L'editoriale
Una mannaia per i salariati

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Un attacco frontale alla qualità di vita delle pensionate e dei pensionati, di oggi e di domani. Non si può definire altrimenti la revisione della Legge sulla previdenza professionale (Lpp) appena approvata dalle Camere federali. È l’ennesima controriforma in materia pensionistica partorita da un Parlamento lontano dal paese reale e incapace di dare risposte ai bisogni più urgenti della popolazione, ma sempre e solo attento agli interessi dei poteri finanziari. Una controriforma da combattere senza se e senza ma, dapprima contribuendo alla riuscita del referendum lanciato dai sindacati e successivamente affossandola in votazione popolare.

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22.03.23

L'ultima edizione

22 Marzo 2023

Ultime rubriche

Cultura indipendente
Dopo tre mesi e 30 mila presenze ai 150 eventi proposti, termina l'esperienza di Tour Vagabonde a Lugano. Non è un addio, ma un arrivederci: l'evento ha mosso qualcosa, aprendo un varco con le autorità luganesi

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Era il 28 dicembre, dopodomani sarà il 26 marzo e sulla Straordinaria, quella insolita torre alta 11 metri posata sul sedime sterrato vicino allo stadio, calerà il sipario.

Lo si sapeva: l’esperienza socio-culturale sarebbe durata tre mesi e il nome, straordinaria, evocava forse già la parola fine. Domenica la struttura inizierà a pensare alla partenza per altre città, e a Lugano che cosa succederà? Questa volta, pare essersi aperto uno spiraglio con le autorità luganesi, che hanno sempre osteggiato le iniziative dal basso.

Dopo l’esperienza de La Straordinaria una petizione e una carta d’intenti chiedono più spazi per la cultura indipendente.

Una richiesta resa forte dall’incredibile successo dell’iniziativa, che ha registrato 30mila presenze ai 150 eventi proposti.

 

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21.03.23
Finanza globale
L’economista Christian Marazzi commenta le politiche delle banche centrali sui tassi d’interesse: temono e vogliono spegnere le lotte operaie

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La crisi di Credit Suisse arriva da lontano, ma la spinta finale è arrivata da Oltreoceano col fallimento dei giorni precedenti della Silicon Valley Bank, innescando l’effetto domino andato a colpire una delle banche più esposte, il Credit Suisse appunto. L’istituto bancario americano è fallito per aver investito miliardi di dollari nei titoli di Stato, il cui valore è sceso a seguito dei continui e rapidi aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Banca federale americana per contrastare l’inflazione. I clienti, spaventati, hanno iniziato in massa a ritirare i loro patrimoni, generando una crisi di liquidità che ha portato al fallimento della banca. Questa però è solo una parte della verità. L’economista e ricercatore sociale di fama mondiale Christian Marazzi, le dinamiche le studia da tempo. Proviamo insieme a districare la matassa per capire a che punto siamo e quali ricadute o prospettive ci siano per lavoratrici, lavoratori e condizioni di lavoro nell’immediato futuro.  

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22.03.23
Colletti sporchi

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Nel settore finanziario, Babbo Natale arriva in questo periodo dell’anno. È verso la fine di marzo, infatti, che una banca come Credit Suisse paga i bonus ai propri dipendenti. E in questo settore, di norma, il denaro sgorga come birra all’Oktoberfest. Il Tages-Anzeiger ha calcolato dai rapporti annuali che dal 2013 la banca zurighese ha versato 32 miliardi di franchi di bonus (a tutti i dipendenti, non solo al top management) di fronte a perdite cumulate di 3,2 miliardi. Cosa succederà quest’anno

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23.03.23
Colletti sporchi

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Domenica 19 marzo, a Berna, si è respirato l’aria della storia. Una storia triste, un déjà-vu dopo i casi Swissair (2001) e Ubs (2008). Questa volta tocca a Credit Suisse. La decadente, scandalosa, marcia, spocchiosa, criminale Credit Suisse. Dopo una settimana in emergenza, anticipando il probabile fallimento che sarebbe giunto con l’apertura dei mercati, il presidente della Confederazione, Alain Berset, ha annunciato l’acquisto della banca da parte di Ubs.

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23.03.23
Intervista

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Ci stiamo avvicinando alle elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. I sondaggi non prevedono grandi cambiamenti, ma l’appuntamento elettorale è uno spunto per fare un bilancio da un punto di vista sindacale dell’ultimo quadriennio. Un bilancio che per il segretario regionale di Unia Ticino Giangiorgio Gargantini è decisamente negativo.


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23.03.23
Lavoro & Giustizia

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La Tri-Star, azienda di Bioggio che sarà delocalizzata in Messico (di cui area aveva riferito tre settimane fa) per volontà del gruppo proprietario, l’americana Carlisle, è stata oggi al centro di un’operazione di polizia a sostegno dell’intervento dell’Ispettorato del Lavoro.



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22.03.23
Lavoratrici e lotta

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Le badanti in Ticino hanno fatto la storia della lotta contro lo sfruttamento e si sono contraddistinte per la tenacia nella conquista dei loro diritti.

