Negli scorsi mesi, tramite un istituto di ricerca, la nostra associazione nazionale ha condotto un sondaggio al quale hanno partecipato oltre 18.000 persone. Dai risultati complessivi emerge la necessità di un’azione più incisiva volta a migliorare la protezione delle inquiline e degli inquilini. Dal sondaggio risulta che tre quarti delle persone intervistate hanno riscontrato delle difficoltà a trovare un alloggio adatto ai propri bisogni e con una pigione accessibile, in particolare nelle grandi città. La stessa proporzione di persone ha dichiarato di aver avuto dei problemi relativi alla propria locazione, la maggior parte dei quali è rimasta irrisolta. Tuttavia, i locatari e le locatarie ritengono importante conservare un buon rapporto con il padrone di casa, tanto da porli in una posizione di dipendenza vissuta con una certa paura legata alla possibilità di ricevere una disdetta del contratto di locazione. Questa situazione di squilibrio fa sì che non sempre si abbia il coraggio di far valere i propri legittimi diritti. Per esempio, quattro intervistati su dieci hanno rinunciato a chiedere la riduzione della propria pigione anche se la variazione del tasso di interesse di riferimento lo avrebbe permesso. Su questo tema, vale la pena sottolineare che solo il 6% dei proprietari immobiliari ha concesso spontaneamente la riduzione della pigione. Peccato, perché quando le inquiline e gli inquilini decidono di difendere i propri diritti, spesso ottengono quanto richiesto. Per esempio, nella contestazione della pigione iniziale il tasso di successo varia tra il 67 e l’82% dei casi, mentre la riduzione della pigione in relazione al tasso di interesse di riferimento è stata ottenuta dal 63% delle persone che l’hanno chiesta. Le inquiline e gli inquilini auspicano dei miglioramenti legislativi volti a introdurre alcuni automatismi relativi alla tutela dei propri diritti. In questo modo vedrebbero ridotta la paura di compromettere i rapporti con i locatori. In particolare, il riferimento è alla riduzione della pigione, alla dichiarazione dell’affitto pagato dall’inquilino precedente e a un sistema di controllo del reddito ricavato dalle pigioni in modo da scongiurare quelle abusive. Un’altra protezione che si ritiene necessario rinforzare è quella contro le disdette, in particolare quelle dovute a ristrutturazioni. Le inquiline e gli inquilini intervistati hanno bene in chiaro quali sono i propri diritti e di cosa necessitano per poterli rafforzare. Ma purtroppo il dibattito parlamentare di questi mesi rischia di peggiorare l’attuale diritto di locazione andando a indebolire la posizione di chi vive in affitto. All’orizzonte si prospettano delle limitazioni al diritto di sublocazione e la possibilità di disdire con maggiore facilità i contratti di locazione nel caso l’alloggio serva al proprietario per un uso proprio. Ci aspettano giorni di grande lavoro. Se queste misure dovessero ottenere successo in parlamento, allora sarà necessario mobilitare le cittadine e i cittadini attraverso lo strumento del referendum.
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