Giovani, un centro in periferia

"Devastazione al Centro Giovanile di Quinto". Questo uno dei titoli degli articoli che hanno riportato il fatto di cronaca di venerdì 8 settembre avvenuto al centro giovanile dell'Alta Leventina. Al di là della cronaca, il fatto risolleva la questione delle attività per il tempo libero dei giovani che vivono in zone periferiche. Le possibilità in Alta Leventina non sono certo variegate come quelle degli adolescenti che abitano nelle vicinanze dei grossi centri abitati. Non a tutti i giovani piace l'hockey o le filarmoniche di paese. Chi ha la possibilità, nelle serate dei fine settimana scende a Bellinzona. Se si va con i mezzi pubblici, l'orario di rientro è previsto per le 23.30. Oppure ci si affida ai più grandi che hanno l'automobile. Ma c'è chi vorrebbe rimanere in valle, ed avere un posto dove ritrovarsi in tutta tranquillità. Possibilmente al caldo, viste le fredde temperature invernali delle notti leventinesi.

L'associazione I Girasoli è nata nel gennaio 2003 per volontà di un gruppo di ragazzi e ragazze che voleva supplire alla mancanza di un luogo di ritrovo per gli adolescenti dell'Alta Leventina, un'opzione diversa rispetto ai soliti bar. Aiutati da una operatrice sociale che stava ultimando il proprio lavoro di diploma presso la Supsi, i ragazzi hanno sottoposto al Comune di Quinto l'idea di aprire un centro giovanile. Era stato anche individuato lo spazio, un vecchio dormitorio per operai ormai inutilizzato. Il proprietario lo metteva a disposizione ad un affitto modico. Il Municipio ha concesso l'autorizzazione.
Con la speranza di avere a disposizione uno spazio "loro" nel quale sentirsi protagonisti e non consumatori nello scegliere quali iniziative svolgervi, i giovani si sono messi d'impegno risistemando l'ex dormitorio nel loro tempo libero. A lavori ultimati, una brutta sorpresa. Il Comune si è accorto che lo stabile si trova nella "zona rossa", ossia dove il rischio di valanghe è molto alto. Conseguenza, il Comune non voleva più autorizzare l'uso della sede come centro giovanile. La nuova decisione del Municipio era apparsa in realtà un po' tardiva e singolare data la vicinanza dello spazio giovanile alla pista di hockey la Valascia dell'Ambri Piotta, inserita pure lei nella zona a rischio valanghe e non per questo non autorizzata a ospitare manifestazioni di grande richiamo. Il Comune comunque si è attivato e, in collaborazione con il Cantone, aveva trovato delle soluzioni che permettevano l'apertura del centro giovanile. Le attività funzionavano, il centro era abbastanza frequentato; vi si organizzavano diverse attività, tra le quali diversi concerti Hip Hop.
Venerdì 8 settembre, il "fattaccio". Un ragazzo, membro del comitato del Centro giovanile, all'insaputa degli altri membri, organizza una festa di compleanno. Ma la festa degenera, gli "amici" invitati fanno numerosi danni: scritte sui muri, sedie e vetri rotti e così via.
Una interpellanza dei consiglieri comunali della Lega-Udc-Indipendenti, Norman Gobbi e Enrico Giudici, solleva il polverone. Nell'interpellanza, i due consiglieri comunali chiedono un intervento più deciso dell'autorità comunale, dei chiarimenti sull'organizzazione del Centro Valle e sulla figura dell'animatore. Due giorni dopo, il Municipio di Quinto decide di chiudere il Centro giovanile. In realtà si tratta di una chiusura anticipata, in quanto la stessa associazione I Girasoli aveva già comunicato al Comune che le attività si sarebbero concluse a dicembre 2006, a causa di motivi finanziari. Il budget annuale del centro giovanile (affitto, energia, acqua e stipendio dell'animatore) si aggira sui 40 mila franchi. Il 50 per cento è garantito dal Cantone in base alla Legge sulla promozione delle attività giovanili. I restanti 20 mila franchi sono a carico dell'associazione i Girasoli, ossia dei ragazzi.
Il Centro giovanile di Quinto era un caso unico a livello cantonale poiché non riceveva alcun finanziamento dai comuni della regione. Come invece avviene per gli altri 14 centri giovanili sparsi nel cantone. Un grosso handicap, dato che la grande maggioranza dei frequentatori del centro avevano un'età compresa fra i 14 e i 16 anni, un'età in cui notoriamente non si gira con le tasche piene di soldi. Da qui la difficoltà ad incassare i 20 mila franchi annui mancanti. La Legge giovani non obbliga i comuni ad assumersi la parte restante, ma l'invita a farlo in quanto sono gli enti più vicini al cittadino.
In questi stessi giorni, un problema simile Quinto sembra viverlo anche un altro comune dell'Alta Leventina, Airolo, seppur in forme di diverse. Dal sito il leventinese online si viene infatti a sapere che i genitori di un gruppo di ragazzi che si ritrova in un garage di proprietà privata hanno scritto al sindaco Chinotti per esprimere il loro malcontento nei confronti del Comune che si sarebbe, a loro dire, accanito contro i proprietari ed i ragazzi. "Siccome il comune di Airolo non ha mai dimostrato alcun interesse verso la propria gioventù, privandola di un ritrovo a loro riservato" i firmatari si dicono nella necessità e nella legittimità di avere una struttura di questo tipo.
Secondo i dati dell'Ufficio di statistica del Cantone Ticino, nel dicembre 2005, i giovani con un età tra i 15 e i 19 anni residenti permanenti della Media e Alta Leventina, sono ben 350.
Giovani che meritano una politica attiva delle autorità comunali che mostri una maggiore sensibilità nel rispondere alle loro esigenze, come d'altronde avviene in tutte le regioni, zone periferiche comprese.