 

A dieci anni dalla costituzione del collettivo, che riunisce le lavoratrici del settore, sono tornate per ricordare le tappe della loro sindacalizzazione e per segnalare i problemi: alcuni vecchi, altri nuovi. «Con l’arrivo delle ucraine, occorre riorganizzarsi, perché abbiamo colleghe doppiamente sfruttate: per lo stato d’indigenza e per la guerra. Accettano salari da fame, che fanno male a loro e danneggiano l’intera categoria».

E cosi si aggiunge un nuovo capitolo alla storia del collettivo delle badanti nato su spinta delle immigrate polacche.

 


 

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16.03.23
Politica educativa

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L’appuntamento è nel quartiere basilese di Matthäus in una fredda sera di qualche settimana fa. Ci ritroviamo come ospiti-stampa nella cantina dell’abitazione di Rocco Burdino – per decenni militante del Pci e delle Colonie libere in Svizzera – adibita a sala riunioni.

Insieme a lui ci sono una dozzina di persone, tutte quante con un lungo passato di attivismo politico nell’ambito della comunità italiana in Svizzera. Tra queste persone c’è anche Dario Mordasini, militante tra le fila dei pensionati Unia, che coordina questo gruppo informale chiamato “5 dicembre”.

 

Il tema della serata è un’iniziativa che potrebbe provocare un terremoto nel sistema scolastico basilese e fare da apripista per riforme simili in altri cantoni. Si chiama Förderklassen-Initiative (Iniziativa per classi di sostegno) e chiede sostanzialmente di tornare indietro di qualche anno nell’ambito dell’organizzazione del sistema scolastico locale, ovvero di ripristinare delle classi separate e a numero ridotto per una parte degli scolari con difficoltà di apprendimento e di socializzazione.

 

L’iniziativa in sé non stupisce – sappiamo che alcune fasce della popolazione di orientamento borghese sono molto critiche nei confronti della scuola inclusiva – ma il fatto che a proporla siano gli insegnanti stessi attraverso l’associazione di categoria Freiwillige Schulsynode Basel-Stadt ha sorpreso addetti ai lavori e media.

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16.03.23
Economia

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Oltre un anno dopo la guerra lanciata dalla Russia all’Ucraina la situazione militare sul terreno resta incerta. Al contrario, alcuni dati economici parlano chiaro: nel 2022 i commercianti e i produttori di materie prime – in particolare di petrolio, gas e carbone – hanno ottenuto utili da capogiro.

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14.03.23
14 giugno 2023

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Le donne sono pronte. Non sarà un esercizio di stile, non un palco dove gorgheggiare slogan, ma la presa delle piazze svizzere per rivendicare la restituzione di ciò che appartiene loro e che da sempre gli viene rubato: il tempo, l’organizzazione della propria vita senza dover pensare a soddisfare prima i bisogni altrui, il denaro, frutto del lavoro. Si parte verso lo sciopero del 14 giugno 2023 con il manifesto di rivendicazioni puntuali, votato sabato 4 marzo a Friborgo nel corso delle assise femministe nazionali.

«Siamo donne, lesbiche, intersessuali, trans o non binarie, con o senza partner, con o senza figli; siamo sane o malate, viviamo con o senza disabilità fisiche e mentali, siamo giovani, adulte, anziane; siamo nate e cresciute in Svizzera o in un altro paese, apparteniamo a culture diverse e abbiamo origini diverse; siamo studentesse, impiegate, lavoratrici autonome, pensionate o disoccupate, lavoratrici del sesso, migranti e rifugiate. E chiediamo a tutte di partecipare allo sciopero femminista del 14 giugno 2023!».

 

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10.03.23

Ancora increduli, rattristati e indignati per la decisione del Consiglio di Stato ticinese di negare al nostro fratello e compagno Arlind Lokaj il diritto di continuare a vivere nel paese dove è nato, dove ha la sua mamma, la sua ragazza e i suoi amici più fraterni e dove tra pochi mesi potrebbe incominciare un apprendistato, gli “Amici di Arlind” lanciano un accorato appello a tutta la popolazione ticinese affinché si mobiliti in favore di questo bravo ragazzo di soli 17 anni che non ha mai fatto del male a nessuno ma che il nostro Governo vorrebbe espellere dalla Svizzera e rispedire in Kosovo, nel suo paese di origine dove però non ha più alcun punto di riferimento.

 

Perché non dare ad Arlind la possibilità di vivere una vita normale in Ticino invece di cacciarlo in un tunnel di cui non si vede l'uscita? Solo perché secondo la legge la domanda per il ricongiungimento familiare è stata presentata tardivamente? Chiediamo umilmente ai cittadini ticinesi di rispondere a queste domande e di provare anche solo per qualche minuto a calarsi nei panni di un Arlind o in quelli del genitore di un Arlind. Tutti coloro che proveranno un sentimento d'indignazione per la decisione del Consiglio di Stato, sono invitati/e a partecipare ad una


Manifestazione di protesta

ARLIND È UNO DI NOI E CON NOI DEVE RESTARE!

martedì 15 aprile alle 17.30

a Bellinzona -Piazzale della Posta-


 

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10.04.14
La vignetta

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