“Non si studia a pancia vuota, la cultura va nutrita” recitava lo striscione appeso negli spazi comuni del liceo di Bellinzona dove decine di giovani, lo scorso lunedì, si sono riuniti per protestare contro il taglio di 100'000 franchi messo a preventivo dal Parlamento nel 2024 e diventato effettivo da gennaio, con relativo aumento del prezzo di alcuni prodotti in vendita nelle mense scolastiche cantonali. Il Sindacato Studenti e Apprendisti (SISA) ha organizzato questo momento non solo per lanciare la petizione che chiede al Consiglio di Stato di fare marcia indietro e di, anzi, migliorare il servizio di refezione scolastica, ma anche per denunciare l’effetto delle politiche di austerità su scuola e formazione, ossia maggiore precarietà per studenti e famiglie. |