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La Costituzione del nostro paese è molto chiara: “Tutti sono uguali davanti alla legge” (articolo 8 Uguaglianza giuridica). E ancora: “Il diritto al matrimonio e alla famiglia è garantito” (art. 14 Diritto al matrimonio e alla famiglia). La realtà è ben diversa per le famiglie arcobaleno e per i loro figl*.


Attualmente in Svizzera le coppie omosessuali sono private di diritti importanti. Una scelta d’amore che ha conseguenze anche sui loro figli, esclusi da alcune protezioni di cui beneficerebbero in una “famiglia tradizionale”. Con il Matrimonio per tutt* i figl* di coppie di persone dello stesso sesso avrebbero, finalmente, due genitori anche di fronte alla legge. I lunghi e costosi percorsi di adozione del/la figlio/a del/la partner (un iter che può durare fino a tre anni) non sarebbero più necessari.


Oggi senza l’adozione in caso di morte del “non genitore” la persona che questi ha cresciuto e amato come un figlio/a non ha diritto alla successione, anzi : è tassata in caso di eredità e beneficia di protezioni sociali insufficienti. La situazione è ancor più difficile quando a morire è il/la genitore biologic*: il bambin* è considerat* orfano perché il legame con il/la partner del genitore non è legalmente valido o riconosciuto.


Le cose si complicano ancor di più nel caso di famiglie arcobaleno in cui ci sono figli già adottati legalmente e altri non ancora: all’interno della stessa famiglia, per lo Stato, ci sono figli di serie A e di serie B!
In Svizzera le famiglie arcobaleno sono una realtà: i circa 30.000 figl* di queste unioni devono beneficiare degli stessi diritti di cui beneficiano bambin* nati dal matrimonio tra una donna e un uomo. A unire tutte le coppie di genitori – finché dura – è l’amore. E di amore hanno bisogno i bambini per crescere sani ed equilibrati, poco importa se a darlo sono mamma e papà, papà e papà, mamma e mamma o – come accade sempre più spesso – una mamma o un papà soli.


L’esperienza in altri paesi lo dimostra: il matrimonio omosessuale aumenta l’accettazione da parte della società delle famiglie arcobaleno, mentre l’attuale unione registrata non fa che esacerbare la differenza, costringendo le persone a condividere la propria intimità ogni qualvolta è richiesto di dichiarare il proprio stato civile. Una privacy violata anche per i figli di coppie dello stesso sesso, ai quali i documenti ricordano continuamente che a papà e papà, o mamma e mamma, non è consentito sposarsi: il loro amore non vale un matrimonio in piena regola.


Accordare pari diritti a persone che amano persone del loro stesso sesso è anche dire ai figl* dell’arcobaleno che sono cittadini a tutti gli effetti, figl* di un amore uguale, con diritti uguali.

Pubblicato il 

26.08.21
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