Quasi nove giurassiane e giurassiani su dieci hanno detto sì all’iniziativa “Parità salariale, concretizziamola!” (88% di voti favorevoli). L’iniziativa promossa dal sindacato Unia Transjurare è stata approvata la scorsa domenica in tutti i comuni del cantone, con punte fino al 94.41 % nel comune di Lajoux. Non si poteva festeggiare in modo migliore la vigilia della ricorrenza dell’imponente giornata di lotta femminile del 14 giugno di due anni fa. Leggi anche => Un altro sciopero è necessario Oggi infatti sono previste numerose manifestazioni femministe in tutto il Paese (in Ticino l’appuntamento è a Bellinzona). «È indubbiamente un ottimo segnale per le donne svizzere quello uscito dalle urne giurassiane, certamente migliore di quello espresso lo scorso mercoledì dal Parlamento federale col voto favorevole all’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni. Una decisione contro cui continueremo a batterci sul piano federale» ha commentato Rebecca Lena, segretaria regionale di Unia. L’iniziativa giurassiana prevede l'introduzione a livello cantonale di misure che consentano di concretizzare effettivamente il principio di parità salariale previsto dalla legge federale. Proprio i limiti legali federali in materia di diritto del lavoro privato, non consentiranno però la sua applicazione totale sul piano cantonale. In compenso, il governo giurassiano potrà prendere delle misure nei rapporti di diritto pubblico in merito della parità salariale. Ad esempio, sarà possibile imporre a beneficiari di sovvenzioni pubbliche l’obbligo di dimostrare il rispetto della parità salariale a livello aziendale. Inoltre, una persona potrà segnalare anche dei semplici sospetti di mancata parità in ambito lavorativo alla delegata dell’uguaglianza. Sempre a livello di votazioni cantonali della scorsa domenica, si segnala l’introduzione di un salario minimo per la prima volta in un cantone svizzero tedesco. Gli elettori di Basilea Città hanno approvato il controprogetto governativo in opposizione all’iniziativa lanciata da Unia e altre organizzazioni sindacali (sostenuto dai partiti di sinistra e ambientalisti), che chiedeva l’introduzione di un salario minimo di 23 franchi a livello cantonale. Il controprogetto approvato che stabilisce invece a 21 franchi la paga minima, ha avuto la meglio con il 53% di preferenze sull’iniziativa che ha raccolto nelle urne il 49.4% di voti favorevoli. Il controprogetto, sostenuto da liberali-radicali, Udc, Centro e Verdi liberali, prevede delle eccezioni a livello di stage e di salari minimi inferiori già indicati in dei contratti collettivi di lavoro. |