Nella Valle del Pankisi, a Nord-est della capitale georgiana Tbilisi, vivono i Kist: una piccola comunità di fede musulmana. Minoranza religiosa in un Paese profondamente cristiano-ortodosso, negli ultimi trent’anni questo popolo è stato emarginato anche a causa del transito di contrabbandieri e mercenari durante le Guerre di Cecenia. Determinati però nel desiderio di ricominciare, i Kist approfittano dei copiosi investimenti esteri per rilanciare e far prosperare la loro terra. Paese strategico nel cuore del Caucaso, al centro di fondamentali rotte commerciali, la Georgia – sin dalla sua indipendenza dall’Unione Sovietica a inizio anni ’90 – vede infatti affluire in massa investimenti di grandi potenze globali che, mentre creano opportunità, rimettono però talvolta in discussione anche gli equilibri sociali interni. |