Per un centro che chiude...

Dopo che era stato annunciato un incontro tra i comuni dell'Alta Leventina nei giorni seguenti ai fatti di Ambri abbiamo chiesto al sindaco di Quinto, Fabrizio Cieslakiewicz, se qualcosa si muove a livello regionale sulla questione centro giovanile.
«Ci siamo incontrati lunedì sera con i comuni della Media e Alta valle, ma non abbiamo discusso di un futuro centro giovanile. La nostra preoccupazione principale, anche a seguito di alcuni graffitti fatti quest'estate su proprietà private e pubbliche, è la creazione di una polizia territoriale, di una maggiore presenza di polizia.»
Come politico non si farà promotore di una iniziativa del centro giovanile nell'alta Leventina?
«Il progetto deve venire dai ragazzi e noi lo valuteremo in base a queste condizioni. In primo luogo devono essere coinvolti tutti i comuni dell'Alta valle e, secondariamente, il progetto presentato deve essere serio. Come autorità pubblica voglio il rispetto di certe regole. Se un centro giovanile è fatto con le basi serie, mi va bene. Però deve farlo il Cantone. Sulle premesse attuali, non accetto più il centro giovanile.»
Nei suoi tre anni di esistenza in che forma avete sostenuto il centro giovanile?
«A suo tempo, ci siamo impegnati con il Cantone per trovare una soluzione alla questione dello stabile in zona rischio valanghe. Sul piano finanziario non abbiamo mai sostenuto il centro. Abbiamo però detto ai ragazzi che potevano raccogliere dei fondi in occasione del Tour de Suisse con l'arrivo ad Ambri».

... ce n'è un altro che apre

A Dongio, un bel paesino situato a metà della Valle di Blenio, s'inaugura oggi il Centro Giovanile di Blenio.
La spinta arriva dalla Pro Juventute che, dopo averne valutato l'esigenza tra i ragazzi tramite un sondaggio, si è attivata per riuscire ad ottenerlo. Il comune di Acquarossa ha messo a disposizione lo stabile, mentre gli altri comuni della valle lo sostengono con un contributo finanziario per riuscire a coprire le spese dell'animatrice. Carolina Muttoni, responsabile della Pro Juventute distretto di Blenio racconta come si è riusciti a realizzare un Centro giovanile: «Abbiamo vinto lo scetticismo che esiste nei confronti dei centri giovanili, andando a presentare in ogni comune il progetto. Abbiamo detto dove volevamo farlo e con quali contenuti. Superato il timore iniziale, il sostegno è stato totale. La nostra fortuna è quella di avere delle personalità della valle, come ad esempio il direttore della Scuola media di Acquarossa, che fanno parte del nostro comitato».
Le attività del centro sono però gia iniziate a maggio di quest'anno. «Sì, perchè i ragazzi erano impazienti, volevano già cominciare. Inoltre abbiamo ritenuto importante che i ragazzi avessero un luogo di ritrovo già durante le vacanze scolastiche estive».
Oggi, dunque, l'inaugurazione ufficiale con alle 18 l'intervento di rappresentanti di Pro Juventute, dei comuni e del Cantone.
Verranno poi illustrate le attività del centro giovanile e presentata la struttura. Seguirà un rinfresco e alle 22.30 un concerto dei "The Shivers".

Pubblicato il

22.09.2006 03:00
Francesco Bonsaver