, sono invitati/e a partecipare ad una


Manifestazione di protesta

ARLIND È UNO DI NOI E CON NOI DEVE RESTARE!

martedì 15 aprile alle 17.30

a Bellinzona -Piazzale della Posta-


 

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10.04.14
La vignetta

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