"Gli Usa, semplici provocatori"

Sono ormai passati cinque anni da cui, l'11 settembre 2001, l'America e con essa il resto dell'Occidente, si sono svegliati con le immagini di due aerei lanciati a pieno regime contro le Torri Gemelle di New York. Un'immagine, è un'evidenza: tutti l'hanno vista quel giorno. Tuttavia da allora non sono pochi ad aver formulato ipotesi di ogni sorta per cercare di capire meglio quel giorno e quelle immagini. La "tesi del complotto", secondo cui la versione dei fatti di quella fatidica giornata fornita dagli Stati Uniti è falsa seduce molti, certo molto di più gli antiamericani (ma non solo), favorevoli a considerare quel gesto un'ottima benedizione e giustificazione alle azioni armate americane nel nome della lotta al terrorismo nelle regioni a loro scomode. Tra i convinti di quest'ipotesi, Giulietto Chiesa, giornalista-scrittore ed europarlamentare che da tempo si interessa all'argomento.

Giulietto Chiesa, qual'è dunque la sua opinione sull'11 settembre?
Ciò di cui sono sicuro in merito all'11 settembre è che la versione fornitaci dall'amministrazione americana è lontana dalla verità per tutti e quattro gli aerei implicati nella vicenda. Per portare alla luce la verità, io sono favorevole alla costituzione di una commissione internazionale, una sorta di tribunale Russell (Il Tribunale internazionale per i crimini di guerra costituito a Londra il 15 novembre 1966, su iniziativa di Bertrand Russell, per giudicare i crimini in Vietnam, ndr.) adeguatamente rappresentativa che prenda in esame la versione ufficiale fornita dalla commissione di indagine Usa e tutte le altre ipotesi contrarie che persone come me saranno in grado di formulare. Io non ho l'ambizione di dare risposte, ma solo di porre delle domande, questo è molto importante saperlo, per la semplice ragione che so di non poter dare risposte la cui verità sia "dimostrabile". Sono però giunto collettivamente, coinvolgendo molti altri professionisti della informazione, intellettuali e specialisti, alla conclusione certa che la verità ufficiale dell'11 settembre è "dimostrabilmente falsa" e questo sulla semplice base dei principi della chimica, della fisica, della logica e del principio di non contraddizione. Le risposte devono però venire dai falsificatori o da chi può costringerli a parlare e a confessare. Solo così potremo evitare di venire trascinati in guerra dall'amministrazione Usa.
Qualunque sia la verità sul vero responsabile, chi ha veramente beneficiato di questi attacchi? Gli Usa non sono certo diventati più sicuri….
Gli Usa non hanno una soluzione per uscire dalla crisi nella quale si trovano. L'intero modello economico che hanno costruito è sull'orlo del fallimento. Le fonti energetiche tradizionali su cui hanno dominato per tempo sono in via di esaurimento: un altro modello di sviluppo che non sia quello del consumo artificiale, di beni artificialmente indotti per trasformare degli individui in consumatori compulsivi non può reggere perché è costretto a fronteggiare la limitatezza delle risorse della terra. Per questo gruppo di "avventurieri' la soluzione è portare il mondo a uno stato di insicurezza che prelude a un controllo autoritario. Questa è la guerra.
Fino a che punto sono disposti ad andare?
Questo non lo so dire. Sfortunatamente vedo persone molto fanatiche determinate e potenti la cui vocazione strategica è il suicidio. Sono loro e non io infatti a citare Armageddon. Hanno dunque in mente un'idea di morte senza nessuna prospettiva per il futuro vedendo solo la morte degli altri senza vedere la morte loro, convinti della possibilità di uno sviluppo illimitato.
Lei è parlamentare europeo. A livello europeo, quali sono le posizioni che predominano su questo tema? Ci sono programmi, progetti costruttivi nel cassetto Ue? E la Cina, che lei ha già in passato definito come un possibile prezioso alleato dell'Europa contro l'avanzare statunitense?
Sfortunatamente in Europa non c'è quel coraggio necessario per sollevare questo tema "esplosivo": molti dei parlamentari – e li comprendo – temono per la loro carriera politica. Io dal canto mio sono l'unico parlamentare che non ha questo timore portando avanti la mia professione che è quella del giornalista. Ma anche senza i politici possiamo progredire grazie a gruppi di intellettuali internazionali portando avanti le mie idee. Nelle prossime settimane intendo scrivere una lettera al tribunale Russel – che malgrado gli anni ancora esiste - chiedendo udienza per mostrare i materiali raccolti e scoperti così da valutare se la causa valga la pena di essere trattata. L'Europa sarebbe il luogo ideale per costruire la risposta compatta tuttavia è lontana dalle decisioni importanti. E la Cina non dà i segnali sperati….
