La perdita di potere d’acquisto è il problema principale degli svizzeri. Lo sanno bene gli anziani che hanno votato in massa a favore della tredicesima Avs lo scorso marzo. Lo sanno anche i lavoratori, i cui stipendi sono generalmente fermi da anni, mentre tutto il resto è aumentato. A erodere fortemente il potere d’acquisto dei cittadini, l’esplosione dei premi dell’assicurazione malattia. Solo negli ultimi sei anni, i premi LAMal sono aumentati dell’9,4% a livello nazionale, quasi del doppio in Ticino (17.7%). Ma non tutti gli svizzeri sono toccati allo stesso modo dalla dinamica “salari fermi - premi in rialzo”. Se in Svizzera il salario lordo medio (valore centrale) dei lavoratori dipendenti nel privato è cresciuto in sei anni solo del 4,4%, gli stipendi dei manager delle casse malattia sono invece raddoppiati. Lo ha rivelato il SonntagsBlick, andando a spulciare le loro retribuzioni a partire dal 2016, anno in cui è scattato l’obbligo legale di renderle pubbliche. Con aumenti salariali del genere, il rialzo dei premi non ha di certo inciso sul potere d’acquisto dei manager. Ancor più impietoso il confronto con i salariati ticinesi, la cui crescita è stata quasi nulla, essendo stata dello 0,35%. Cantone dove si pagano tra i premi più alti della Svizzera, pur avendo gli stipendi inferiori di quasi un quinto rispetto al resto del paese. Non saranno le paghe dei manager delle assicurazioni sanitarie a risolvere il problema del contenimento dei premi, ma ben evidenziano quanto sia forte l’ineguaglianza della ridistribuzione della ricchezza in Svizzera. |