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Nel ballottaggio di domenica scorsa per l’assegnazione dei due seggi al Consiglio degli Stati, i ticinesi, per la prima volta nella storia, hanno eletto una donna, hanno premiato la sinistra e hanno promosso un rappresentante dell’Udc. Nel contempo hanno mandato a casa, dopo vent’anni, un tenore della politica federale come il capogruppo del Ppd Filippo Lombardi e hanno sfilato al Plr una poltrona che deteneva ininterrottamente dal 1893. Questo “terremoto politico” che ha fatto e sta facendo rumore in tutto il paese si spiega sicuramente per molteplici ragioni, ma appare piuttosto evidente che l’elezione di Marina Carobbio e di Marco Chiesa, due persone totalmente agli antipodi, sia anche spia del profondo malessere che vive questo cantone, soprattutto per i gravi problemi che investono il mercato del lavoro e intaccano la qualità di vita dei ticinesi, che dopo anni di mancate risposte da parte della politica federale hanno intravisto nei due eletti capacità di ascolto e speranze di cambiamento.
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Diversi eventi organizzati dal Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) sono sponsorizzati da multinazionali, alcune delle quali controverse. È quanto emerge da una lista ottenuta da area tramite la Legge sulla trasparenza.
Washington, 12 settembre 2018. L’ambasciata svizzera organizza la tradizionale Soirée Suisse. Un evento mondano dove, tra cocktail e raclette, s’incrociano diplomatici e businessman. Si brinda a nuove opportunità di mercato: non è un caso, quindi, se l’evento è finanziato da sponsor privati. Nestlé ha messo sul tavolo 50.000 franchi, Ubs e Zurich 20.000. Segue tutta una serie di imprese svizzere e americane che hanno sganciato tra i 15.000 e i 5.000 franchi.
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Nuovo caso di fallimento seriale denunciato dal sindacato, questa volta nel campo delle agenzie di sicurezza. Nonostante la segnalazione alla sezione competente della Polizia cantonale sia partita a gennaio, non si hanno notizie di provvedimenti o risposte ai quesiti posti. Dal passato invece, spuntano mandati diretti fantasma a Lugano.
Nell’ottobre del 2015, Enzo Tosti si è sottoposto a un esame del sangue di routine «solo perché lo chiedeva mia moglie», racconta. A 56 anni, si sentiva bene e non sospettava nulla. Durante la settimana era impiegato come operatore socio-sanitario all’Associazione italiana assistenza svantaggiati di Afragola, un comune alle porte di Napoli, dove si occupava di pazienti con problemi psichiatrici. Nel tempo libero andava a caccia di discariche abusive. Quando lo avevo conosciuto, nella primavera del 2013, per farmi capire di che materiale fosse costituita l’emergenza rifiuti campana che aveva fatto il giro del mondo, mi aveva portato a vedere da vicino i cumuli di rifiuti abbandonati.
“O le sinistre fanno un fronte ampio o vamos todos a la mierda”. Questo il sintetico pensiero affidato a Twitter da Ada Colau, la sindaca di Barcellona, dopo il voto del 10 novembre. Con una postilla altrettanto lapidaria: “Pedro, le tue elezioni sono state un fallimento”.
Sul finire del 1989, l’intera Svizzera era sconvolta: una Commissione parlamentare d’inchiesta scoprì e rivelò le dimensioni dell’enorme apparato di spionaggio politico a livello federale. Alcune delle personalità spiate appartenevano ai sindacati svizzeri.
Sebastian Vettel che per sorpassare il suo resistente compagno di squadra Charles Leclerc schianta le due rosse e butta fuori dal circuito brasiliano di F1 la Ferrari, eccellenza italiana come il parmigiano bastonato dai dazi trumpiani, è l’ennesima metafora del governo giallorosa, con Renzi che attacca Conte, Zingaretti e Di Maio, Di Maio che se la prende con Conte, Zingaretti e Renzi, e il Pd diviso tra militanti dei diritti civili (ius soli e ius culturae) e difensori di quelli sul lavoro (Ilva, Whirlpool, Bekaert e altri 150 punti di crisi). Ai box Salvini se la ride, come Verstappen a Interlagos.
Una vera rivoluzione fiscale che aprirebbe scenari impensabili. Non più tassare il lavoro o il consumo, ma andare a prendere il denaro nella gigantesca montagna in circolazione che finora sfugge a qualsiasi imposizione, per destinarlo al bene comune. Grazie a una microtassa dello 0,1% sulle transazioni finanziarie elettroniche, si potrebbero raccogliere 100 miliardi di franchi l’anno coi quali abolire l’Iva (23 miliardi), le imposte federali dirette (22 miliardi) e la tassa di bollo (2 miliardi). I restanti 53 miliardi potrebbero essere impiegati per risolvere le priorità collettive, quali la svolta energetica del Paese o il finanziamento delle pensioni.
Poteva essere una storia a lieto fine, ma l’applicazione burocratica delle ciniche leggi della migrazione ha guastato tutto. Il protagonista della storia è Fouad Zerroudi, l’uomo che aveva commosso l’intero Ticino per il coraggio avuto nel denunciare uno dei più gravi casi di malaedilizia in Svizzera, trasformando l’orgoglio nazionale dell’opera del secolo AlpTransit, nel cantiere della vergogna del Monte Ceneri. Il suo caso diventò di dominio pubblico grazie alla trasmissione Falò andata in onda sulla Rsi il 4 aprile.
Le statistiche dimostrano l’esplosione del numero di lavoratrici e lavoratori interinali impiegati in Ticino. La gran parte di questo personale è straniero ed è sempre più precarizzato. Ecco qualche dato.
Donna, di nazionalità svizzera, con più di 40 anni e figli sotto i 15 anni, un titolo di studio universitario e con un’attività principale come salariata. Questo è l’identikit del lavoratore multiattivo medio in Svizzera, una realtà professionale in crescita in un mondo del lavoro sempre più flessibile.
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