E intanto a pagarne le spese sono le popolazioni civili afghane, irachene…
Purtroppo il processo per il possesso delle risorse procede a passi lenti.
Dopo che Bush giovedì scorso ha affermato «La guerra che stiamo conducendo è qualche cosa di più di un conflitto militare. È la lotta ideologica decisiva del XXIesimo secolo». Dobbiamo attenderci uno scenario di botta e risposta tra gli attacchi Usa e le minacce di attentati e terrore sull'esempio di Londra, il 10 agosto scorso? Se dalle minacce si passasse ai fatti, i soldi da dove potrebbero provenire? Dall'Iran?
L'Iran non è il solo finanziatore possibile. Inoltre se una parte di questo terrorismo è stimolato da quello che io definisco "organizzatori del terrore", gli Usa; dall'altro si tratta di pura invenzione, di falso terrorismo. Per quel che riguarda il 10 agosto comincerei da lontano: dal programma del Pentagono denominato P2OG. La sigla sta per Proactive Preemptive Operations Group. L'esistenza di questo programma, la cui data di nascita è sconosciuta, emerse dai fondali nell'agosto 2002, perché notizie che lo riguardavano vennero pubblicate dal Comitato Scientifico di Difesa del Pentagono. Non è escluso, ma non è sicuro, che un tale programma fosse esistente da più tempo. Per esempio da prima dell'11 settembre.
Ma, in sostanza, cosa c'è nella  scatola?
Operazioni clandestine di elevata sofisticatezza realizzate dai servizi segreti per "stimolare reazioni" nei gruppi terroristici. Cioè: penetrazione nei gruppi con agenti provocatori, per spingerli ad azioni errate che permettono, dopo essere state "scoperte", di sgominarli o di ricattarli. Tornando al complotto "globale" del 10 agosto. Da dove sono venute le informazioni? Dai servizi segreti militari del Pakistan, l'Isi. Cioè i signori che crearono dal nulla, tra il 1994 e il 1996, il regime dei talibani in Afghanistan. I quali avrebbero catturato Rashid Rauf, la cosiddetta "mente" dell'intera operazione che avrebbe dovuto far saltare per aria una decina di aerei diretti da Londra verso gli Stati Uniti. E insieme a Rashid, un discreto gruppetto di complici. Ma quando gli attentati? Non certo in prossimità del 10 agosto, perché a quella data i sospetti, cioè i 24 arrestati, non avevano ancora nemmeno comprato i biglietti aerei. E molti di loro non avevano nemmeno i passaporti per andare negli Stati Uniti. Questa notizia è stata data alla NBC News da una fonte ufficiale britannica. Un'altra fonte dei servizi britannici ha riferito inoltre che molti dei sospetti erano sotto stretta sorveglianza da più d'un anno, cioè da prima degli attentati del luglio 2005. Ma, se erano sotto vigilanza, da dove viene la sorpresa e il clamore? E perché spiattellare tutto proprio alla vigilia del 10 agosto? Sempre Nbc News rivela che la decisione di arrestarli subito, sebbene non ci fosse nessuna evidenza di pericolo immediato, fu imposta dai funzionari di Washington…
E che dire dell'Afghanistan dove – secondo le ultime cifre proposte dall'Ufficio per la lotta contro la droga delle Nazioni Unite – la coltivazione di oppio quest'anno è aumentata del 162 per cento; una produzione ormai superiore del 30 per cento al consumo? Cifre ben superiori a quanto accadeva sotto il regime dei talebani. Dove vanno questi soldi?
Il papavero prodotto in Afghanistan rappresenta ormai il 95 per cento del consumo mondiale di eroina: il ricavato della vendita finisce nelle mani dei terroristi e dei servizi segreti che stanno organizzando il terrorismo esattamento come accadeva già ai tempi di Reagan e dell'Iran in cui i contras usavano la droga per finanziare il terrorismo.
La storia si ripete…
La storia si ripete e ci fornisce la chiave di lettura. È ormai una pura sciocchezza credere che esista un terrorismo limpido e pulito fatto di kamikaze ingenui o fanatici: questa è controinformazione; ad esistere sono i terroristi infiltrati dagli organizzatori del terrorismo.

Pubblicato il

08.09.2006 03:00
Fabia Bottani
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